Se vinci puoi fare quello che vuoi, se perdi non puoi nemmeno parlare. Questo è il duro attacco di Filippo Magnini al mondo del nuoto italiano: “Sono incavolato nero con tutto un sistema che quando sbagli una gara ti rompe le scatole, dove se vinci sei intoccabile, e se non vinci non puoi più chiedere niente o dire niente”. Ospite dello stand della Gazzetta dello Sport “Gazza Town”, all’interno dell’edizione 2013 di Pitti immagine Uomo, importante appuntamento di moda a Firenze, il due volte campione del Mondo dei 100 sl (a Montreal nel 2005 e a Melbourne nel 2007) ha raccontato così il suo momento personale, al termine di una stagione che purtroppo passerà alla storia soprattutto per le polemiche che hanno contraddistinto i Giochi Olimpici di Londra, funesti per il nuoto italiano, anche se va segnalato che il 2012 è finito con la splendida medaglia d’argento con la staffetta 4×100 sl ai recenti Mondiali in vasca corta di Istanbul, dopo che agli Europei di Debrecen (in primavera) erano arrivati l’oro individuale nei 100 e ancora un oro e due argenti con le tre staffette.
Il campione pesarese ha così approfondito il concetto: “Non mi riconosco molto nel mondo del nuoto, nel mondo sportivo che conosco io: amo lo sport e adoro farlo ai massimi livelli, ho sempre dato il massimo. Quando ho sbagliato, come a Shanghai (ai Mondiali del 2011, ndR), in occasione di una virata, l’ho detto: peccato, ero in grande forma e feci un errore. Ma non è giusto prendere critiche sempre e comunque. Mi auguro che il 2013 sia uno dei miei anni, perché comunque nel 2012 ho vinto il terzo titolo europeo da trentenne. Meglio di me ha fatto solo Popov, però magari queste cose le persone se lo dimenticano”. Sulle polemiche londinesi, Magnini precisa che “volevano essere costruttive, invece sono state interpretate come un attacco a tutta la Nazionale e non era così. Vedendo come sono state interpretate, non le avrei dette. Quando una Nazionale va male, è normale che ci sia del malumore: l’umore allora era giù, ma fa parte del passato e dobbiamo girare pagina”.
Il 2012 di Magnini dunque non è stato negativo, anche se nella memoria del grande pubblico restano soprattutto le Olimpiadi, che hanno segnato soprattutto il flop della fidanzata Federica Pellegrini, che Magnini definisce “molto dolce, anche se cambia troppo spesso umore. Ci assomigliamo perché siamo determinati e cocciuti”.
A proposito di Fede e del futuro, slitta il termine posto dai due nuotatori, che sono in attesa di una risposta dalla Federnuoto sulla scelta del nuovo tecnico, che entrambi vorrebbero fosse il francese Philippe Lucas: “Entro una settimana, non di più, attendiamo la risposta dai vertici del nuoto italiano sulla scelta del tecnico per me e Federica: partiremo il prossimo 12 gennaio per il collegiale in Thailandia, però in questi giorni ci sarà un incontro per parlare di questo argomento”. Le idee di Magnini sul 2013 sono già chiare. Ecco come ha illustrato i suoi programmi: “Per quest’anno abbiamo già comunicato il nostro programma, e lo abbiamo fatto anche dando le date che ci vedranno impegnati fino al Mondiale di Barcellona, giorno per giorno, cosa che penso nessun atleta al mondo faccia. Federica, come ha sempre detto, ha scelto Lucas come proprio tecnico fino a Rio 2016. Io devo vedere, ma visto i risultati recenti, mi sto convincendo sempre più di fare lo stesso”.
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