La Lazio batte l’Atalanta 2-0 nella ventinovesima giornata di Serie A, e rilancia le sue ambizioni europee facendo sprofondare ancor più la formazione orobica che si avvicina alla zona retrocessione.
Primo tempo da piccola bottega degli errori, fatta eccezione per il palo di D’Alessandro e il salvataggio di Marchetti sul tiro di Gomez, in campo si è visto praticamente il nulla. Nella ripresa va leggermente meglio con la Lazio che si sblocca grazie a Klose, che a sua volta trova i suoi primi due gol in campoionato, l’Atalanta è costretta a scoprirsi, le due squadre di conseguenza si allungano e la partita diventa più spettacolare. Ma in ogni caso non abbiamo assistito a una grande serata di calcio.
Nel primo tempo la formazione di Pioli è inguardabile, con nessuna palla gol creata dai biancocelesti. Nella ripresa la Lazio passa in vantaggio con un episodio e la chiude in contropiede.
Altra sconfitta per i nerazzurri di Reja, che pure nel primo tempo avevano avuto le possibilità di sbloccare il match (vedi il palo di D’Alessandro). Nella ripresa subiscono il gol di Klose e dovendosi scoprire non riescono a chiudere gli spazi come nel primo tempo, finendo con il prendere anche il secondo gol a tempo scaduto.
Direzione tranquilla, pochissimi episodi dubbi e comunque non decisivi (come il fallo di Toloi su Keita che non è stato sanzionato). Bravo a concedere il vantaggio sul fallo di Sportiello su Mauri, che ha portato al vantaggio della Lazio.
Primo tempo con poche emozioni tra Lazio e Atalanta, che vanno al riposo sullo 0-0. Meglio gli ospiti che hanno avuto tre occasioni per sbloccare il risultato, padroni di casa mai davvero pericolosi dalle parti di Sportiello (senza voto). La prima squadra a rendersi pericolosa è quella di Reja, quando al 10′ batte un calcio di punizione con Cigarini (6), il pallone arriva a Paletta (6) che va al tiro ma viene murato dalla barriera biancocelste. Poco dopo il quarto d’ora Mauricio (5) perde un brutto pallone in fase di impostaizone regalandolo all’Atalanta, D’Alessandro (7) si presenta davanti a Marchetti (6,5) e lo scavalca, scheggiando il palo che salva la Lazio dallo 0-1. Poco dopo è Gomez (6) a cercare la porta liberando il destro, trovando l’opposizione di Marchetti che con un tocco decisivo mette il pallone in calcio d’angolo ed evita il peggio ai biancocelesti. I padroni di casa ci provano timidamente su calcio d’angolo con Klose (5,5) che schiaccia male di testa. A meno di dieci minuti dal 45′ l’Atalanta torna a farsi minacciosa dalle parti di Marchetti, stavolta Mauricio è bravo ad anticipare Kurtic (5,5) che stava per depositare in rete il cross di Pinilla (6). Allo scadere del primo tempo Felipe Anderson (5,5) prova l’incursione in area ma viene fermato da Paletta.
Biancocelesti svogliati, con la testa già alla gara di Europa League contro lo Sparta Praga, mancano sia l’impegno che la cattiveria agonistica, Sportiello non ha mai corso pericoli. Decisivo il suo intervento sul destro insidioso di Gomez, se la Lazio non si trova in svantaggio lo deve in buona parte anche al suo estremo difensore. Ogni volta che si trova il pallone tra i piedi, i tifosi della Lazio sudano freddo e anche stasera rischia di combinarla grossa, per sua fortuna D’Alessandro prende il palo. Si riscatta parzialmente quando salva su Kurtic.
La formazione di Reja sembra avere molti più stimoli rispetto a quella di Pioli e in ben tre occasioni va vicino al gol, ed è molto sfortunata quando colpisce il palo con D’Alessandro. Trova molti spazi sulla fascia destra, fa tremare il palo che gli nega la gioia del gol, con la sua velocità mette spesso in crisi Braafheid che pure dovrebbe sovrastarlo sul piano fisico. Si è ritrovato tra i piedi la palla dell’1 a 0 ma non ha saputo cogliere l’attimo, venendo rimontato e neutralizzato da Mauricio (manco stessimo parlando di Beckenbauer). (Stefano Belli)
Deviazione provvidenziale sul destro di Gomez, sul tiro di D’Alessandro non può nulla e viene graziato dal palo. Nella ripresa mantiene alta la guardia e non si fa sfuggire nessun pallone.
Si muove in mezzo al campo con una personalità inconsueta per un giovane come lui, alla quarta presenza in campionato. Ha ancora ampi margini di miglioramento, ma può essere un prospetto piuttosto interessante.
Disastroso in fase d’impostazione quando regala il pallone a D’Alessandro che scheggia il palo, si riscatta in parte salvando su Kurtic. Nella ripresa trova un equilibrio e non fa altri svarioni.
