Sampdoria-Lazio termina 2-1 in favore dei padroni di casa, che raggiungono ormai la quota salvezza di 40 punti. Il migliore in campo è sicuramente Viviano, autore di una prestazione maiuscola; deludono tra i locali Dodò e Barreto. Nella Lazio bene Keita, luci e ombre per Candreva; male l’intero pacchetto arretrato. In una gara difficile non perde mai la bussola. Giusto non concedere il rigore alla Lazio nel primo tempo sulle richieste di Keita e Candreva; ci sta invece il penalty assegnato ai biancocelesti. Nella ripresa ammonisce Gentiletti e Konko: entrambi avrebbero meritato il “cartellino arancione”. Regolare il gol di Diakitè: la goal line technology è stata decisiva.
Sampdoria-Lazio 1-1 al termine del primo tempo. Dopo il sofferto pareggio ottenuto al Mapei Stadium contro il Sassuolo, la Sampdoria ospita tra le mura amiche del Ferraris la Lazio. Gli uomini di Simone Inzaghi, svanito l’effetto iniziale del nuovo allenatore con due vittorie consecutive, sono stati ridimensionati nel turno infrasettimanale dallo schiacciasassi Juventus. Oggi al Ferraris troviamo quindi due squadre in cerca di riscatto e prive di alcuni giocatori fondamentali. I padroni di casa devono fare a meno, oltre che dello squalificato Ranocchia, di Ivan, Cassano, Carbonero e Moisander; nei biancocelesti è out mezza difesa titolare, dal lungodegente De Vrij a Bisevac, passando per Patric, espulso mercoledì scorso. Indisponibili anche Klose, Kishna e Parolo. Veniamo subito alle formazioni iniziali partendo dall’undici della Sampdoria con Viviano in porta quindi Diakitè, Silvestre e Cassani in difesa; a centrocampo Dodò e De Silvestri sono gli esterni con Krstisic, Barreto e Fernando a comporre la mediana; davanti si rivede Muriel, affiancato all’inamovibile Quagliarella. Alvarez e Soriano partono dalla panchina. Nella Lazio troviamo Marchetti tra i pali; davanti a lui Basta, che prende il posto di Patric, Hoedt, Gentiletti e Konko; Lulic, Biglia e Onazi sono i tre centrocampisti mentre Candreva, Djordjevic e Keita formano il tridente offensivo. Pronti, via. La Samp inizia bene il match ma al primo affondo è la Lazio a passare in vantaggio. Affondo di un ispirato Candreva (6,5) sulla destra; l’esterno biancoceleste rientra su Dodò (4,5) e scodella a centro area un cross morbido per la testa di Djordjevic (6,5), bravo ad anticipare Silvestre (5). I padroni di casa vanno in tilt e rischiano di subire l’imbarcata: al 14′ Lulic (6) raggiunge il fondo e mette in mezzo un assist soltanto da spingere in rete. Nessuno si fa trovare pronto per il tap-in del possibile 2-0. Poco dopo si scatena Keita (6), prima con un destro insidioso terminato sul fondo di pochissimo, poi con un gran lancio per Candreva, che perde il tempo per la conclusione. A questo punto esce fuori anche la Sampdoria che trova il pareggio con Fernando (6,5): verticalizzazione di Quagliarella (5,5) per Muriel (5,5), stoppato da Hoedt (5,5); il pallone continua la sua corsa e arriva proprio sui piedi di Fernando che, complice l’errore di posizionamento di Gentiletti (5), si ritrova davanti a Marchetti (6). Nessun problema per il centrocampista doriano nell’infilare il portiere avversario per l’1-1. Al 37′, dagli sviluppi di un corner, la Samp sfiora il clamoroso sorpasso: Dodò lascia partire un diagonale che diventa un assist per l’inserimento sul secondo palo di Diakitè (6). Il difensore manca l’appuntamento con il gol per una questione di millimetri. Nel finale la Lazio potrebbe riportarsi in vantaggio in due circostanze. Al 37′ Keita si ritrova a tu per tu con Viviano; bravissimo l’estremo difensore avversario a neutralizzare il tiro a colpo sicuro dell’attaccante biancoceleste. Al 43′ Rizzoli concede un calcio di rigore alla Lazio per fallo di Dodò su Keita: dal dischetto si presenta Candreva ma il destro del laziale viene respinto da un super Viviano che salva letteralmente il risultato. Il primo tempo termina in parità.
Gara avvincente e ricca di colpi di scena. Tante occasioni, da una parte e dall’altra. Ritmo non sempre alto, ma primo tempo dalla trama intrigante. Inizio choc. Dopo 20′ in balia della Lazio, gli uomini di Montella escono fuori dal loro guscio trovando il pareggio e sfiorando il sorpasso. Una prodezza su Keita, un miracolo su Candreva. Secondo rigore consecutivo respinto dal portiere blucerchiato. Non riesce mai a prendere Candreva. Sulla sua corsia la Lazio fa quel che vuole. In più provoca il fallo da rigore.
