Dopo un primo tempo di noia e paura, l’Udinese si sblocca nella ripresa e confeziona il 2-0 che accende la lotta Champions. Finale thrilling con gol contestato di Pereyra e biancocelesti che perdono testa e uomini. La rincorsa al terzo posto si complica per la formazione di Reja.
Con il ritorno prepotente di Napoli ed Inter, la sfida del Friuli assume un valore fondamentale nella corsa al terzo posto. Per l’Udinese, reduce da una striscia negativa impressionante, lo scontro diretto contro i biancocelesti ha il sapore dell’ultima chiamata per il treno Champions League. La Lazio, invece, in formazione ampiamente rimaneggiata, si presenta al Friuli con l’obiettivo di smuovere la classifica e provare a mantenere il terzo posto solitario. Poche le novità rispetto alle indiscrezioni della vigilia, i friulani confermano il consueto 3-5-1-1 con Fabbrini a sostegno di capitan Di Natale. Biancocelesti che rispondono con il 4-4-1-1. Rocchi unica punta e Mauri alle sue spalle. Il primo tempo è però lo specchio del periodo che vivono le due compagini. Passo compassato e poche idee, a vincere è solo la paura. Di Natale prova a caricarsi la squadra sulle spalle, ma prima trova Marchetti a dirgli di no su calcio piazzato (4′), poi cicca la conclusione di prima intenzione dal limite dell’area (19′). Non fa comunque meglio la Lazio, il cui unico merito sta nella capacità di riorganizzare le proprie barricate e ridurre al minimo i rischi, pur perdendo per la sua strada altri due pezzi: Biava e Matuzalem (usciti entrambi per infortunio). Per avere tracce dei biancocelesti dalle parti di Handanovic bisogna attendere sino al 44esimo. Konko scende bene sulla destra e pennella al centro, incornata ottima di Rocchi ed il portiere sloveno si supera con un colpo di reni tanto plastico quanto importante.
Conscia della possibilità di speculare sul pareggio, la formazione di Edy Reja torna sul terreno di gioco ancora contratta. Le sortite offensive diventano sempre più rare e con il passare dei minuti i padroni di casa guadagnano metri e convinzioni. A mancare è solo la stoccata decisiva. L’affondo dalle parti di Marchetti. Ci provano Asamoah e Basta, le loro conclusioni sono l’aperitivo al vantaggio. Guidolin si arma di coraggio e lancia Pereyra al posto di uno spento Abdì. I friulani guadagnano brio e dopo pochi minuti passano, come per incanto. Domizzi osa sino alla trequarti e pennella sul secondo palo; Di Natale entra in mezza rovesciata sul suo digiuno facendo urlare tre città: Udine, Milano e Napoli. Reja spende la sua ultima mossa lanciando nella mischia Kozak e legittimando i suoi al lancio lungo e sperare. I risultati sono praticamente nulli e la partita scivola senza brividi sino al finale thrilling. Mancano una ventina di secondi al 94esimo, termine ultimo della partita, quando Pereyra si invola in campo aperto. Dagli spalti piove un fischio che inganna Konko e Marchetti, l’esterno friulano è l’unico a non fermarsi e d’esterno infila nella rete lasciata sguarnita. Nella rissa finale la Lazio perde la testa e probabilmente anche le possibilità di agguantare il terzo posto. Scaloni rimedia un giallo, Dias viene espulso; non fa meglio Tare che viene alle mani con un dirigente friulano. Per Marchetti, protagonista di diversi spinto a Bergonzi, bisognerà invece aspettare il referto e la decisione del giudice sportivo.
Udinese (3-5-1-1): Handanovic, Benatia, Danilo, Domizzi, Basta, Abdi (dal 58’ Pereyra), Pinzi, Asamoah, Pasquale, Fabbrini (dal 71’ Fernandes), Di Natale (dal 77’ Torje). All. Guidolin.
Lazio (4-2-3-1): Marchetti, Scaloni, Dias, Biava (dal 42’ Diakité), Konko, Gonzales, Ledesma, Matuzalem (dal 36’ Cana), Garrido (dal 69’ Kozak), Mauri, Rocchi. All. Reja.
