Thomas DiBenedetto va in onda a reti unificate. Il tycoon bostoniano, leader della cordata che vuole assicurarsi il pacchetto di maggioranza dell’As Roma, esce allo scoperto davanti alle telecamere di Tg1 e Tg5 per ribadire le sue intenzioni circa il futuro del club capitolino. “L’obiettivo è chiaro: vincere lo scudetto il prima possibile. Ci sono molti giocatori che mi impressionano, che mi piacciono e ci stiamo lavorando ma il nostro modello è già qui: Francesco Totti”. Tra romanticismo e affari, lo zio Tom incanta: “la Roma è una principessa e noi ne faremo una regina”. Al momento però, è la trattativa a farla da padrona.
Ed è per questo che DiBenedetto prova a sgombrare il campo dai dubbi e dagli scetticismi dell’ultim’ora: “nessun problema, gli accordi economici sono raggiunti, ora stiamo sistemando gli aspetti legali, non prevedo di dover posporre la firma”. Gli fa eco il numero due di Unicredit, Paolo Fiorentino: “abbiamo trovato un accordo di massima, ora dobbiamo perfezionare i contratti”. Ancora 15 giorni, durante i quali DiBenedetto & company dovranno presentare alcune garanzie circa i piani di sviluppo del club dopodiché i vertici della banca voleranno a Boston per apporre le firme ai contratti e siglare l’ufficialità della cessione.
Da lunedì nella Città Eterna, l’imprenditore italoamericano si è concesso un’altra giornata capitolina tra tour e incontri. La cavalcata è partita intorno alle 10 quando il tycoon ha lasciato l’Hotel Aldrovandi per raggiungere lo studio legale “Grimaldi e associati”, lo stesso in cui sono andati in scena i summit dei giorni scorsi con Unicredit. Accompagnato dal solito corteo di Audi e Mercedes con bodyguard al seguito, Thomas DiBenedetto ha varcato le soglie del palazzetto dove ha incontrato (non per caso) l’attuale direttore operativo giallorosso Gian Paolo Montali. Un meeting “cordiale e positivo” in cui il dirigente, fortemente voluto dalla banca, ha ottenuto l’ok di DiBenedetto. Secondo indiscrezioni de ilsussidiario.net il suo ruolo potrebbe essere quello o di amministratore delegato o di direttore generale con compiti prettamente finanziari.
Risolta la questione dirigenziale, l’imprenditore statunitense si è diretto allo studio Tonucci per un breve summit con i suoi avvocati. Dopo una sosta in albergo ecco il pellegrinaggio al luogo sacro dei colori romanisti: la visita al Roma Club Testaccio dove DiBenedetto ha ricevuto una vera e propria ovazione da parte dei presenti. Una chiacchierata con i soci storici del club, qualche foto di rito e tante urla degli oltre cento tifosi accorsi che, in barba a firme ed ufficialità, già lo chiamano “presidente”. Lo Zio Tom ha dispensato sorrisi ribadendo che “è un onore per me essere parte della famiglia romanista qui a Roma”. Il matrimonio coi tifosi, almeno quello, è cosa fatta.
Una giornata ricca di incontri e soddisfazioni per DiBenedetto che, tra le altre cose, ha ricevuto la benedizione dell’ambascitore Usa a Roma, David Thorne. “Ho avuto il piacere di incontrarlo – ha detto il diplomatico – Ama molto l’Italia e penso che se l’operazione andrà in porto sarà una bella opportunità per tutto il calcio italiano”. Alla faccia di quelli, e non sono pochi, che nel corso di mercoledì hanno continuato ad accampare dubbi sulla cordata americana. “Possibile che abbia le credenziali per comprare la 18esima squadra di calcio d’Europa per fatturato?” si chiede Il Sole 24 Ore in un articolo a firma di Gianni Dragoni, confermando la linea scettica del quotidiano di Confindustria.
Intanto al ministro per i beni Culturali è stata recapitata un’interrogazione parlamentare circa il futuro societario dell’As Roma per capire “quale sia la reale situazione circa la procedura di cessione della società e se il Governo non ritenga opportuno vigilare”.Nonostante i dubbi (più o meno pilotati) di alcuni, Thomas DiBenedetto e Unicredit hanno trovato un accordo che entro i prossimi 15 giorni consentirà alle parti di firmare i contratti e brindare alla cessione della Roma. Allora sarà il momento per fare la conoscenza del sindaco Alemanno che assicura: “riceverò DiBenedetto solo quando sarà l’effettivo presidente della Roma”. Una questione di giorni e ansie, come si addice alla più classica delle vicende in salsa romanista.
(Marco Fattorini)