Un primo tempo da incubo per la Roma dove in pochi si salvano dalla grave insufficienza. Uno di questi sicuramente è Totti. Il Capitano è uno dei più ispirati e non a caso è lui che sigla l’1-2 su assist di Florenzi. Malissimo Taddei che ha perso moltissimi palloni; la sua partita è durata 37′ visto che Garcia lo ha sostituito con Gervinho. Male Dodò, Maicon, Pjanic: un fantasma ad eccezione dell’asist di testa Florenzi. Nel Catania buona prova del collettivo. In cattedra Izco grazie ad una doppietta ma bene anche Bergessio, che riscatta una prima frazione così così con un bel secondo tempo, Leto e Castro. In difesa hanno retto bene Gyomber e Rolin mentre a centrocampo Barrientos non si è fermato un secondo.
Incroci pericolosi. Roma e Catania si affrontano per la terzultima giornata di Serie A, periodo caldissimo in cui si decidono le sorti di numerose squadre. Se da una parte i giallorossi sono sicuri del secondo posto alle spalle della Juventus e dell’ingresso in Champions League gli etnei sono invischiati in piena lotta per non retrocedere. A dire il vero i rossoblu hanno già un passo in Serie B: fanalino di coda con 23 punti. Davanti ci sono Livorno, Bologna, Sassuolo e Chievo con i veneti a quota 30. La missione salvezza non è impossibile ma comunque ardua e a partire da oggi servono punti preziosi per sperare. Oltre a questi motivi il clima al Massimino sarà caldissimo per altre ragioni: numerosi supporters capitolini, che avevano intenzione di seguire la propria squadra in treno, non sono potuti arrivare in Sicilia complici i tragici fatti della scorsa notte all’Olimpico di Roma. La paura di un agguato da parte della tifoseria partenopea nella fermata di Napoli ha prevalso. Come se non bastasse c’è chi teme, nel corso del match, la provocazione degli ultras del Palermo – gemellati con quelli della Roma – per la possibile sconfitta del Catania ed una sua conseguente retrocessione. Attenzione infine ad un’eventuale contestazione dei locali. Soltanto ipotesi e teorie che influiscono ad alimentare la tensione in campo che appare infuocata già dai primi minuti. Pellegrino sceglie il 4-3-3 con Frison tra i pali; Peruzzi, Gyomber, Rolin e Biraghi in difesa. Rinaudo, Barrientos ed Izco sono i tre di centrocampo con Leto, Bergessio e Castro incaricati di scardinare la retroguardia avversaria. Garcia manda nella mischia diverse novità rispetto alla formazione tipo. Confermatissimo in porta De Sanctis, la linea difensiva vede Maicon, Castan Dodò e Romagnoli che trova spazio dal 1′. In mediana spazio a De Rossi assieme a Pjanic e Taddei, altro titolare inaspettato. In attacco torna Florenzi con Totti e Ljajic. Soltanto panchina per Gervinho. L’inizo non è propriamente movimentato. I padroni di casa cercano di premere sull’acceleratore e Bergessio (5,5) e Barrientos (6) sembrano i più attivi anche se il Catania dimostra di avere numerosi limiti in fase di costruzione spesso caotica. Il ritmo è lento e Pjanic (5) non riesce ad accendere la luce in un centrocampo che attende pazientemente le sortite rossoblu. I locali si fanno vivi dalle parti di De Sanctis (5,5) grazie a due corner: all’8′ Bergessio si ritrova il pallone in area ma non ha la lucidità per concludere. Come detto il pallino del gioco è del Catania anche se di pericoli reali per la Roma non se ne vedono. Appena gli ospiti velocizzano la manovra la solidità avversaria sparisce. Ecco che al 17′ De Rossi (5,5) serve in verticale Florenzi (6) che chiede e ottiene il dai e vai con Pjanic. Il bsoniaco libera il compagno in area che conlude debolmente; Frison para a terra senza troppi problemi. Minuto 