Tappeto (giallo)rosso all’Olimpico, per la marcia della Roma e la caduta rovinosa del Genoa, che frana sotto i morsi della Lupa. Alla fine sono quattro ma potevano essere di più: i tifosi di casa devono “accontentarsi” del poker firmato Florenzi, Totti, Maicon e Benatia. A segno un giocatore per reparto, più il capitano-collante: basterebbe questo per sottolineare la prova totale della squadra di Garcia. Che chiude il girone di andata con numeri potenti: 44 punti (più che nelle stagioni spallettiane), 39 gol fatti e solo 10 subiti oltre all’imbattibilità casalinga (8 successi e 2 pareggi). L’unico problema della Roma, e non si scopre oggi, è la Juventus che sta gareggiando con sè stessa per abbattere ogni tipo di record: i bianconeri restano a +8 ma il loro exploit non debilita il lavoro dei capitolini, che dovranno confermarsi nel girone di ritorno. Il Genoa ha espresso poco o nulla sul prato dell’Olimpico ma resta in una posizione di relativa tranquillità: aspettando il posticipo Sassuolo-Milan i punti dal terzultimo posto sono 9. Nella prossima giornata la Roma riceverà il Livorno (sabato 18 alle ore 18:00) mentre il Genoa ospiterà l’Inter (domenica 19 alle 15:00). Senza Matuzalem, espulso nel secondo tempo, ma con Gilardino che oggi era squalificato.
Il match è stato molto gradevole ma quasi esclusivamente per merito della Roma, che anche nel secondo tempo non ha smesso di attaccare; il Genoa è durato una mezz’oretta scarsa e questo ha accentuato lo squilibrio in campo.
Partita perfetta: la squadra ha giocato con grinta atletica e sagacia tecnica, spezzando agevolmente la resistenza del Genoa. La difesa non ha concesso nulla mentre il centrocampo ha funzionato a meraviglia, sia in fase di pressing che di rifornimento all’attacco. Il modo migliore per ripartire dopo Torino alla ricerca di nuovi limiti.
Buoni i primi venti minuti, poi la prodezza di Florenzi ha inclinato definitivamente gli equilibri; a prescindere dagli episodi sfortunati, come il 2-0 o l’espulsione di Matuzalem, il Genoa ha meritato la sconfitta avendo costruito pochissimo nella metacampo avversaria (zero tiri). Calaiò è finito avvolto nel bozzolo Benatia-Burdisso, mentre difesa e centrocampo hanno pagato un gap atletico prima ancora che tecnico.
Dirige bene ma sbaglia ad espellere Matuzalem, applicando il regolamento in maniera un pò bigotta: in fondo il genoano non ha offeso nessuno nè rallentato particolarmente le operazioni.
Il primo tempo di Roma-Genoa termina sul risultato di 3-0 a favore dei padroni di casa. I gol: Roma in vantaggio al 25′ del primo tempo, con un capolavoro firmato Alessandro Florenzi. Il centrocampista classe 1991 sigla la sua quinta rete (top scorer di squadra) in campionato con una rovesciata pazzesca, al volo dopo punizione di Totti (voto 6,5) respinta dalla barriera, ed impennata da una deviazione di Manfredini. Il raddoppio cade al 30′ ed è più fortunato: Gervinho (voto 6,5) scende sulla fascia destra e passa per Totti, appostato al limite dell’area; il capitano calcia di prima col destro, Manfredini devia la conclusione e Perin (voto 6) ne risulta spiazzato, riuscendo solo a toccare. 3-0 ad opera di Maicon (voto 6,5), che realizza il suo terzo sigillo in campionato. Grande azione di contropiede della Roma, che punisce la difesa del Genoa sbilanciata a seguito di un corner a favore: Totti libera la corsa di Dodò (voto 6,5) che avanza centralmente ed apre per Florenzi, filtrante dalla fascia destra e in mezzo c’è Maicon, che sfrutta il buco centrale e batte Perin d’esterno destro. Occasione anche per Gervinho che sul punteggio di 1-0 è riuscito ad allungarsi in velocità ed entrare in area da destra, ma non a battere Perin che in uscita ha respinto il tiro dell’ivoriano. Migliore in campo Roma: Florenzi voto 8,5 Gol d’antologia e assist d’autore Peggiore in campo Roma: Pjanic voto 5,5 Per ora non particolarmente brillante, anche se utile per la manovra Migliore in campo Genoa: Bertolacci voto 6,5 Ci mette grinta da ex (cresciuto nel vivaio giallorosso), anche se non basta ad accendere l’attacco. Peggiore in campo Genoa: Manfredini voto 5 Protagonista (anche sfotunato) in tutti e tre i gol subiti.
