Prima partita degli azzurri di coach Brunel nel “Sei Nazioni”, il più prestigioso dei tornei di rugby a livello europeo, cominciato sabato con le vittorie di Inghilterra e Irlanda rispettivamente su Scozia e Galles. L’avversaria della nazionale italiana era la temibile Francia, cugini d’oltralpe sempre dati come favoriti prima degli scontri diretti per “superiorità tecnico-tattica” (come recitava l’Equipe di oggi), costretti però, sempre più spesso, a ricredersi dopo il risultato finale (come vedete, non è poi così diverso dal calcio…). La partita di questo pomeriggio all’Olimpico è stata una battaglia all’ultimo sangue, una Waterloo, potremmo dire, visto il punteggio finale. Si è dovuto arrivare oltre l’80’, perché la palla per cinquanta maledetti secondi non ha voluto saperne di uscire dal campo, muovendosi pericolosamente da destra a sinistra a tre metri dalla nostra linea di meta. Ma alla fine abbiamo vinto noi, una di quelle vittorie che si ricordano per anni, sudata fino all’ultimo respiro, e perciò meritata oltre ogni dubbio.
Ma cominciamo dall’inizio, com’è logico che sia. Il primo tempo si chiude con la Francia avanti 15 a 13, dopo una prima metà vinta dagli azzurri, e una seconda dominata dai blues. Pronti via ed è subito meta italiana: capitan Parisse avanza in percussione sulla destra infilandosi in un corridoio lasciato scoperto dalla difesa francese, e schiaccia a terra i primi 5 punti della gara, portandosi poi il dito alla bocca nell’esultanza per placare gli animi dei tifosi, segno che la battaglia era appena incominciata. Trasforma il calcio Orquera, e siamo a 7. Ma il capitano aveva ragione: troppo presto per festeggiare. Passano meno di 5′ e la Francia accorcia le distanze mettendo a segno a sua volta una meta: ottimo giro palla da destra verso sinistra, sfruttando il campo nell’intera sua ampiezza, superiorità numerica creata sul lato mancino e sfondamento vincente di Picamoles. Michalak ha poi sui piedi il calcio del pareggio, ma prende male le misure, e l’Italia resta avanti di 2. Passano un paio di minuti, e gli azzurri ne aggiungono altri 3 al tabellone luminoso che domina l’Olimpico: azione insistita per vie centrali, sostenuta dalla grinta di Castrogiovanni, ma arginata dal muro transalpino. Non si passa, nessun problema: scarico palla dietro per Orquera che con il drop infila tra i due pali. Siamo avanti di 5, 10-5. Il minuto dopo ancora Orquera, col piede caldo come un camino, trasforma un calcio di punizione dai 25 metri, con una precisione degna delle traiettorie di Baggio e Platini, per fare un paragone col mondo del pallone rotondo. Grandissimo avvio dell’Italia, addirittura 13-5. Ma il proverbiale “can che dorme” deve ancora svegliarsi, e lo fa a metà primo tempo: percussione centrale travolgente che spezza le due linee difensive azzurre conquistando la linea di meta. A quel punto, però, la palla è sommersa da una piramide umana, e l’arbitro deve accertarsi che ci sia il contatto col terreno per assegnare la meta. Contatto che, a suo avviso, non c’è. Ci è andata bene, ma è un segnale d’allarme. L’azione dopo, viene fischiato un fuorigioco in mischia a Lo Cicero, che comporta un calcio di punizione da posizione molto vicina ai pali che Michalak trasforma senza problemi: 13-8. Passano ancora pochi minuti, e viene sferrato il colpo decisivo per il sorpasso: contropiede fulminante di Fall, che si fa più di cinquanta metri palla in mano e semina con le sue grandi falcate i difensori azzurri che gli si gettano in scia nel vano tentativo di abbatterlo. Michalak trasforma poi il calcio, e la Francia è avanti 15-13: su questo punteggio si chiude la prima frazione di gara. Nel complesso, una buona Italia, con qualche errore di troppo in touche e nelle azioni alla mano, troppe volte sfumate per un passaggio sbagliato o una presa mancata. Il secondo tempo…
…si chiude sul punteggio di 23-18 per l’Italia, risultato che fa storia, soprattutto per come è maturato. La prima metà di tempo è tutta a favore dei blues, che schiacciano gli azzurri oltre la propria linea dei 22 e allungano nel punteggio trasformando, col solito Michalak, un’altra splendida punizione dai 30 metri, per fallo in mischia di Lo Cicero, che non si è legato ai compagni: più 6 Francia, 18-13. Poco dopo, altro fallo di Lo Cicero in mischia, altra ingenuità, questa volta però Michalak ci grazia e non trasforma il calcio che avrebbe voluto dire più 9: l’Italia resta in partita, anche se apparentemente senza più la forza di replicare. Ma proprio nel momento più duro, un combattente dimostra quanto vale, e Castrogiovanni è senza ombra di dubbio il più grande dei combattenti: attacco sulla destra di Venditti, pallone girato centralmente per Orquera il quale, cadendo a terra, serve un assist meraviglioso a Castrogiovanni, che deve solo mangiarsi con un balzo i tre metri che lo separano dalla linea di meta e schiacciare palla a terra fino a sgonfiarla! Meta azzurra: 18 pari. Orquera ha sul destro la trasformazione del più 2 e, come questa sera ci ha abituato, non delude. Italia avanti, ma manca ancora una vita alla fine: 20 interminabili minuti di sofferenza. Le sostituzioni portano ossigeno alle squadre: fuori i principali protagonisti, su tutti Orquera e Castrogiovanni, dentro forze fresche, tra le quali spicca il nome di Burton. Proprio lui, appena entrato, riceve uno scarico dai 15 metri e mette a segno un drop d’autore che non dimenticherà tanto facilmente. Mancano 10′ e l’Italia è avanti di 5: 23-18. La Francia sembra battuta, annientata, senza idee, ma proprio quando mancano 2′ alla fine i francesi si riversano in avanti con la forza della disperazione, restando per 120 lunghissimi secondi a tre metri dalla nostra linea di meta. Scocca l’80’ ma il signor Owens deve aspettare che l’azione si concluda per fischiare la fine: altri 50 secondi che mettono a dura prova i cuori di milioni di italiani, la palla danza da destra verso sinistra, arriva a meno di due metri dalla linea di meta, ma poi viene finalmente spinta in fallo laterale, sancendo la fine della battaglia e la vittoria dei tricolore col verde all’estrema sinistra. Vittoria storica, epica per i più affezionati. Fino all’ultimo respiro, fino all’ultimo centimetro. Grandi ragazzi, avanti così!
Man of the match: Orquera
(Pietro Macchiarella)
Torneo Sei Nazioni 2013, Risultati 1^giornata
Galles-Irlanda 22-30
Inghilterra-Scozia 38-18
Italia-Francia 23-18
Classifica
Squadre
Inghilterra 2 punti
Irlanda 2
Italia 2
Galles 0
Francia 0
Scozia 0
Prossima giornata (9/10 febbraio)
Scozia-Italia
Francia-Galles
Irlanda-Inghilterra