Poco prima delle 20.45, stasera alla ‘Veltins Arena’ partiranno le note della canzone in grado di mettere i brividi a tutti gli amanti del calcio. Per i tifosi dell’Inter, però, c’è il forte rischio che quella di stasera, almeno per quest’anno, sia l’ultima occasione per ascoltare da protagonisti quello straordinario inno che, specialmente dopo il trionfo dell’anno scorso, fa venire la pelle d’oca a tutti i sostenitori nerazzurri.
Per poter ascoltare ancora quella splendida canzone, l’Inter dovrà superarsi e riuscire a piegare con uno 0-4 che, alla vigilia, sa tanto di fantascientifico, lo Schalke 04. E’ vero, i tedeschi non hanno una difesa solidissima, ma ciò non significa certo che sarà facile realizzare quattro reti ad una squadra che giocherà soltanto per non prenderle. E poi, gettarsi all’arrembaggio della porta di Neuer potrebbe comportare dei grossi rischi perché, come già visto a ‘San Siro’, Farfan e compagni vanno a nozze con il contropiede.
“Ils sont les meilleurs”, recita una delle frasi dell’inno della Champions League. “Ci sono i migliori”. E’ vero. Arrivati a questa fase, poi, restano in gioco soltanto squadre all’altezza della situazione e, se mai nelle fasi precedenti esistessero, non esistono passeggiate. Leonardo avrebbe dovuto ricordarsene prima del match d’andata. Ma adesso, il giovane tecnico brasiliano non nasconde la sua speranza. “Non credo nei miracoli, ma nei risultati sportivi”, ha dichiarato ieri in conferenza stampa. Una frase da bravo comunicatore, degna del miglior Josè Mourinho.
La sostanza, però, cambia poco. Vincere per 4-0 a Gelsenkirchen sarà pure un risultato sportivo, ma rientra proprio nella sfera dei “miracoli”. Speranze a parte, l’analisi lucida del match è l’esatto specchio della gara alla quale assisteremo stasera. “Sarà una partita – ha spiegato Leonardo – tra noi che dobbiamo vincere con grande scarto e loro che invece giocheranno per non prendere quattro goal. Siamo consapevoli delle difficoltà, ma non abbiamo nulla da perdere…”
Già, perché alle 20.45, oggi, sentendo quella musichetta Eto’o e compagni sapranno già che, almeno fino a settembre, sarà l’ultima volta e che, se vorranno sentirla ancora, magari all’Old Trafford, hanno bisogno di un miracolo. Che che ne dica Leonardo…