Roma
Non si può fare altrimenti.
Non soffre minimamente in fase difensiva, può pensare solo ad attaccare e il gol del 3-0 è la naturale conseguenza dall’83’JEDVAJ s.v. Finalmente si vede anche lui: l’occasione migliore per debuttare.
Lo sceriffo impiega poco ad imbavagliare Calaiò, poi può spingersi a dettar legge anche nell’area avversaria.
L’andazzo lo aiuta, lui è bravo a rispondere presente senza alcuna sbavatura.
Dopo qualche minuto di studio si scioglie ed attacca con la dovuta continuità; due o tre ottime discese (una nell’azione del tris) e un quasi assist per Totti.
102 passaggi riusciti e una presenza costante nel cuore dell’azione: sfrutta la sua resistenza per rimbalzare a tutto campo, e sfiora il gol da fuori.
Non illumina ma offusca: Garcia gli chiede un occhio in più per Matuzalem e lui esegue con grande disciplina tattica, pressando e recuperando qualche bel pallone dal 71’DESTRO 5,5 Ha una buona occasione a tu per tu con Perin, alza troppo la mira: poteva segnare.
Non trascende ma offre tante cose ben fatte tra passaggi, inserimenti e chiusure, senza far mancare il solito apporto atletico.
Si candida per la prossima copertina-Panini con un gol storico. Ma anche l’assist per Maicon non è da meno: gran palla di prima e con i giri perfetti, come si suol dire dal 78’MARQUINHO 6 Vivace negli ultimi minuti.
Inizialmente braccato, trova comunque modo di incidere con un gol e il passaggio alla fonte del terzo. Nel prosieguo ha più spazi per ricevere e creare.
Conferma un non immediato feeling con il gol ma anche la grande utilità tecnico-tattica: salta l’uomo ed ispira il raddoppio di Totti.
All.RUDI GARCIA 7 E’ vero che tutti sanno quello che devono fare in campo, ma anche che ognuno accetta di spendersi in lavori extra.
(Carlo Necchi)
Genoa
Senza particolari responsabilità, salva anzi in due-tre occasioni.
Prova a sovrapporsi sulla destra ma finisce per lasciare troppi spazi dietro; anticipato da Benatia nel gol del 4-0.
Nella ripresa salva un gol, ma nel primo tempo è protagonista negativo nei tre casi-chiave.
Dei tre dietro è quello che meno demerita, ma contro il tridente giallorosso soffre tanto anche lui.
Perde il baby-confronto con Dodò, anche perché la squadra non attacca: dovendo solo difendere finisce per soccombere conformandosi all’andazzo dal 64′ DE MAIO 6 Se non altro con lui in campo la difesa non subisce altri gol.
Pressato da più parti ragiona poco e soprattutto quasi mai in verticale; conclude con un’espulsione ingiusta quanto evitabile.
Esordio non tutto da buttare: il centrocampo va sotto ma lui mostra buone capacità nel gestire la palla. Più debole in fase difensiva.
Spesso anche molto largo sulla fascia sinistra, quando Antonelli si alza o abbassa: in ogni caso incide poco.
La solita generosità cui però non accompagna un’effettiva utilità tecnica: aiuta in più zone del campo ma non aggiunge molto alla manovra.
Nel primo tempo è l’unico a scalfire la difesa romanista, con un paio di inserimenti tra le linee dal 58’COFIE 5,5 Dentro con la squadra in 10, non può fare molto per raddrizzare le cose.
In questi casi l’insufficienza del centravanti è quella di squadra, che mai lo mette in condizioni di cercare la porta dall’82’KONATE s.v.
All.GASPERINI 5 Paga forse eccessivamente la superiorità dell’avversario, ma il Genoa fa poco per aiutarsi. Anche in undici contro undici c’è stata poca partita.
(Carlo Necchi)