L’incontro tra Inter e Genoa, ultimo ottavo della Tim Cup, termina 2-1 per i nerazzurri. Le reti di Maicon e Poli per l’Inter e di Birsa per i liguri segnano il destino della partita. L’Inter stacca il pass per i quarti di finale di Coppa Italia: il biglietto del San Paolo le regala la sfida col Napoli. Il Genoa torna a casa con qualche briciola di rimpianto caduta dal gol segnato in extremis: l’assetto rimaneggiato e l’atteggiamento un po’inconcludente hanno striminzito ulteriormente le possibilità del Grifo, che ora torna a concentrarsi sul campionato (e sul mercato?) per focalizzare le proprie effettive ambizioni e potenzialità nel girone di ritorno. Da registrare il buon rientro di Sculli, il cui cuore non si è mai allontanato dalla Genova rossoblu. A proposito di cuori genoani: i migliori auguri di guarigione ad un tifoso rossoblu ricoverato al Policlinico, dopo scontro con un agente delle forze dell’ordine.
Ranieri lancia Sneijder alle spalle di Castaignos e rispolvera la coppia difensiva Cordoba-Ranocchia, con Poli in mezzo al fianco di Cambiasso. Di contro Marino infarcisce la formazione di seconde linee dando riposo a molti titolari (a casa tra gli altri Frey, Veloso, Palacio e Gilardino). La manovra rossoblu risente sensibilmente dei correttivi: dopo lo svantaggio incassato in apertura, il Grifo scopre gli artigli allungando il pressing praticamente a tutto campo e stringendo l’Inter nella propria metacampo. Ma l’attacco singhiozza: Ze Eduardo nuota troppo largo prosciugandosi al limite, mentre Pratto s’arrabatta in ogni dove tranne che verso la porta. Non bastano così i guizzi tra le linee di Birsa e Jorquera per creare grattacapi a Castellazzi. L’unica conclusione spetta a Kevin Constant, subentrato all’infortunato Rossi e riproposto terzino, il cui sinistro da fuori esce alto di un paio di metri (40’). L’Inter, dal canto suo, custodisce il tesoro trovato da Maicon all’ottavo minuto. Ricevuta palla da Faraoni, il terzino, posizionato sul confine Sud-Est dell’area di rigore, esplode un missile che va a sgrassare i nemici dell’igiene annidiati all’incrocio opposto (Lupatelli è chiaramente incolpevole). Le fiammate seguenti, culmini di rapide ripartenze, sfociano sempre in conclusioni di Sneijder: già al 2’ l’olandese scalda il destro sventagliando alto dal limite. Dalla stessa zona sgoccioleranno i tentativi seguenti: alla mezz’ora Lupatelli si struscia in allungo sulla destra, mentre cinque minuti dopo parte un altro volo destinazione primo anello. Si va al riposo sull’uno a zero.
Si riparte senza cambi: col senno di poi, quello di cui son piene le fosse, Sculli andava inserito prima, per temperare un attacco visibilmente spuntato. In questo senso, da valutare attentamente la posizione di Ze Eduardo: il brasiliano, scagnozzo di Neymar ai tempi del Santos, è oggetto ancora poco più che misterioso; bisognerebbe offrirgli continuità per svelarne pregi e difetti, ma l’impressione, considerati anche gli arrivi del Gila e dello stesso Sculli, è che la dirigenza abbia già deciso. Discorso analogo, anche se in termini diversi, per Pratto: l’argentino, pur valido in diverse arti sporche di contorno, sta al gol come Shaq ai tiri liberi; occorrerebbe lavorarci su, e molto, ma il taglio è dietro l’angolo. Proprio El Camelo divora l’inzuccata al 3’, colpevolmente smarcato dagli svaghi di Ranocchia e Maicon. Quattro minuti dopo (7’), il numero 2 allunga la sgobbata conclusa da un diagonale mancino che Castellazzi cattura in tuffo. Tra i due atti del Pratto show, il raddoppio interista cucinato ad arte: Maicon scalda i fornelli col cross dalla destra, Poli scioglie controllo e destro al volo di cioccolata, Obi, sempre di prima, ci mette la panna con l’assist di ritorno (5’). Ingolosita dalla sicurezza l’Inter cerca nuove delizie: il più affamato è visibilmente Sneijder, che al 13’ sguscia in un sandwich ed inarca la parabola dal limite: fuori di poco. Le varie sostituzioni svestono progressivamente la partita accompagnandola al sonno della notte. Il Genoa se non altro si premura di servire la camomilla: il tacco fatato di Sculli impenna il cross di Birsa, dirottato sulla traversa dalla testa del Camelo; lo stesso Birsa s’avventa sulla ribattuta del legno deglutendo in rete e stampando il risultato finale. Ranieri ritaglia dal match qualche buona speranza: nonostante la relativa attendibilità del test, i giovani (Ranocchia, Faraoni, Poli, Castaignos) hanno risposto presente, chi in un modo chi nell’altro. Marino può invece concentrare tutto ciò che resta nei suoi uomini sul campionato, sperando di non naufragare nelle ondate di un mercato che le voci prospettano ancora profondo e misterioso.
