La notizia dell’esonero di Stefano Pioli dal ruolo di allenatore dell’Inter ha colto tutti di sorpresa: arrivata nella tarda serata di martedì, è stata come un fulmine a ciel sereno e probabilmente anche Stefano Vecchi, richiamato in prima squadra per la seconda volta in stagione, non aveva il minimo indizio di quello che sarebbe successo. La Gazzetta dello Sport ha provato a fare luce sul mistero, rivelando che la decisione sarebbe stata effettivamente improvvisa e a prenderla sarebbe stato lo stesso Zhang Jindong, direttamente da Nanchino e insieme al figlio Steven. Si dice infatti che i dirigenti dell’Inter – il vicepresidente Javier Zanetti e il direttore sportivo Piero Ausilio – siano stati richiamati in sede quando già erano sulla via di casa; nella mattinata di martedì avevano fatto scudo intorno a Pioli, avendo un colloquio con la squadra nel quale si invitava a mantenere la fiducia nell’allenatore. Adesso invece sarà Vecchi a traghettare l’Inter nelle ultime tre giornate di campionato; come detto tuttavia la dirigenza nerazzurra sta già lavorando per definire l’allenatore della prossima stagione. (agg. di Claudio Franceschini)
La notizia dell’esonero di Stefano Pioli dalla panchina dell’Inter a 3 giornate della conclusione del campionato di serie A ha senza dubbio schioccato tutti tifosi nerazzurri e non: se già da tempo si vociferava di un cambio di panchina nel corso della finestra estiva del mercato, l’annuncio del licenziamento del tecnico da parte di Suning ha lasciato comune tutti a bocca aperta. Come notò sarà il tecnico dell’Inter Primavera Vecchi a tenere le redini della squadra in questa parte finale della stagione, mentre la dirigenza è ormai in caccia aperta per il nuovo allenatore. Tre i nomi al momento in lista di cui si era già vociferato a lungo anche nei giorni scorsi: Antonio Conte dal Chelsea, Diego Simeone dall’Atletico Madrid e Luciano Spalletti dalla Roma. Secondo le ultime indiscrezioni di mercato rafforzate dopo la notizia dell’esonero di Stefano Pioli, pare che i cinesi vorrebbero sulla panchina nerazzurra il tecnico del blues, prima che il Cholo e l’allenatore giallorosso, il quale però dei tre è anche quello che con maggior probabilità potrebbe essere disponibile a lasciare il proprio club. (agg Michela Colombo)
Clamorosa notizia in casa Inter: la serata nerazzurra viene scossa dall’esonero di Stefano Pioli. Al tecnico emiliano sono state fatali le cinque sconfitte nelle ultime sei partite e sette gare nelle quali ha centrato tre punti; anche così però appare strana la decisione della società di dare il benservito all’allenatore a tre giornate dal termine del campionato, con la squadra in lotta per un “semplice” preliminare di Europa League che, anche se non fosse stato centrato, non avrebbe poi fatto cambiare troppo il giudizio sulla stagione. Sta di fatto che la squadra è stata affidata a Stefano Vecchi: il tecnico della Primavera torna a guidare l’Inter con effetto immediato e fino al termine della stagione. Lo aveva già fato a novembre, traghettando i nerazzurri attraverso la sconfitta di Southampton e la vittoria interna contro il Crotone, prima che proprio Pioli fosse ingaggiato ufficialmente. Se contiamo anche Roberto Mancini, le cui dimissioni sono arrivate prima che iniziasse la stagione, l’Inter quest’anno ha già cambiato quattro volte: dallo jesino a Frank De Boer, dall’olandese a Vecchi, da quest’ultimo a Pioli e infine ancora Vecchi. Il traguardo minimo, come detto, il preliminare di Europa League: bisogna recuperare tre punti al Milan nelle ultime tre partite che Vecchi guiderà contro Sassuolo (casa), Lazio (trasferta) e Udinese (ancora a San Siro).
Il regno di Stefano Pioli sulla panchina dell’Inter è durato meno di sei mesi. Esordio nel derby con grande tripudio: un 2-2 agguantato nei secondi finali che aveva fatto ben sperare per le partite seguenti. Effettivamente l’emiliano aveva sistemato le cose, cambiando decisamente passo: vittoria contro la Fiorentina, sconfitta a Napoli e poi una serie di sette vittorie consecutive, diventate nove in 10 gare e poi ancora 11 in 13. Il 7-1 all’Atalanta ha come spezzato qualcosa, ed è difficile capire cosa: da allora (12 marzo) l’Inter non ha più vinto, perdendo cinque volte e pareggiando soltanto in due occasioni, contro Torino e Milan (con doppia rimonta rossonera nel finale). Lo score di Pioli dunque parla di 23 partite allenate con 12 vittorie, 3 pareggi e 8 sconfitte: 39 punti, media di 1,69 punti. De Boer si era fermato a 1,27: da questo stretto punto di vista Pioli ha fatto sicuramente meglio, il top rimane Stefano Vecchi che però ha solo una partita allenata. Pioli ha poi vissuto l’eliminazione agli ottavi di Coppa Italia per mano della sua ex Lazio, perdendo 2-1 in casa; in precedenza aveva battuto un’altra sua vecchia squadra, il Bologna. Ora l’Inter è in mano a un traghettatore: a chi lascerà la panchina il prossimo anno?