Arbitro: Bergonzi
Marcatori: 68’ Di Natale (U), 93’ Pereyra (U)
Ammoniti: 19’ Matuzalem (L), 23’ Abdi (U), 38’ Fabbrini (U), 46’ Pinzi (U), 50’ Cana (L), 73’ Di Natale (U), 81’ Benatia (U), 95’ Scaloni (L)
Espulsi: 94’ Dias (L)
Udinese
Handanovic 6.5: Una sola parata, ma fondamentale sull’incornata di Rocchi.
Benatia 6.5: Finalmente tornato sui livelli che gli competono: impeccabile.
Danilo 7: Muro invalicabile al centro della difesa bianconera. Annulla chiunque orbiti nella sua zona.
Domizzi 6.5: Partita tra luci ed ombre. Qualche disattenzione ed ingenuità, ma anche lo splendido cross per la rete dell’1-0.
Basta 6.5: Spinge con insistenza e concede solo le briciole agli avversari.
Pinzi 6.5: Ottimi, come al solito, i tempi d’inserimento. Nel primo tempo è l’uomo più pericolosi dei suoi.
Asamoah 6.5: Un guerriero in mezzo al campo. Si presenta anche un paio di volte al tiro e mette i brividi a Marchetti.
Pasquale 6: Buona la fase difensiva, positiva anche la spinta, ma sempre impreciso al momento dell’ultimo tocco.
Abdì 6: Prestazione appena sufficiente. Le cose migliori le fa vedere in fase di ripiegamento. (Dal 14’st Pereyra 7: Cambia la partita con la sua verve. Una furia sulla fascia fino al finale thrilling premiato da un gol fortunoso ma meritato).
Fabbrini 6.5: Prende botte da orbi e fa un ottimo lavoro a supporto di capitan Di Natale. Pecca ancora in concretezza. (Dal 26’st Fernandes 6: Fa legna nel finale di sofferenza).
Di Natale 7: Altra rete capolavoro, forse la più importante. Quella che riapre il discorso Champions League e “zittisce” il pubblico del Friuli. (Dal 32’st Torje sv)
All. Guidolin 6.5: Si riprende la sua Udinese e le speranze Champions a discapito di una diretta concorrente.
Lazio
Marchetti 5.5: La consueta partita da sicurezza macchiata dalle proteste finali e dal gollonzo incassato.
Konko 5.5: Insieme a Marchetti si fa ingannare dai fischi del pubblico friulano. Resta comunque uno dei pochi pericolosi nella metà campo friulana.
Dias 4.5: Perde la testa nel finale dopo una prestazione discreta.
Biava 6: Chiude bene gli spazi finquando lo scontro con Fabbrini lo costringe ad abbandonare il campo. (Dal 42’pt Diakité 5: In affanno su Di Natale e Pereyra, non a caso gli autori dei due gol).
Scaloni 5: Gestisce senza patemi sino all’ingresso di Pereyra, poi perde completamente la bussola.
Gonzalez 5.5: Non si vede praticamente mai.
Ledesma 5: In assenza di idee continua a provarci da distanze improbabili con scarsi risultati. Impreciso anche sulle tante punizioni affidate ai suoi piedi.
Matuzalem 5.5: Il tempo di prendere un’ammonizione e soffrire gli inserimenti di Pinzi, poi abbandona per infortunio. (Dal 36’pt Cana 5.5: Spesso scomposto ed in ritardo. Non si sottrae alla giornata negativa dei suoi compagni).
Garrido 5: Mai realmente pericoloso nella trequarti avversaria. (Dal 24’st Kozak 5.5: Prende qualche pallone aereo, ma nulla di più).
Mauri 5: Gli arrivano pochissimi palloni giocabili e incide pochissimo sull’andamento della partita.
Rocchi 5: Troppo abbandonato a sé stesso. Trova una bella girata di testa ma Handanovic schiaffeggia le sue speranze con un bel colpo di reni.
All. Reja 5: La sua Lazio perde probabilmente il terzo posto sul campo del Friuli. Il nervosismo dilagante è l’esempio lampante di una squadra alla deriva.