Il tabellino
Reti: Maicon (I) all’8’pt, Poli (I) al 5’, Birsa (G) al 47’st.
Castellazzi; Maicon, Cordoba, Ranocchia, Zanetti; Faraoni, Cambiasso, Poli (32’st Nagatomo), Obi; Sneijder (35’st Alvarez); Castaignos (17’st Zarate) (Orlandoni, Lucio, Milito). All.Ranieri.
Lupatelli; Sampirisi, Granqvist, Moretti, Rossi (25’pt Constant, 9’st Marchiori); Kucka, Seymour, Birsa; Jorquera; Ze Eduardo (24’st Sculli), Pratto (Scarpi, Mesto, Biondini, Jankovic). All.Marino.
Arbitro: Russo.
Ammoniti: nessuno.
Espulsi: nessuno.
Le pagelle
Inter
Presente sull’ordinario, incolpevole sul gol.
Sferraglia alla vecchia maniera. Il gol merita un mezzo in più.
Caffè Colombia sa ancora come si fa.
Sicuro, roccioso ed elegante in un paio di uscite.
La partita non fa le bizze: la grande baby sitter sorveglia ed accompagna il match al suo destino.
Molto dinamico ed altrettanto utile.
Sembra aver recuperato la bussola di Jack Sparrow, quella che punta la cosa che desideri di più.
POLI 7 Pochi errori in appoggio e globalmente una prestazione molto attiva e ordinata, impreziosita da un gran gol dal 32’st NAGATOMO s.v.
OBI 6,5 Mobile al limite della frenesia e non sempre preciso, ma sempre utile.
Ha fame di gloria e si vede: tira più lui degli altri 21 in campo. Gli manca giusto il gol dal 35’st ALVAREZ 6 Un paio di scatti hot.
Un po’ isolato dal modulo, fa bene il lavoro di sponda ma non ha modo di concludere dal 17’st ZARATE 6 Un bel tiro e i soliti dribbling isterici condiscono una mezz’oretta senza infamia né lode.
All.RANIERI 6,5 Vai col settimo sigillo! Il Genoa si ferma quasi da solo, però lui ottiene risposte anche dai rincalzi.
Genoa
Non può davvero nulla sui gol, sicuro sul resto.
Scioglie l’emozione in frequenti sgroppate nel primo tempo, poi cala ma non demerita.
Addomestica Castaignos, un po’ in affanno su tutto il resto.
I pericoli arrivano da fuori: aiuta sul Casta, non ha molto altro da fare.
Sfortunato dal 25’pt CONSTANT 6 Intraprendente finché resta in campo dal 9’st MARCHIORI 5,5Debutto intimidito da un paio d’incertezze.
Prova trasparente, e pensare che dovrebbe mettersi in vetrina!
Riferimento puntuale, allarga spesso la manovra ma quasi sempre in orizzontale.
Vivace nel primo tempo, calante nella ripresa: il gol caparbio salva la sua pagella.
Tecnicamente dotato e attivo, semina spunti ma raccoglie poco.
La sua natura non è ancora chiara: ariete o punta esterna? Nel dubbio, non produce dal 24’st SCULLI 6,5 (il migliore) Sembra non essersene mai andato: sa come muoversi e come far male, e quel tacco…
Fa davvero tutto bene tranne le conclusioni: l’unica che azzecca si stampa sulla traversa.
All.MARINO 5,5 Tradito dalle riserve.
Arbitro RUSSO 6 Spettatore non pagante.
(Carlo Necchi)