26: il Catania improvvisamente riparte in campo aperto. Leto (6,5) serve Bergessio che aspetta e serve il suo compagno il quale in piena area di rigore appoggia di tacco per Izco (7,5), bravo a seguire l’azione. Il rossoblu batte De Sanctis con un tiro non forte ma preciso. Garcia non è soddisfatto della sua squadra e fa scaldare mezza panchina. La goccia che fa traboccare il vaso è il raddoppio del Catania con Izco autore di una doppietta. Siamo al 33′ quando Castro (6) riparte velocemente sulla sinistra e mette in mezzo dove Bergessio sfiora di testa. La sfera arriva al liberissimo Izco, lasciato libero da Dodò (4,5), che non ha problemi ad infilare ancora De Sanctis. Qualcosa deve cambiare ed ecco come risposta dei giallorossi la rete di Totti (6,5). De Rossi serve sul filo del fuorigioco Florenzi che di testa apparecchia a centro area per il capitano che sigla il più facile dei gol. Intanto Taddei lascia il posto a Gervinho (sv) e la Roma rientra in partita o quanto meno inizia a giocare. Proprio l’ivoriano ha sul piede l’occasione del pareggio al 45′ ma Frison para d’istinto. Una gara ai limiti della sufficienza nella prima parte che si accende soltanto nella seconda. In dieci minuti i locali segnano due gol e quando già si celebravano i funerali giallorossi ecco la rete di Totti a rendere la ripresa ancora più avvincente. Lo spirito è quello giusto anche se la rete subita a pochi minuti dal termine della prima frazione di gioco rovina in parte una discreta prestazione. Segna due gol e si fa trovare sempre nel vivo dell’azione. Cosa chiedere di più? La salvezza per ora passa dai suoi piedi. Troppo timido in una corsia dove potrebbe sfondare di più approfittando delle sue caratteristiche offensive. Una partita disastrosa salvata in parte con la rete dell’1-2. Reparti sfilacciati e troppi giocatori svogliati. Squadra passiva sulle ripartenze del Catania. Ha il merito di riaprire il match con una rete facile. Da applausi il pallone che regala a Gervinho al 45′. Errore gravissimo sul secondo gol del Catania: si perde Izco andando a centro area a raddoppiare su Bergessio. Male anche in occasione della prima rete. Gara in cui pesano tre episodi. In avvio Florenzi cade in area catanese: l’arbitro fa giocare anche se pare esserci un contatto con un difensore. Gol della Roma: Florenzi sul lancio di De Rossi sembra in fuorigioco. Infine annullata una ripartenza del Catania per un off-side molto dubbio.
La Roma non lo impegna moltissimo ma in quelle poche occasioni si fa trovare attento. Pronto sul tiro ravvicinato di Gervinho e bravo sul siluro di Bastos. Non può niente sul gol di Totti.
Propositivo il terzino del Catania che gioca un primo tempo molto buono. Cala nella ripresa anche se quanto visto basta per essere soddisfatti. Dodò da quella parte va in crisi anche grazie a lui.
Roccioso il centrale rossoblu che assieme al suo partner arretrato chiude ogni varco. La Roma ha difficoltà a verticalizzare quindi ci prova con traversoni dalle corsie ma lui è sicuro anche nel gioco aereo.
Vale quanto detto per Gyomber. Nel secondo tempo rischia qualcosa contro la velocità di Gervinho ma nel complesso regge bene.
Ai limiti della sufficienza. Si fa vedere poco in avanti ma nel compenso è ordinato in fase difensiva.
Grande prestazione per questo centrocampista tuttofare. Si piazza davanti la difesa e la aiuta come può risultando un polipo sradica palloni dai piedi degli avversari. Esce tra gli applausi ().
Il gol e tanta corsa. Questo giocatore è un po’ il cuore del Catania e quando corre lui si muove tutta la squadra. Sigla il 4-1 con un tiro micidiale.