Tante occasioni sprecate, compreso il rigore malamente calciato da Candreva. Difesa da rivedere. Nel bene (assist a Djordjevic) e nel male (rigore sbagliato) è lui il protagonista del primo tempo biancoceleste. Voragine clamorosa in occasione del pareggio di Fernando. Bravo a non abboccare alle richieste di Candreva e Keita. Giusto concedere invece il calcio di rigore per fallo di Dodò su Keita. (Federico Giuliani)
Nel primo tempo para tutto e di più. Non può niente sul vantaggio di Djordjevic ma è bravo a salvare su Keita. Para il secondo calcio di rigore consecutivo neutralizzando il tiro dagli undici metri di Candreva. Ok anche nel finale su Biglia.
Segna il classico gol dell’ex con una deviazione sotto porta da attaccante di razza. In una parola: decisivo.
Dormita sul gol di Djordjevic. Si riscatta parzialmente entrando nell’azione del 2-1 finale di Diakitè.
Dopo un avvio complicato, il difensore prende le misure a Candreva e aiuta spesso Dodò nel raddoppio sul numero 87 della Lazio.
Ha un cliente molto ostico dalle sue parti (Keita) e cerca di contenerlo come può. Non sempre brillante negli interventi.
Grande prova del centrocampista brasiliano, decisivo non soltanto per il gol dell’1-1 ma anche per aver recuperato una quantità industriale di palloni
Si perde in mezzo alla grande confusione che aleggia sulla mediana della Sampdoria.
Corre a vuoto e spesso soffre gli inserimenti di Lulic. Non dà il suo solito contributo al centrocampo blucerchiato (dal 73′ SORIANO 6 – Entra bene in partita grazie al suo spirito guerriero).
Uno dei peggiori in campo. Provoca il fallo da rigore e perde quasi tutti i duelli con Candreva (dal 91′ SKRINAR – SV).
Si impegna per ritrovare la via del gol ma non riesce a sbloccarsi. Chiama in causa per due volte Marchetti.
Qualche guizzo dei suoi, ma la sensazione è che il colombiano non sia ancora al 100%. Sfiora il gol da punizione e impegna Marchetti con un tiro insidioso. Prova decisamente migliore rispetto a quanto visto nelle ultime uscite (Dal 65′ J. CORREA 6 – Senza infamia né lode. Crea qualche grattacapo alla difesa avversaria grazie alla sua rapidità).
La salvezza è ormai in tasca. Buona riposta della Samp dopo essere andata in svantaggio.
Bravo a inizio ripresa su Quagliarella e Muriel. Fa quel che può nell’azione del 2-1 avversario salvando su Silvestre. Inerme sul pareggio di Fernando e sul gol di Diakitè.
Torna titolare a causa della squalifica di Patric. Quella che una volta era la sua fascia sembra adesso una prateria sconosciuta. Dopo un buon inizio sparisce dai radar.
Gioca un tempo, quanto basta per regalare qualche brivido ai tifosi biancocelesti. Non del tutto esente da colpe sul pareggio di Fernando. Sostituito a inizio ripresa perché già ammonito e a rischio secondo giallo (dal 46′ MAURICIO 5 – Si perde Silvestre nella punizione dalla quale nasce la rete di Diakitè).
Voragine clamorosa in occasione dell’1-1 blucerchiato. Sbaglia completamente il posizionamento favorendo l’inserimento per vie centrali di Fernando. Nel corso del match commette altri errori e rischia pure il cartellino rosso per un duro intervento su Soriano.
Ogni tanto si fa vedere in fase offensiva. Purtroppo per lui va decisamente peggio quando si tratta di difendere. Peggiora con il passare dei minuti (dall’83’ R. MORRISON – SV).
Tanto lavoro sporco, ma poca utilità ai fini del gioco della Lazio. Si limita al compitino, che per giunta non è neppure eseguito alla perfezione.
Regia appannata da parte del capitano biancoceleste. Il belga si fa vedere poco e, stranamente, tarda nel costruire la manovra. Leggermente meglio nella ripresa.
Si fa apprezzare con interessanti inserimenti sulla sinistra. Tanta corsa, ma qualche errore di troppo che condiziona negativamente la sua prestazione. Cresce anche lui, come Biglia, nel secondo tempo.
Protagonista della Lazio, nel bene e nel male. Suo l’assist per il gol di Djordjevic; suo anche il brutto errore dal dischetto che avrebbe potuto riportare la Lazio in vantaggio poco prima dell’intervallo (dal 63′ FELIPE ANDERSON 6 – Entra quando la Lazio ha già staccato la spina. Prova a scuotere i suoi con un paio di giocate d’alta scuola, ma oggi non è nella sua giornata migliore).
Bravo ad insaccare di testa un traversone al bacio di Candreva. Dopo il gol si nasconde in mezzo alla difesa avversaria senza aiutare i suoi compagni. Spreca la possibile doppietta nella ripresa.
Il migliore della Lazio. Viviano gli nega il gol personale per ben due volte. Sulla sinistra ha la meglio su De Silvestri. E’ l’unico dei suoi che cerca di saltare l’uomo per trovare la superiorità numerica.
Dopo il ko di Torino arriva un’altra sconfitta. Avrà di che rammaricarsi con i suoi giocatori per le tante palle gol sprecate in avvio.
(Federico Giuliani)