Secondo uno studio, i casi di cancro al fegato raddoppieranno entro il 2050: oltre alle cause note, crescerà l'incidenza della malattia del fegato grasso
Secondo diversi studi i casi di cancro al fegato sono destinati a crescere progressivamente nel corso dei prossimi anni, arrivando a toccare circa il doppio delle attuali diagnosi già nel 2050 e causa della crescente incidenza di una nuova serie di fattori attualmente considerati marginali: a dirlo – o meglio confermarlo, dando anche una spiegazione alla quale arriveremo tra poco – è stato, in particolare, uno studio condotto in Cina dal professor Jian Zhou, presso l’Università Fudan; citato in queste ore dal britannico DailyMail.
Prima di arrivare allo studio, è utile ricordare che in Italia il cancro al fegato rappresenta circa il 3% di tutti i cari di tumore diagnosticati con il 2024 che ha fatto registrato più di 12mila nuove diagnosi: dati che – di per sé – potrebbero non far pensare a una vera e propria emergenza, ma che diventano drammatici se si considera che il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi si attesa attorno al 22% con la media mondiale che oscilla tra il 5 e il 30 per cento.
Complessivamente, la principale causa del cancro al fegato è identificata dalle infezioni virali di epatite B e C, ma sono parecchi anche i casi collegati all’epatite o alla dipendenza da alcool e nell’ultimo periodo si registrano crescenti correlazioni con le varie forme di sindromi metaboliche; mentre interessante è notare che se prima l’incidenza del cancro al fegato era maggiore tra gli anziani (maggiormente esposti alla cirrosi epatica legata all’abuso di alcool), nell’ultimo periodo stanno aumentando i casi tra i 30 e 40 anni.
Le stime sui casi di cancro al fegato: nei prossimi 25 anni dovrebbero raddoppiare a causa della MASLD
Tornando al nuovo studio, secondo le stime fatte dal team di ricercatori cinesi – pubblicate sulla prestigiosa rivista Lancet -, i casi di cancro al fegato da qui al 2050 sono destinati a raddoppiare: se nel 2022 in tutto il mondo si registrarono 870mila diagnosi e 760mila decessi, da qui ai prossimi 25 anni i due numeri passeranno – rispettivamente – a 1,52 milioni e 1,37 milioni con un interessante cambiamento nelle cause principali.

Secondo lo studio, infatti, i casi di cancro al fegato collegati alle due epatiti dovrebbero diminuire sensibilmente e aumenteranno di pari passi i casi collegati all’obesità e all’alcool (questi ultimi circa un quinto del totale, secondo le stime); mentre ancora più importante sarà l’aumento vertiginoso di diagnosi dovute alla cosiddetta MASLD: si tratta della “Metabolic Dysfunction-Associated Steatotic Liver Disease”, nota anche con il nome di malattia del fegato grasso.
Si tratta – spiegano i ricercatori – di una particolare patologia in cui il grasso corporeo si accumula nel fegato intaccandone le funzionalità base e se oggi è associata ad appena il 5% di casi di cancro al fegato, nel 2050 l’incidenza dovrebbe passare all’11 per cento; mentre la buona notizia è che si tratta di una malattia prevenibile nel 60% dei casi, stimolando uno stile di vita attivo e una dieta equilibrata in grado di ridurre l’incidenza dell’obesità e del diabete.
