Impegno sulla carta difficile per la Lazio di Vladimir Petkovic: alle 21:05 i biancocelesti giocano contro il Borussia Monchengladbach per l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Non si decide niente oggi, ma il risultato che uscirà sarà importante in vista della partita del ritorno: per la Lazio sarà importante uscire con almeno un gol segnato (a meno di non prendere un’imbarcata), un pareggio sarebbe un risultato prezioso e naturalmente la vittoria lascerebbe la squadra di Petkovic con un piede e mezzo agli ottavi. Si gioca al Borussia Park, impianto da 57.000 posti che però per le partite internazionali è omologato per 46.000 posti, è un ambiente molto caldo con le tribune attaccante al campo; è stato inaugurato nel 2004 ed è situato all’interno del Parco Nord di Monchengladbach, città della Germania Occidentale (nella Renania Settentrionale-Vestfalia). L’impianto ha sostituito il mitico Bokelbergstadion, teatro dei successi degli anni Settanta ma diventato troppo piccolo. Tra le due squadre non ci sono precedenti ufficiali; il Borussia Monchengladbach ha però giocato in cinque occasioni cnotro squadre italiane, con un bilancio interno di tutto rispetto: i tedeschi sono imbattuti, con due vittorie e tre pareggi. In tre occasioni il Gladbach ha superato il turno (è sempre stato il secondo, tranne una semifinale nel 1974); a dire il vero ci sarebbe una terza vittoria, quella per 7-1 contro l’Inter del 1971; ma la partita fu ripetuta perchè Boninsegna venne colpito da una lattina, così si rigiocò a Berlino, finì 0-0 e il Borussia venne eliminato. La Lazio invece ha solo tre precedenti contro squadre tedesche, e in Germania non ha mai vinto: ha ottenuto un pareggio e due sconfitte, solo in un caso però si trattava di un turno a eliminazione diretta (nel 1995) e i biancocelesti sono stati eliminati dalla Coppa UEFA. Oltre a Miroslav Klose, arrivato a Formello nell’estate del 2011, altri due calciatori tedeschi hanno giocato nella Lazio: Karl-Heinz Riedle, attaccante, con la maglia biancoceleste ha giocato tre stagioni condite da 30 gol in campionato e in quel periodo è stato anche un elemento importante della nazionale tedesca (i biancocelesti lo acquistarono dopo che aveva vinto il Mondiale del 1990 giocato in Italia). Per due stagioni Riedle è stato comapgno di squadra di Thomas Doll, tedesco dell’Est che è stato un ottimo centrocampista, lasciando un ricordo decisamente positivo all’Olimpico. Degli italiani in Germania ricordiamo invece Massimo Oddo e Luca Toni, entrambi con la maglia del Bayern Monaco; e naturalmente Giovanni Trapattoni, che come allenatore dei bavaresi ha vinto una Bundesliga, una Coppa di Germania e una Coppa di Lega tedesca. Lucien Favre e Vladimir Petkovic si conoscono invece molto bene: il primo è svizzero e ha allenato due anni il Servette e quattro lo Zurigo (con cui ha vinto tre titoli), Petkovic nella confederazione elvetica ha allenato a lungo, con Bellinzona, Lugano e Young Boys; i due però, ironia della sorte, si sono affrontati soltanto in una partita internazionale, quando Favre era già emigrato in Germania per guidare l’Hertha Berlino (e Petkovic sedeva sulla panchina dello Young Boys).
