Il Genoa sorprende la Lazio ed espugna l’Olimpico per 0-2. Vittoria sfornata nel secondo tempo quella dei ragazzi di Gasperini, i quali dopo un primo tempo di sofferenza hanno saputo prendere coraggio trovando le reti di Kucka e di Gilardino (rigore). Grazie al successo odierno il Genoa vola nella parte sinistra della classifica a quota 14 punti, mentre la Lazio resta al settimo posto con un punto in più dei liguri. In questa prima domenica di novembre Gasperini vince il duello con il collega Petkovic. Dopo un primo tempo che ha visto il Genoa esercitare una buona fase di transizione, soprattutto in mediana, il tecnico di Grugliasco ha rischiato inserendo Fetfatzidis al posto di Marchese. il giovane greco ha dato la scossa necessaria ai rossoblù dando più linfa alle ripartenze. La Lazio pur avendo costruito di più non è riuscita a opporsi.
La squadra biancoceleste si presenta alla sfida dell’Olimpico carica di motivazioni. L’avvio infatti è positivo, ma i ragazzi di Petkovic non riescono a battere Perin. Nella ripresa il Genoa è più coraggioso e le disattenzioni in difesa aiutano i rossoblù a rendersi pericolosi. La Lazio tramortita per il doppio svantaggio non riesce a reagire.
La squadra di Gasperini ottiene tre punti preziosi. Nella prima parte di gioco mostra un’attenta organizzazione di gioco che le permette di non subire gol. Nella ripresa il tecnico dei liguri scuote i suoi trasmettendo idee e coraggio. Inoltre, l’ingresso di Fetfatzidis rende più imprevedibile la manovra e dai suoi piedi nasce il gol che sblocca il match.
Nel primo tempo nega un rigore a Candreva, irregolarmente strattonato in area da Biondini. Nel tentativo di mantenere in mano il match fischia troppo bloccando le parti più vivaci del match.
Lazio – Genoa ha archiviato il suo primo tempo sul parziale di 0-0. Vladimir Petkovic, dopo aver passato una delle settimane più difficili da quando è allenatore dei biancocelesti, prova a rispondere sul campo schierando i suoi con il 4-3-3. Il tecnico poliglotta deve però rinunciare agli infortunati Novaretti, Dias, Lulic, Biava e Biglia, senza dimenticare gli squalificati Mauri e Cana. Davanti a Marchetti si schierano Cavanda, Ciani, Radu e Pereirinha. A centrocampo Ledesma guida la manovra affiancato da Onazi e Gonzalez, mentre in zona offensiva Anderson e Candreva si dispongono larghi sulle fasce a supporto di Klose. Se Petkovic piange, Gasperini di certo non ride: il tecnico dei rossoblù deve infatti rinunciare a Vrsaljko, Gamberini, Lodi, Santana e Calaiò. I liguri si dispongono con il 3-4-3: Perin in porta, difesa composta da Antonini, Portanova e Manfredini, centrocampo invece con Biondini, Kucka, Matuzalem e Marchese. In attacco Cofie, Gilardino e Antonelli. Arbitra il signor Dino Tommasi della sezione di Bassano del Grappa (VI). L’avvio di gioco propone una situazione che a lungo caratterizzerà il match: Lazio in possesso palla che prova a costruire, Genoa attento in fase difensiva con grande densità a centrocampo. Gli ospiti si difendono bene limitando la Lazio a sporadiche conclusioni dalla distanza. Con il passare del tempo, considerata anche l’incapacità del Genoa nel proporre contropiedi precisi, la Lazio rischia qualcosa in più. Pereirinha spinge dalla destra arrivando più volte sul fondo. Dopo un quarto d’ora di gioco il terzino propone un cross dalla destra, Klose si sgancia dalla marcatura e di testa colpisce dal cuore dell’area. Perin sfoggia ottimi riflessi e respinge il tentativo del tedesco. Pochi attimi dopo è ancora Klose a rendersi pericoloso: un’azione insistita della Lazio chiama in causa Ledesma che di prima intenzione propone un cross morbido verso il dischetto trovando Klose abile ancora una volta a smarcarsi e a concludere in spaccata. Il suo tentativo però termina sul fondo. Al 31esimo episodio dubbio che penalizza i padroni di casa: Candreva sguscia via dalla destra, ma viene strattonato da Biondini in area. Tommasi sorvola negando un rigore solare ai capitolini. Nel finale Candreva ci prova da calcio di punizione, ma Perin non si fa sorprendere sul proprio palo. Poco dopo squillo del Genoa. Marchese giunge sul fondo dopo una rapida cavalcata e offre un cross interessante per Gilardino. L’attaccante biellese, disturbato da Radu, non riesce a inquadrare lo specchio. Vedremo se nella ripresa la Lazio saprà sbloccare il match o se invece il Genoa ci regalerà qualche sorpresa… Tornato alla migliore forma, gli manca solo il gol in questo primo tempo. Impacciato, non riesce a fare filtro nè dare ritmo alla squadra. Un brivido in avvio, poi controlla bene il suo binario e infatti la Lazio da quella parte non passa. Stranamente fumoso e poco concreto, non riesce a incidere o fare filtro.