Oltre a rimediare agli errori dei suoi compagni di reparto, arriva quasi sempre in anticipo sugli avversari e in diverse occasioni libera l’area di rigore sui calci piazzati.
Alla prima da titolare in stagione, si fa mettere sotto da D’Alessandro e in fase di disimpegno commette diversi errori che potevano costare caro ai biancocelesti. Rimandato.
Prende tante botte in mezzo al campo ed è costretto a uscire malconcio dal campo. ()
In assenza di Biglia, tocca a lui occupare il ruolo di regista, tuttavia i suoi movimenti sono ancora troppo prevedibili e non ha la sicurezza del campione. ( Con il suo ingresso in campo la Lazio ritrova le geometrie, non a caso il gioco dei biancocelesti migliora con la sua presenza)
Tenta un paio di giocate senza successo, lascia a desiderare sul piano dell’impegno e della cura in fase difensiva. Nel finale sbaglia il gol del 2 a 0 ma poi serve l’assist a Klose per il raddoppio.
Sull’azione del gol di Klose c’è il suo zampino, quando costringe Sportiello a buttarlo giù e a lasciare la porta sguarnita per Klose.
Finalmente ha un’altra chance dopo l’infortunio che lo ha tenuto lontano a lungo dai campi di gioco, ma non la sfrutta nel migliore dei modi. Mai nel vivo del gioco, mai pericoloso, lontano dalla forma ideale. ( Semina il panico sulla fascia sinistra, costringendo i giocatori dell’Atalanta a raddoppiare – se non triplicare – la marcatura su di lui)
Nel primo tempo gli servono pochissimi palloni, nella ripresa i suoi compagni finalmente lo cercano e lui li ripaga con due gol, i primi in campionato per il panzer tedesco che si è finalmente sbloccato.
Seppur con un po’ di fortuna, la sua Lazio B ha la meglio sull’Atalanta e ha potuto così risparmiare alcuni elementi come Candreva, Matri e Milinkovic-Savic per l’Europa League. Decisivi gli innesti di Biglia e Keita che hanno dato profondità e velocità al gioco della Lazio.
Mai impegnato nel primo tempo, nella ripresa abbatte Mauri e per sua fortuna l’arbitro applica il vantaggio (anche se Klose andrà in gol), e quindi se la cava con il giallo.
Legge molto bene i movimenti degli avversari (non che stasera ci voglia molto) e non fa passare quasi nessuno, quando può.
Se la cava piuttosto bene fino all’ingresso in campo di Keita che lo mette alle corde e non gli fa più vedere nessun pallone, poi preso dalla frustrazione colpisce Klose e si guadagna il giallo.
Bravo a fermare Felipe Anderson che vuole penetrare in area, sfortunato nel rimpallo che propizierà il raddoppio della Lazio in contropiede.
Qualche buon intervento ma nel complesso è davvero poco nell’economia della gara.
Ha avuto una ghiotta chance per portare in vantaggio i suoi, facendosi però rimontare da Mauricio. Ci prova con meno convinzione da lontano nel finale, venendo però brutalmente stoppato.
Il suo compito è quello di contenere Klose, e ci riesce per 68 minuti, dopodiché perde ogni riferimento e nel finale non ne combina una giusta.
Sfiora il pari subito dopo il gol di Klose, approfittando di un intervento non proprio impeccabile di Braafheid, sarà il suo ultimo acuto prima di lasciare il campo. ( Reja si aspettava molto di più da lui, che non ha un impatto soddisfacente sul match senza riuscire a mettersi in evidenza)
Senz’ombra di dubbio il migliore: sulla fascia destra dà il tormento a Braafheid, che non ha un attimo di respiro per marcarlo. Solamente il palo gli nega il gol nel primo tempo, e anche nella ripresa non risparmia scatti e accelerazioni che mettono alla frusta i giocatori della Lazio.
Partita in chiaroscuro per lui, delizioso nel primo tempo il tocco per Kurtic che non ha la freddezza per metterla dentro, poi si rende protagonista di passaggi sbagliati, palloni persi e interventi in ritardo sui quali rischia il giallo. ( Non riesce mai ad arrivare sul pallone, gli manca sempre lo scatto che gli consentirebbe di presentarsi davanti a Marchetti)
Mette in apprensione Marchetti con un destro angolato che l’estremo difensore della Lazio riesce a deviare blindando la porta, nella ripresa colpisce l’esterno della rete, complice la deviazione di Patric. ( Prova a proporsi in mezzo al campo, ma senza concludere nulla di davvero concreto)
Altra serata da dimenticare per il tecnico goriziano, che perde la sua prima sfida da ex contro la Lazio dopo un pareggio e una vittoria. I cambi non hanno portato i benefici sperati e Reja deve mettere un conto un’altra sconfitta, con la zona retrocessione che si accorcia sempre più.
(Stefano Belli)