Il Borussia Monchengladbach si è qualificato come seconda squadra del gruppo C della prima fase. Inserita in un raggruppamento per niente facile nel quale l’unica formazione materasso era l’AEL Limassol, la squadra di Lucien Favre ha chiuso con tre vittorie, due pareggi e una sola sconfitta. E dire che l’inizio non era stato dei migliori: pareggio a Cipro senza reti, poi la sconfitta casalinga per 4-2 contro il Fenerbahce. La svolta è arrivata dalla terza gara: il Gladbach ha battuto 2-0 il Marsiglia appaiandolo in classifica, ha poi pareggiato al Velodrome e nelle ultime due gare ha centrato la vittoria, anche con un po’ di fortuna in arrivo dal calendario visto che, battuto l’AEL al Borussia Park, è andato a giocare in Turchia con il Fenerbahce già certo del primo posto. In più, il Marsiglia è clamorosamente caduto a Nicosia, aprendo le porte al Gladbach per i sedicesimi di finale. Il bilancio casalingo in questa prima fase parla dunque, per gli uomini di Favre, di due vittorie e una sconfitta; i gol realizzati sono sei, quelli subiti appena quattro. Attenzione: in quattro partite su sei del girone Ter Stegen non ha subito gol, e nelle gare casalinghe il Borussia ha sempre realizzato due gol. Questo ci dice di una squadra che trova la via della porta con costanza e sa anche difendersi; un cliente difficile, che però in campionato non sta ripetendo le ottime cose fatte vedere la scorsa stagione, visto che la classifica dice per il momento che il Monchengladbach è ottavo con sette punti di ritardo dal quarto posto. A livello internazionale, questa è stata una squadra fortissima: negli anni Settanta dominava in Germania (cinque titoli, tre consecutivi dopo una doppietta) e vinceva in campo europeo, avendo centrato infatti per due volte la Coppa UEFA (1975 e 1979) ed essendosi fermata alla finale di Coppa dei Campioni nel 1977, sconfitta dal Liverpool di Paisley. Tra i giocatori storici ricordiamo l’attuale allenatore del Bayern Monaco Jupp Heynckes (recordman di gol in Bundesliga), Uwe Rahn, Gunter Netzer, Berti Vogts e Rainer Bonhof; in tempi recenti soprattutto Heiko Herrlich e Oliver Neuville.
La Lazio di Vladimir Petkovic ha vinto il gruppo J, impegnativo soprattutto per la presenza del Tottenham contro cui le due partite sono finite 0-0, a dimostrazione di un grande equilibrio. I biancocelesti hanno poi inflitto due sconfitte al Maribor (1-0 all’Olimpico, 4-1 in Slovenia) e contro il Panathinaikos hanno ottenuto quattro punti: pareggio in Grecia, netto 3-0 a Roma. In trasferta gli uomini di Petkovic hanno dunque centrato una vittoria e due pareggi, con un bilancio di cinque gol segnati e due subiti, che sono poi gli unici incassati dai biancocelesti in tutto il girone, un dato che fa della difesa capitolina la migliore della prima fase. Su questo Petkovic dovrà basare la partita di questa sera: difesa e ripartenze, un’arma che la Lazio ha mostrato di possedere soprattutto nei confini nazionali, dove ha eliminato la Juventus in semifinale di Coppa Italia e in campionato, nonostante una fase di leggera flessione (un punto nelle ultime tre partite), resta al terzo posto con la possibilità di giocare la prossima Champions League, quantomeno quei preliminari che le sono sfuggiti nelle ultime due stagioni per questioni infinitesimali. In campo internazionale la Lazio (due scudetti e cinque Coppe Italia, con tre Supercoppe Italiane) ha avuto il suo momento di gloria a fine anni Novanta, quando Sergio Cragnotti fece grandi investimenti e costruì uno squadrone capace di lottare con le squadre più forti d’Europa. Nel 1999 Sven-Goran Eriksson portò la formazione biancoceleste alla vittoria della Coppa delle Coppe (celebre anche perchè fu l’ultima edizione mai giocata) superando 2-1 in finale il Mallorca (del quale l’allenatore era Hector Cuper); qualche mese dopo arrivò anche la Supercoppa Europea, vinta sul Manchester United. Con il fallimento Cirio la società visse ovviamente un ridimensionamento, non prima però di aver giocato stagioni importanti in Champions League (quarti di finale raggiunti nel 1999/2000).Con Claudio Lotito la Lazio ha ripreso a correre: forse non basta per vincere lo scudetto – non ancora – ma intanto il popolo di fede biancoceleste si sta togliendo delle belle soddisfazioni.
La partita di questa sera dovrebbe essere avvincente ed emozionante: si affrontano due squadre tra le migliori della prima fase di Europa League, e in generale molto brave a interpretare le gare e a leggere le mosse dell’avversario. Entrambe hanno un’ottima organizzazione difensiva: potrebbe venirne fuori una partita a scacchi, ma ci auguriamo ovviamente di vedere qualche gol e che alla Lazio vada bene. Non ci resta che dare la parola al campo e vedere come andrà a finire: Borussia Monchengladbach-Lazio sta per cominciare…
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