Il Milan chiude in scioltezza la pratica Lecce con un gol per tempo prima di Nocerino, poi di Ibrahimovic, e allunga ulteriormente sulla Juventus che invece è stata fermata sullo zero a zero dal Genoa. I rossoneri si portano così a quattro punti di distanza, aumentando un divario che per i bianconeri di Conte comincia a farsi difficilmente colmabile. Nonostante il Lecce abbia tenuto testa ai diavoli rossoneri per buona parte della gara, andando a vedere i dati statistici della gara appare chiara la supremazia del Milan, a cominciare da quella territoriale, che tende a favore degli undici guidati da Allegri (15’13”) con quella pugliese decisamente minore (10’25”). Continuando si può notare che l’ago della bilancia è spostato notevolmente verso il piatto milanista, che in tutta la gara ha scagliato nei confronti della porta avversaria ben 19 tiri totali, centrando la porta in undici occasioni (e segnando ovviamente due reti), mentre il Lecce, dopo aver concluso verso la porta appena sei volte in 90 minuti, ha centrato lo specchio difeso da Abbiati solamente in una occasione. Il Milan ha anche protetto l’area in maniera decisamente più egregia degli avversari pugliesi: i rossoneri hanno blindato la propria area di gioco per oltre il 75%, mentre il Lecce ha difeso la propria zona difensiva appena per il 54,6%. Anche la percentuale degli attacchi alla porta risulta quasi doppia in favore della compagine rossonera (45,5) rispetto a quella leccese (24,2). Il dato probabilmente più eclatante è invece quello riguardante la pericolosità di gioco, che vede il Milan registrare un 72,1% contro un Lecce che si ferma a quota 23,2%. Resta comunque il fatto che la squadra salentina, nonostante l’infermeria piena, i numerosi acciacchi e l’allenatore costretto a seguire la partita dalla tribuna, ha dato filo da torcere ai rossoneri a lungo, impensierendo più volte la difesa avversaria e sfiorando il pareggio in più occasioni. Ci ha pensato poi Ibra nel secondo tempo a chiudere i giochi con la rete del doppio vantaggio milanista.
Il Milan va in gol praticamente alla prima buona occasione della gara e, come spesso accade nelle ultime settimane, se non segna Ibrahimovic ci pensa il solito Nocerino, che si sta dimostrando sempre più un bomber di razza e secondo marcatore della squadra. Proprio lo svedese serve ottimamente Nocerino con una pregevole sponda, che il centrocampista rossonero conclude al meglio non lasciando speranze a Benassi. Il Lecce prova a reagire allo svantaggio quasi immediato, ma senza riuscire ad affondare troppo in profondità nella difesa avversaria, così ci pensa il solito Ibra, poco prima del ventesimo minuto della ripresa, a chiudere definitivamente la pratica Lecce lasciando partire un missile che Benassi può solo raccogliere in fondo alla rete. Gol splendido, ed è la rete che condanna il Lecce e che porta il Milan a più quattro sulla Juve.
Al termine della gara, ha naturalmente espresso soddisfazione Adriano Galliani: « Ho fatto i complimenti a Nocerino, con tutti i gol che ha sbagliato poteva essere in corsa per il titolo di capocannoniere. Sta facendo una stagione fantastica, con Ibra c’è una sintonia speciale. Il Presidente Berlusconi ha visto la partita con me, è molto contento e vicino alla squadra: è il nostro motore, dovremo sempre ringraziarlo. Abbiamo una partita di vantaggio sulla Juve, un bonus in dote. Dobbiamo mantenere questo vantaggio, dipendesse da me lo spenderei all’ultima di campionato», ha detto Galliani. Amareggiato invece l’allenatore in seconda del Lecce, Mario Palazzi, che si aspettava dai suoi qualcosa di più: «Conosciamo la forza del Milan ma noi potevamo fare di più. Ibra ha fatto la differenza con un gol e un assist, è un giocatore molto importante per il Milan. Cosa è mancato? E’ mancata la velocità, Cuadrado per noi è un giocatore importante per le ripartenze, però la squadra, specialmente nel secondo tempo, ha fatto il suo gioco».