La partita tra Roma e Bologna, valida per la prima giornata del girone di ritorno, termina sul punteggio di 1-1. Le reti di Di Vaio e Pjanic consegnano agli almanacchi un pareggio che nasconde gli sforzi spremuti dalla Roma nella ripresa, esaltando invece l’ottima organizzazione e il cinismo degli emiliani. Il punto mantiene i capitolini in sesta posizione (quota 31) nel sandwich al gusto Europa League tra Inter e Napoli; il Bologna invece certifica le proprie speranze con una prestazione gajarda, che porta altro fieno in cascina salvezza (21 punti, +5 sul Lecce terzultimo).
Luis opta per Greco a metacampo e Lamela-Borini di coppia con Totti alla console; Pioli invece sceglie di valorizzare la fresca verve di Taider, scoperto per caso in Tim Cup e già divenuto ingrediente succulento. La Roma imposta la partita come di consueto, sviluppando un possesso palla che però non irretisce l’attenta sorveglianza rossoblù. Il primo tiro arriva addirittura al 1′ minuto ad opera di un Totti molto attivo ma impreciso al dunque: Gillet neutralizza in due tempi. Al 6′, la Lupa esplora nuovi sentieri: la combinazione Borini-Taddei porta il brasiliano alla conclusione d’esterno sinistro, ma Gillet non vuol saperne. Due minuti dopo (8′), il Bologna affaccia il muso: Taider volteggia sulla trequarti e cede a Diamanti, sinistro secco ma alto del fantasista, fischiato per lesa maestà verso il Pupone (“Non è una bandiera”). La manovra romanista fatica a varcare la dogana centrale: i controllori Perez e Mudingayi confiscano le matite a Gago fermandolo sull’asse orizzontale, mentre Pjanic e Greco, scollegati dal quartier generale, vagano trasparenti in terra di nessuno. Le conclusioni più significative arrivano da lontano: Totti al 18′ (parabola poetica ma alata) fende l’aria attorno all’incrocio, mentre il diagonale di Borini, quello sì da buona posizione (idea verticale di Totti), rotola mansueto accanto al primo palo (28′). Rinvigorito il Bologna guadagna campo ed inizia a studiare il colpo: la filastrocca Taider-Diamanti-Garics culla il campo da sinistra e libera lo specchio dei sogni a Mudingayi, la cui natura ruvida, mai sopita e tanto utile in mezzo al campo, partorisce solo un passaggio per l’attento Stek (31′). Poi, al 36′, la grande paura: il corner di Diamanti affonda nell’area piccola come lama nel burro, nessuno s’azzarda all’intervento ma lo sciagurato Raggi, poco avvezzo agli opportunismi d’area, manca il tap-in da un metro. I tentativi veniali di Lamela (37′) e Borini (41′) calano il sipario sulla prima frazione.
col risveglio di Pjanic, la Roma toglie il freno a mano. L’ex Lione fiorisce come d’incanto velocizzando l’azione ed aprendo spazi ghiotti. Sia davanti che dietro: Di Vaio scappa al 5′ e supera anche il portiere, ma il tocco finale viene respinto dall’ottimo recupero di Juan. Classica prova generale, cui peraltro ricorre lo stesso Pjanic con un destro secco incollato sui guantoni da Gillet (10′). Dall’11’, ciak si gira! I gol: Di Vaio scippa Juan e col sinistro infila Stek in un lungo spiedino diagonale. Dopo i cambi, il pareggio (Bojan-Simplicio per Lamela-Greco, 16′): il cacciatore di aquiloni Pjanic trova l’arcobaleno, affrescando la porta avversaria con una punizione-capolavoro dai 20 metri. Le emozioni distendono le squadre moltiplicando fatiche ed occasioni. Tra il 20′ ed il 22′ piovono polpette: comincia il Bologna con una volata maiconiana di Raggi che mette Di Vaio a tu per tu con Stek, stavolta bravissimo ad impadellare il tiro sulla manona destra. La Roma ribalta l’azione e a momenti anche il risultato: Totti cucina per Bojan che vomita il destro su Gillet (21′). Neanche il tempo di pulirsi: l’azione dopo Pjanic serpeggia in area e spruzza veleno mancino, Jean-François distende anche i nervi e ci arriva. Non potrebbe nulla sul seguente tap-in di Simplicio, ma il brasiliano s’impietosisce e sbrodola il facile tocco sull’esterno rete (22′). Resterà l’occasione migliore e il picco più alto dello sfogo romanista: la stanchezza avvolge progressivamente i giallorossi favorendo il contropiede del Bologna. Che tuttavia non sortisce ulteriori effetti, ma a Pioli può andar bene anche così. Cosa resta invece al buon Luis? Qualche dubbio di natura tecnica: l’abito di seconda punta non sembra esaltare la fisionomia di Lamela, incerto nei movimenti richiesti ed impreciso in fase di conclusione. Arretrarlo in bottega fantasia dal maestro Totti potrebbe essere un’idea. Risulta evidente infine il peso specifico di De Rossi, dalla cui presenza lì in mezzo non si può prescindere.
