A lanciarlo in serie A fu proprio lui, 17 anni fa. Dino Zoff, parla con ilsussidiario.net in esclusiva di Sandro Nesta e delle sue recenti dichiarazioni (“La mia carriera? Siamo quasi alla fine”). Partendo proprio da quel marzo del 1994, data dell’esordio in serie A del difensore romano, quando i loro destini si incrociarono per la prima volta. E poi i ricordi, la Lazio, il Milan e la Nazionale. Un Dino Zoff a tutto campo ai nostri microfoni.
Zoff, partiamo da quel 13 marzo 1994. Udinese-Lazio, minuto 78: lei sulla panchina dei biancocelesti richiama Casiraghi per far esordire in serie A un giovane Alessandro Nesta. Ricorda?
Sì, me lo ricordo quel giorno a Udine… e certo mi ricordo di quel ragazzo… che era già fortissimo allora, perchè aveva grandi qualità tecniche e fisiche: un giocatore completo già da giovane. Certo, gli mancava esperienza, questo è ovvio, ma non aveva carenze.
Lei lo ha allenato anche in Nazionale anni dopo averlo lasciato a Roma…
E certamente ritrovai un giocatore migliorato, con più esperienza e più personalità… però va detto che le basi erano già eccezionali prima, quindi ero sicuro che sarebbe cresciuto: non poteva che essere così.
Nel corso della sua carriera ha visto e giocato contro tantissimi difensori… annovera Nesta tra i migliori?
Questo è ovvio, perchè anche se è stato sfortunato in certe situazioni – mi riferisco soprattutto ai tanti infortuni – Nesta è stato ed è da ricordare come uno dei più forti difensori italiani di sempre. Non mi sento di paragonarlo a nessuno… sai, va detto che un tempo si giocava in modo diverso e lui è un centrale moderno, direi un centrale “perfetto”… quindi non vedo tanti paragoni per Nesta.
Arriviamo alle ultime dichiarazioni di Nesta (“La mia carriera? Siamo quasi alla fine”): cosa ne pensa?
Se fosse così mi dispiacerebbe in maniera particolare… perchè lui ha esordito – come dicevamo – con me in serie A e lo ricordo oggi come un giocatore straordinario. Questa decisione del ragazzo non so da cosa derivi, perchè quando lo vedo in campo mi sembra ancora un giocatore in piena efficienza… vedo sempre “un grande” lì dietro in mezzo alla difesa. Pnso che possa dare ancora molto.
Nesta ha 35 anni e tanti infortuni alle spalle… è il momento giusto per ritirarsi?
Evidentemente tutti questi infortuni che ha avuto cominciano a pesargli… però per come lo vedo io in campo resto dell’idea che possa fare ancora molto… bisogna vedere però le conseguenze che questi infortuni hanno avuto, alla lunga, su di lui.
Un aneddoto da raccontarci? Magari sul passaggio di Nesta al Milan?
Me lo ricordo quel giorno… era “nato” nella Lazio ed era certamente dispiaciuto di lasciarla, ma andava in una grandissima… però credo che di lui si possa dire che è stato davvero laziale nel cuore, tant’è che chi lo scoprì voleva portarlo alla Roma… ma il padre, laziale, rifiutò… e questo la dice lunga…
Paolo Camiciotti