Lazio batte Catania 3-0: i biancocelesti sono la prima semifinalista di Coppa Italia, e adesso aspettano domani sera per sapere se dovranno affrontare Juventus o Milan nel doppio confronto di fine gennaio. Vittoria meritata per la banda Petkovic, al tredicesimo risultato utile consecutivo; il Catania esce ridimensionato da questa partita, ma sa comunque di avere giocato contro una grande squadra.
In campionato il Catania aveva vinto 4-0: la Lazio ha dato subito l’impressione di volersi vendicare. Ha iniziato spumeggiante, è passata oltre la paura per il palo di Izco e poi ha dominato imponendo il suo gioco. Anche con il risultato in ghiaccio ha continuato a cercare la via del gol pur senza sprecare energie, e questo ha reso sempre piacevole una gara che altrimenti sarebbe andata in arcivhio (sul piano del gioco) troppo presto.
Prosegue il grande momento biancoceleste: in questo momento la Lazio sembra imbattitbile. Dopo la sconfitta di Catania sono arrivati, con questo, 13 risultati utili consecutivi. Anche questa sera la formazione di Petkovic ha dettato legge, comandando da subito e cercando la via del gol concedendo le briciole al Catania. Ha rischiato pochissimo, poi ha preso possesso della metacampo avversaria ma sempre ragionando, mai andando in affanno per un gol che inizialmente non arrivava. Juventus o Milan che sia, può arrivare in fondo.
Maran viene tradito dai suoi uomini chiave: Lodi ci mette un tempo per entrare in partita e poi si vede pochissimo, Gomez gira a vuoto, Bergessio fatica a difendere palla e far salire la squadra. Senza di loro la difesa pur volenterosa e attenta non può reggere più di tanto: infatti il gol arriva su calcio da fermo, e poi il Catania no riesce a imbastire una reazione concreta pur sfiorando il pareggio in avvio di ripresa. Non è il momento migliore degli etnei, ma la qualità per risalire c’è e la sconfitta all’Olimpico andava messa in conto.
Davvero bravo: la partita lo aiuta, ma ci sono un paio di situazioni di nervosismo (Barrientos e Radu) che riesce a placare con il dialogo, senza sventolare il cartellino come un folle. Si capisce che è un arbitro di livello quando a due minuti dalla fine, con la Lazio sul 2-0, non estrae il secondo giallo per Bellusci che da regolamento l’avrebbe forse meritato.
Gli tirano in porta con il contagocce, riesce comunque a essere determinante sfiorando un tiro di Bergessio sull’1-0.
Senza strafare tiene a bada gli avversari che pungono poco. Con personalità.
Da centrale ha già giocato in varie occasioni. Nella difesa a tre domina: Bergessio con lui non la vede mai. Grande sorpresa.
Anche per lui una prova maiuscola: in difesa non sbaglia niente, poi si inerpica sull’angolo di Candreva e fa 1-0. Mezzo voto in meno perchè si inalbera al minimo contatto. ()
Partita di spinta, soprattutto nel primo tempo quando viene cavalcato molto. Nel secondo tempo gioca meno in profondità e può riposarsi. ()
Partita come al suo solito: si sacrifica in ogni zona del campo pressando e rincorrendo chiunque. Perde in lucidità per la giocata, ma non gli si può chiedere di più.
Dirige l’orchestra da veterano consumato e leader della squadra: non è un caso che dopo il vantaggio Petkovic lo chiami per dargli istruzioni. Maestro in campo.
Meno lucido del solito, riesce comunque a incidere con l’angolo dell’1-0. E poi non molla mai.
( Si mette a destra, già sul 2-0, più per tenere il fortino che altro)
Spinge tantissimo, arriva sempre sul fondo e cambia ruolo un paio di volte, ma non ha mai lo spunto vincente pur non demeritando
Primo gol con colpo da biliardo, secondo con inserimento e gambe che mulinano finte. Poi giocate d’autore, movimenti, tagli e suggerimenti: il vero Profeta.
E’ insufficiente fino al 61′: poi si inventa una percussione con cross basso per Hernanes che fa 2-0, da lì cresce fino al bellissimo assist per il terzo gol. Gara altruista, ripagato.
All. PETKOVIC 7 Tanti meriti dei risultati di questa Lazio sono suoi: ha saputo mettersi al volante di una macchina che forse non ha il motore di una fuoriserie ma corre tantissimo con regolarità e sbanda poche volte. Può arrivare lontano.
Incolpevole sui tre gol, anzi era stato bravo in un paio di situazioni precedenti.
Gara fisica e nella quale tiene bene, ma poi si fa spostare da Floccari in occasione del 2-0, e l’errore pesa.
A suo agio con i ritmi bassi, va in crisi se la Lazio accelera: perde Hernanes sul 3-0 e sbanda in più occasioni.
Si conferma difensore centrale di fisico e qualità: più volte ferma gli avversari in uno contro uno ed esce dalla difesa palla al piede.
Dovrebbe portare esperienza a sinistra, e invece non lo si vede mai. ()
Nel primo tempo prende subito il palo ma poi non si vede più. Nella ripresa si sacrifica in difesa ma perde di vista la fase offensiva.
Se non gira lui non gira il Catania: assioma confermato. Ci mette un tempo per entrare in partita, e quando lo fa sbaglia quasi tutto.
L’unico che in mezzo porti energia e spirito battagliero. Ha sul piede la palla dell’1-1, ma Bizzarri gli nega la gioia.
In costruzione combina pochino, ma a differenza di altre volte aiuta i compagni a coprire e fa tanto lavoro oscuro.
( Più offensivo del Pitu, Maran lo getta nella mischia ma lui si fa notare solo per una conclusione sbagliata)
Stavolta El Toro non dice la sua: Cana lo sovrasta in ogni occasione, tanto che quando ha la palla buona si confonde e mastica il mancino. ()
Anche El Papu non incide sulla gara: tanta corsa a vuoto, passaggi sbagliati, spunti stroncati sul nascere. Non è questo il vero Gomez.
All. MARAN 5 D’accordo che perdere contro questa Lazio era preventivabile, ma il suo Catania ha confermato anche questa sera di essere lontano parente di quella squadra che aveva incantato tutti a inizio stagione.
(Claudio Franceschini)
Marcatori: 30′ Radu, 61′ Hernanes, 91′ Hernanes
Bizzarri; Biava, Cana, Radu (86′ Ciani); Cavanda (78′ Brocchi), Gonzalez, Ledesma, Candreva (67′ Konko), Lulic; Hernanes; Floccari. All. Petkovic
Frison; Bellusci, Legrottaglie, Rolin, C. Capuano (84′ Ricchiuti); Izco, Lodi, Almiron; Barrientos (68′ Castro), Bergessio (83′ Doukara), Gomez. All. Maran
Arbitro: Celi
Ammoniti: Bellusci (C), Bergessio (C), Rolin (C), Barrientos (C), Brocchi (L)