Protagonista del match con la doppietta che spiana la strada per la vittoria. Bravo nel primo gol e intelligente nel secondo. La salvezza passerà dai suoi piedi.
Alti e bassi cancellati da ripartenze quasi sempre orchestrate nel migliore dei modi. Bello il colpo di tacco a smarcare Izco in occasione della prima rete. Nella ripresa le pile si scaricano ( Entra a giochi fatti e non ha problemi a svolgere il compitino a centrocampo).
Nel primo tempo “usa” la testa in occasione dell’1-0, si muove ma è poco concreto. Nella ripresa segna un gol da rapace d’area poi offre un velo d’oro a Barrientos. Ottavo centro stagionale per lui.
Meglio rispetto a Leto. Cresce con il passare dei minuti ed è sempre una spina nel fianco per la difesa giallorossa ().
Annienta la Roma in una gara alla vigilia difficile e carica di tensioni. Se le vittorie fossero arrivate un po’ prima forse il Catania non sarebbe invischiato in zone così calde. Progressi importanti: i rossoblu possono credere alla salvezza.
Non ingannino i due miracoli finali su Bergessio. Subisce 4 gol e in almeno due casi poteva fare meglio (il primo di Izco e il 3-1 di Bergessio). Insicuro pure lui.
Il brasiliano sembra aver la testa già ai Mondiali. Tanti palloni persi ed errore sul 4-1: è a 3 metri ad Barrientos che conclude tutto solo dal limite dell’area.
Inizia molto bene, con anticipi belli e puliti poi viene ammonito e la sua gara cambia. Insicuro e spesso messo in difficoltà da una situazione di smarrimento collettivo. Non è tutta colpa sua ma ne paga le conseguenze.
Coinvolto nel tritacarne generale. Offre una prestazione sconcertante assieme a tanti suoi compagni. Esce quando la frittata ormai è fatta ( Cambiano i difensori ma il risultato non cambia. Nel finale gravi disattenzioni rischiano di far capitolare la Roma).
Dopo un primo tempo da brivido (amnesia sul secondo gol) cerca di farsi apprezzare in fase offensiva ma anche qui non brilla. Da segnalare un paio di conclusioni sballate da posizioni invitanti.
Se soffre pure lui vuol dire che la situazione è tragica. Lento e stranamente impreciso. Si fa notare soltanto quando serve Florenzi in occasione dell’1-2 ma è troppo poco.
Tantissimi errori per quello che dovrebbe essere l’architetto della Roma. Forse le voci sul suo futuro lo condizionano fatto sta che disputa un match pessimo.
In poco più di mezz’ora sbaglia ogni cosa che fa. Non è in forma e la colpa è anche di chi ha deciso di schierarlo titolare dal 1′ ( L’ivoriano prova qualche accelerata ma sbatte sugli avversari. Nel finale del primo tempo potrebbe pareggiare ma Frison gli dice no).
Oggi non ci siamo. Passi pure l’assist per il gol ma il resto è tutto da dimenticare.
Ha il merito di segnare l’unico gol della Roma. Non fa niente di eccezionale ma almeno salva la propria faccia da quella che poteva essere una disfatta.
L’ex Fiorentina cerca sempre la giocata più complicata ingarbugliandosi e perdendo palloni banali. Nella ripresa Garcia lo sostituisce ( Tanta voglia di fare per il brasiliano che regala un briciolo di vivacità alla sterile manovra della Roma. Sfiora il gol con un sinistro dal limite).
Uno dei più grandi colpevoli di questa disfatta. Alcune scelte sono incomprensibili (Taddei). Non avrebbe comunque vinto lo scudetto ma ci si aspettava un atteggiamento diverso da parte della Roma.
In una gara che scorre via veloce restano i tre episodi del primo tempo ai quali si aggiunge un presunto rigore non concesso al Catania nella ripresa (traversone di Bergessio e fallo di mano di un difensore giallorosso).