C’è aria di burrasca tra lo stadio Olimpico e Trigoria. Dopo la sonora sconfitta in Champions contro lo Shakhtar, la contestazione dei tifosi, in 200 ad attendere il pullman della Roma fuori stadio, si è poi trasferita davanti ai cancelli del centro sportivo. L’auspicio comune è che l’attuale situazione calcistica e societaria possa risolversi al più presto, magari con l’insediamento dei nuovi proprietari ai vertici del club. DiBenedetto e soci sono al lavoro da diversi giorni per approntare l’offerta finale e il piano di rilancio della società giallorossa. Nelle scorse ore i legali degli studi Grimaldi e Tonucci hanno messo mano ai contratti per il passaggio di proprietà e la sensazione è che in 15 giorni si possa chiudere il tutto.
Nel frattempo Unicredit ha varcato per la prima volta le soglie di Trigoria: ieri, sui campi del centro sportivo “Fulvio Bernardini”, ha fatto capolino Paolo Fiorentino, vice direttore generale della banca milanese. Affiancato da Rosella Sensi, il top manager ha tenuto a rapporto per mezzora squadra e allenatore rassicurando i tesserati giallorossi sulle evoluzioni societarie che la stessa Unicredit sovrintende con la massima attenzione. Tra l’altro, appena qualche giorno fa sono stati pagati gli stipendi di novembre e dicembre ai calciatori, pertanto non dev’esserci motivo di preoccupazione o distrazione per Totti e compagni.
Confermando la fiducia della banca nei confronti di Ranieri, Fiorentino ha però chiesto alla squadra di fare il proprio dovere sul campo, cercando di uscire dall’attuale momento no. Riprendere terreno in campionato e conquistare un posto in Champions è fondamentale per il ruolo futuro del club giallorosso. Insomma, la parola d’ordine è "non mollare", neanche nella gara di ritorno degli ottavi in casa dello Shakhtar. Intanto la giornata di ieri a Trigoria è trascorsa accompagnata dalla contestazione di circa 50 tifosi che hanno lambito il centro sportivo con la voce e gli striscioni.
Nella notte sono apparse alcune scritte sui muri ("mercenari", "senza palle"), mentre in mattinata i supporters hanno intonato cori di protesta. Sotto lo sguardo vigile della Polizia, presente con camionetta e agenti in borghese, i tifosi hanno atteso i giocatori al termine dell’allenamento per bacchettarli e spronarli allo stesso tempo. "Tirate su la testa" è l’invito rivolto ai giocatori che, di tutta risposta, fanno mea culpa: qualcuno si ferma pure a interloquire con i presenti.
"E’ stato giusto fischiare ieri sera (mercoledì n.d.r.) – sottolinea Cassetti – è un momento difficile ma dobbiamo reagire tutti insieme". Anche Marco Borriello parla del gruppo e ci tiene a ribadire che la crisi giallorossa "non è un discorso dei singoli ma nel complesso". Arriva poi Philippe Mexes: "è un periodaccio e ci gira anche male in certi frangenti, ma ce la stiamo mettendo tutta". Smentendo seccamente le voci che lo vogliono già al Milan ("non è vero niente") il francese difende Ranieri e sostiene che "non è l’allenatore il problema". Almeno fino all’arrivo dei nuovi proprietari.
(Marco Fattorini)