Lazio
Rimane inoperoso per lunghi tratti del match, salvo trovarsi impotente nei due episodi che decidono la gara.
Si dimentica di Kucka nell’occasione che porta al vantaggio rossoblù. Troppi errori in fase di impostazione.
Fa indispettire i tifosi a causa delle sue numerose amnesie che spesso rischiano di complicare ulteriormente il match.
Si impegna bene in un ruolo non suo, correggendo le disattenzioni dei compagni e sfiorando la rete con un colpo di testa.
Si propone diverse volte, risultando una spina nel fianco degli avversari. In crescita.
Più volte la circolazione della sfera viene interrotta dai suoi errori. Inconcludente.
Prova ad azionare i compagni con le consuete palle verso il dischetto. La fortuna non lo assiste, ma la costanza non manca.
(dal 28’ s.t. B. KEITA s.v.)
Entra poco in partita, facendosi notare solo in situazioni negative.
(dal 16’ s.t. PEREA 5,5 Prova a ritagliarsi uno spazio importante in attacco, ma finisce con ostacolare Klose.)
L’impegno profuso gli fa ottenere la sufficienza. Dopo un buon primo tempo si eclissa con il resto della squadra nella fase più difficile del match.
Il brasiliano continua a offrire spunti interessanti, mettendo in mostra anche quest’oggi le sue qualità.
(dal 16’ s.t. EDERSON 6,5 Soltanto il corpo di Portanova gli impedisce di trovare il gol. Sempre dinamico.)
Spende ogni energia in corpo per un 35enne. Sfiora la rete in almeno 3 circostanze. Pericolo costante.
La squadra non gira. Le numerose assenze non possono giustificare la sconfitta e la mancata reazione di oggi. C’è molto da lavorare.
(Francesco Davide Zaza)
Genoa
Protagonista positivo: un paio di parate notevoli, altri interventi in sicurezza.
Attento, vigilante e collaboratore. Dalle sue parti la Lazio non affonda colpi.
Per struttura fisica è designato a lottare con un certo Klose. Sono parastinchi che volano, ma resta in piedi fino alla fine.
Occhi e orecchi sempre pronte. Gli autoscontri con Klose sono da brivido, ma lui ne esce con decoro.
Nel ruolo di esterno ancora non convince. Rischia di regalare un rigore alla Lazio per la trattenuta su Candreva.
Spezza diverse azioni dei biancocelesti e trova il gol che sblocca l’inerzia del match.
(dal 24’ DE MAIO 6 Se la cava bene aiutando i compagni di reparto a non calare la tensione.)
Risponde sul campo ai fischi continui che arrivano dalla nord. Muscoli, grinta e sudore.
Scatta sulla fascia più volte, mettendo in difficoltà Cavanda e proponendo diverse soluzioni al reparto d’attacco.
(dal 1’ s.t. FETFATZIDIS 7 Il mago Gasp tira fuori dal cilindro il greco che non ti aspetti. Con le sue discese tiene in scacco la difesa biancoceleste riuscendo ad alzare da solo il baricentro della sua squadra. )
Cancella un primo tempo opaco con una ripresa più coraggiosa e determinante.
Sguscia via con coraggio più volte, correndo senza sosta per tutta la gara. Suo lo spunto che porta al rigore.
L’attaccante biellese trova l’ennesimo gol in A. Durante il match si muove bene trovando le giuste misure per ingannare Ciani e rivelandosi prezioso in fase di possesso.
(dal 32’ s.t. KONATE’ s.v.)
Il tecnico rossoblù mantiene la squadra compatta e unita fino all’intervallo. Poi l’atteggiamento dei suoi muta e le occasioni giuste per colpire arrivano. Gran merito del successo è suo.
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)