Primo tempo che si chiude sul punteggio di 0-1 a favore del Milan, che gestisce il possesso di palla e colpisce con El Shaarawy in uno dei pochi affondi fatti. Comincia bene la squadra di Allegri, con diverse incursioni sulla destra e sulla sinistra da parte dei terzini, senza mai riuscire però a sfruttare al meglio i cross rendendosi pericolosi in zona gol. L’Atalanta ha un paio di occasioni con Bonaventura, ma è bravo Abbiati in entrambi i casi a scegliere i tempi dell’uscita e anticipare la zampata vincente di Denis. Alla mezzora l’episodio che sblocca il risultato. Grande giocata del faraone, che torna a segnare e dimostra di non aver perso il feeling col gol. Nell’ultimo quarto d’ora il Milan gestisce bene il possesso palla, concedendo però nel finale due occasioni potenzialmente pericolose prima a Denis, che non trova per un soffio l’impatto con la palla a pochi passi dalla porta, poi a Bonaventura, che non arriva per poco a deviare di testa un cross dalla destra di Denis. In sintesi, Milan in controllo del match, ma attenzione alle ripartente della squadra di Colantuono. Il secondo tempo è una guerra più che una partita di calcio. Ma si è visto ben poco calcio nel corso della ripresa, piuttosto sono volati parecchi calci, purtroppo non indirizzati al pallone. Il bollettino è impietoso: dieci ammoniti e due espulsi in soli 45′, partita estremamente nervosa fomentata da un pubblico inferocito a priori per qualunque decisione presa dal direttore di gara a sfavore della squadra di casa. Tuttavia, l’arbitro è quello che più di tutti esce a testa alta da questa gara: non si lascia condizionare dalla polveriera di Bergamo, anzi conduce con polso fermo prendendo decisioni corrette nella maggior parte dei casi. Espelle Brivio per doppia ammonizione, ingenua la seconda, ma incontestabile. Allontana dal campo Colantuono per eccesso di proteste, dopo averlo avvertito più di una volta nel corso della partita. Per quanto riguarda il calcio giocato, dopo che l’Atalanta è rimasta in dieci il Milan ha sostanzialmente gestito il possesso di palla controllando senza problemi la gara, salvo poi rispondere nel finale agli interventi scomposti dei nerazzurri con interventi altrettanto scomposti, fomentando un clima di tensione che sarebbe stato più opportuno non fomentare. Pochissime occasioni da una parte e dall’altra, giusto un paio di conclusioni di Niang murate dalla difesa atalantina e un intervento provvidenziale di Mexes a togliere il pallone dalla testa di Parra che, da pochi passi, avrebbe avuto più difficoltà a sbagliare che a segnare. I numeri del match descrivono una partita sotto il controllo del Milan per l’intera sua durata, e un Atalanta che ha prodotto poco o niente senza mai rendersi realmente pericolosa per la porta di Abbiati. Il possesso palla è nettamente a favore dei rossoneri, 60% contro 40%, e per la prima volta dopo molto tempo si è rivisto un possesso palla da parte degli uomini di Allegri non soltanto di quantità ma anche di qualità. I tiri in porta complessivi sono pochi, soltanto sei nel corso dell’intera gara, ma la ripartizione è netta: 5 tiri del Milan, soltanto 1 dell’Atalanta, peraltro nemmeno particolarmente pericoloso. Da qui si capisce il dato relativo alla pericolosità, non certo alto per il Milan, 44%, bassissimo per l’Atalanta, 20%. Infine, la supremazia territoriale spiega come la partita si sia giocata per lo più nella metà campo bergamasca: 15′ passati dal Milan nella metà campo avversaria, solo 9′ dall’Atalanta.
Il gol partita di El Shaarawy è una rete d’autore, gesto tecnico da grande interprete quale è il piccolo faraone. Tutto nasce da una distrazione della difesa bergamasca si dimentica Niang tutto solo al limite dell’area, il quale ha il tempo di stoppare, alzare la testa e servire con un tocco d’esterno El Shaarawy, smarcatosi con un taglio in area di rigore. Il numero 92 rossonero col primo controllo lascia sul posto il difensore portandosi la palla sul destro, in una frazione di secondo alza la testa per guardare il portiere e piazzare la palla all’angolino dove l’estremo difensore non ci può arrivare. Sempre più micidiale, sempre più decisivo: il nuovo Milan targato El Shaarawy sembra stia trovando la quadratura del cerchio.
L’allenatore del Milan Massimiliano Allegri dopo la vittoria contro l’Atalanta a Bergamo ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La squadra sta facendo discretamente bene, su un campo difficile, anche in dieci ci hanno fatto penare. I ragazzi hanno fatto bene tecnicamente nel primo tempo, molto bene nei primi minuti del secondo tempo. Abbiamo meritato la vittoria nonostante una buona Atalanta. Siamo un pochino più ordinati, abbiamo più geometrie, c’è stata una bella giocata tra Niang e El Shaarawy nel momento del gol. L’unica cosa che ci è mancata oggi è il non aver chiuso la partita. El Shaarawy? Ha fatto una buona prestazione, un bel gol. La rincorsa è lunga, quando rincorri devi cercare sempre di vincere, adesso abbiamo una settimana per aspettare l’Udinese. Sono sereno, vediamo a fine maggio dove riusciamo ad arrivare. Siamo una squadra in crescita, al momento non sappiamo quanti margini possiamo avere. Robinho in panchina? Sono delle scelte tecniche. Oggi hanno giocato questi, magari domenica li cambio. A prescindere dalle condizioni del mercato io scelgo quella che mi sembra la miglior squadra in quel momento. Zaccardo? E’ venuto con grande entusiasmo e per noi è molto importante. In Serie A ci sono tanti esuberi e si possono realizzare questi scambi. Fino a domenica scorsa ha giocato titolare nel Parma, è l’eccezione che conferma la regola. Balotelli? E’ ancora un giocatore del City, se poi diventerà un giocatore del Milan ci penserò. Si sta ricreando un buon gruppo, questo credo sia molto importante. Vediamo questi 5 giorni di mercato”.
L’allenatore dell’Atalanta Stefano Colantuono, al termine della gara che lo ha visto anche espulso dal direttore di gara per proteste, ha dichiarato: “Sono andato a chiedere lumi per il mio allontanamento e Gervasoni mi ha detto che non è stato per quello che ho detto, ma per aver superato l’area tecnica, anche se a me non sembra di averlo fatto. Non mi pare di aver fatto una cosa grave, specialmente visto quello che era successo prima con l’espulsione di Brivio, che forse poteva anche essere evitata. Non mi è piaciuto però il suo comportamento nei miei confronti, ma non giudico l’operato di Gervasoni: in certi attimi serve forse un po’ più di comprensione. Ci abbiamo provato fino alla fine e al di là del gol subito abbiamo fatto la nostra gara contro una squadra che ci è superiore. Poi siamo rimasti in 10 ed è diventato tutto difficile, anche se abbiamo avuto un paio di occasioni per il pari. Parra secondo me stava meglio di Denis, che è il giocatore che ha giocato di più, e per questo ho preferito lasciare in campo il primo e togliere il secondo dopo l’espulsione”.