La marcia vittoriosa della Lazio non accenna a rallentare. Gli undici guidati da Vladimir Petkovic espugnano anche il Bentegodi, battendo il Chievo per tre reti a zero nella partita dell’ora di pranzo di questa terza giornata di serie A. Una partita notevole, caparbia e senza troppe sbavature che ha visto ancora una volta brillare la stella del “profeta” Hernanes, autore di un match maestoso. Il Chievo, anche sotto di due gol, non ha mai smesso di crederci portandosi avanti e tentando di approfittare di qualche errore difensivo biancoceleste. Ma contro la Lazio vista oggi c’era ben poco da fare.
La partita dell’ora di pranzo regala davvero molte emozioni. Una partita sempre viva e generosa che non si spegne neanche dopo il triplice vantaggio biancoceleste, quando i giochi sembrano ormai finiti, perché un rigore concesso da Rizzoli nel finale riaccende le speranze gialloblu. La Lazio gioca un primo tempo al limite della perfezione, con il Chievo sempre pronto ad opporsi e a reagire a testa alta. Ovviamente meno brillante la seconda frazione, chiusa ancora una volta da un capolavoro di Hernanes che si conferma protagonista indiscusso di questa gara.
La partita non comincia certo nel migliore dei modi, visto che la squadra si ritrova sotto di un gol dopo appena cinque minuti. Il colpo si fa sentire e condiziona il gioco del Chievo che però, nonostante le difficoltà, tenta in ogni modo di frenare l’implacabile avanzata biancoceleste. Di Carlo le prova tutte ma oggi la Lazio è davvero irraggiungibile.
Una partita praticamente perfetta. Il neo allenatore Petkovic sembra aver trovato e valorizzato l’anima di questa squadra, che oggi è riuscita ad imporsi con carattere e grande personalità. Tra i capolavori di Hernanes, i tocchi di Ledesma e l’astuzia di Klose, in tre passaggi i biancocelesti sono sempre davanti alla porta avversaria. Tre partite, tre vittorie. Il campionato non poteva certo iniziare in modo migliore.
Non sbaglia praticamente nulla. Fischia quando deve e dosa bene i cartellini (forse esagerato in un paio di gialli ma ci può stare). A fine gara concede un calcio di rigore al Chievo che stupisce tutti, anche i padroni di casa. Guardando il replay, la trattenuta di Klose è evidente e dunque la decisione giusta.
Dopo la bella vittoria ottenuta contro il Bologna nella prima giornata, il campionato era partito alla grande. Poi invece le sconfitte contro il Parma due settimane fa e oggi con la Lazio trasformano la gioia iniziale in timore per il futuro. Senza dimenticare poi che la prossima gara si giocherà allo Juventus Stadium…
Pur trovandosi davanti un inarrestabile Hernanes, ha qualche responsabilità sulle reti biancocelesti: sul tap in di Klose respinge male il tiro da fuori, mentre sul terzo gol di Hernanes poteva coprire meglio lo specchio.
Prova spesso a portarsi avanti, ma il terzino risulta essere impreciso in fase offensiva e poco attento in difesa.
Si fa notare in più occasioni e copre bene quando è più necessario. Anche lui fa però parte di una difesa che oggi ha concesso davvero troppi spazi a una Lazio a cui in più occasioni sono bastati tre tocchi per andare in porta.
Insieme a Jokic, non convince del tutto. L’attacco della Lazio oggi è veramente superiore ma si poteva fare qualcosa di più per contenere maggiormente le incursioni avversarie.
Commette qualche piccolo pasticcio e in più di un’occasione appare confuso. Copre bene in qualche circostanza ma non si fa trovare sempre pronto come dovrebbe.
– Sempre sul pallone, sembra credere più dei suoi compagni in una possibile rimonta. Si fa notare spesso ed è sempre pronto a ricevere la sfera e a combattere per prendersi il possesso, anche se i cross sono speso imprecisi.
– Offre spunti interessanti e tenta in più occasioni di creare gioco, ma i compagni non lo sostengono come dovrebbero.
– Scompare letteralmente, surclassato dal centrocampo della Lazio che oggi è straordinario. Viene sostituito al decimo minuto della ripresa (M. RIGONI, 5.5)
– Tenta incursioni interessanti ma è Dias che senza troppe difficoltà annulla definitivamente ogni giocata. (STOIAN, s.v.)
– Scompare all’interno dell’area laziale senza mai rendersi davvero pericoloso. Poi, quando è il momento di mettere dentro il pallone, si mangia un’incredibile occasione dopo essere stato servito involontariamente da Dias. (MOSCARDELLI 5, si mangia anche lui un’occasione unica: giornataccia per gli attaccanti del Chievo).
– Sufficienza raggiunta per aver realizzato il gol della bandiera dal dischetto. Inoltre, rispetto al collega Di Michele, offre certamente qualcosa di più.
La squadra oggi proprio non ha girato. In difesa si inceppa qualcosa, il centrocampo rimane troppo fermo e l’attacco vive solamente grazie a qualche incursione di Pellissier. Bisognerà inventarsi qualcosa…
– Commette qualche piccola sbavatura ma si supera in un paio di occasioni, soprattutto quando sono proprio i suoi compagni a metterlo in difficoltà. Viene superato dal dischetto nel finale, ma ci può stare.
– Primo tempo onesto e senza errori. E’ però costretto a lasciare il campo dopo appena 45 minuti per un problema al polpaccio (SCALONI, 5.5 – Non convincente in più di un’occasione, non si prende alcun rischio e cerca sempre la soluzione più semplice)
– Se non fosse per un paio di errori che potevano costare molto di più, avrebbe ottenuto la piena sufficienza. Copre bene la maggior parte delle volte ma rischia davvero di rovinare tutto il bel gioco dimostrato dalla squadra.
– Prestazione davvero convincente. Le tanto temute incursioni di Pellissier vengono gestite senza sbavature e copre bene ogni minimo spazio lasciato agli avversari.
– Schierato al posto di Lulic, offre tutto sé stesso per una prestazione che alla fine risulta solida, convincente e piena di scarificio. Non si ferma mai e resta in campo fino al fischio finale.
– Pedina ormai fondamentale all’interno del gioco biancoceleste, offre una grande gara anche oggi grazie ai suoi suggerimenti, lanci in profondità e intuizioni che ormai conosciamo bene.
– Meno brillante del solito, ci mette tanto impegno ma non risulta mai veramente insidioso come invece dovrebbe. (EDERSON, s.v.)
– Maestoso. Oggi il profeta gioca una partita che può essere definita praticamente perfetta: sigla una doppietta e mette lo zampino anche sul tap in vincente di Klose. Fondamentale.
– Fa il suo dovere ma niente più. Tenta qualche giocata ma concretizza poco e pecca di leziosità.
– Prestazione convincente, senza sbavature. Riceve qualche calcione di troppo che lo costringe a lasciare il campo in favore di Cana (CANA, 6 – “Vendica” il compagno di squadra e si fa trovare solido e incisivo nei contrasti proprio nel momento in cui il Chievo pressa maggiormente).
– Si avventa sul pallone sulla goffa respinta di Sorrentino per siglare il 2 a 0 e si rende sempre utile alla squadra nonostante venga spesso lasciato troppo solo.
– Dopo tre gare e tre vittorie conferma di avere il pieno controllo della squadra. Sotto la sua direzione la Lazio è tranquilla, ostenta sicurezza e regala un gioco a tratti brillante.