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Il tabellino
Reti:
Roma (4-3-1-2): Stekelenburg; Rosi, Juan, Heinze, Taddei; Greco (16’st Simplicio), Gago, Pjanic (35’st Perrotta); Totti; Borini, Lamela (16’st Bojan) (Curci, Kjaer, Josè Angel, Viviani). All.Luis Enrique.
Bologna (3-4-2-1): Gillet; Raggi (48’st Cherubin), Portanova, Antonsson; Garics (37’st Crespo), Perez, Mudingayi, Morleo; Diamanti (‘st Gimenez), Taider; Diamanti.
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Arbitro: Guida di Torre Annunziata
Ammoniti: Juan (R) per gioco scorretto, Portanova (B) per gioco scorretto, Di Vaio (B) per comportamento non regolamentare.
Espulsi: nessuno.
Le pagelle
Roma 6,5
Decisivo nel secondo tete-a-tete con Di Vaio.
ROSI 6 Corre a nastro ma srotola pochi cross adatti.
JUAN 6 Salva su Di Vaio, poi lo perde.
Lotta proletaria al potere là dietro.
Nuovo ruolo, corsa antica: sarebbe terzino ma pare un’ala per quanto si propone.
Casper, fantasmino dal 16’st SIMPLICIO 5,5 Fa volume, ma quel tap-in…
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GAGO 6,5 Impiega un tempo a scordare De Rossi, poi si va valere con ordine e grinta.
Bella addormentata per un tempo, poi…quante figate! dal 35’st PERROTTA 6 Utile per guadagnarte yards nel finale.
C’è in ogni dove e come della Roma, peccato sbagli le conclusioni.
Molto attivo ma impreciso al tiro.
Perde la scommessa di Luis ma offrirà ugualmente la cena di squadra, per farsi perdonare le incertezze di oggi. Qualche assistenza-lampo non basta. dal 16’st BOJAN 5 Entra con foga e sbaglia molto.
All. LUIS ENRIQUE 6 Dura senza De Rossi, però la ripresa è stata buona.
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Bologna 6,5
Di gomma, rimbalza dappertutto.
Bene dietro e anche davanti dal 48’st CHERUBIN s.v.
Colpito ma non ucciso.
Sempre meglio, questo faraglione nordico un po’ lento ma efficace.
Timido, soffre Taddei.
Potrebbe aprire una falegnameria con Mudingayi.
Intaglia un’ottima diga col compagno di reparto.
Fa il suo, senza pro né contro.
Ragiona da grande.
Si consuma in aiuto, dimenticandosi la porta dal 22’st GIMENEZ 6 Sostanza e qualche scatto.
Due guizzi, un urlo: il solito, intramontabile bomber.
All.PIOLI 6,5 Punto meritato con astuzia e coraggio.
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Arbitro GUIDA 6,5 Bene nei momenti chiave del match.
(Carlo Necchi)