È boom di furti di cani di razza a Roma, con una media di almeno un animale rubato ogni 7 giorni. La statistica allarmante viene riportata sull’edizione de “Il Messaggero” in edicola lunedì 13 febbraio 2023 e, secondo il quotidiano, “vede il coinvolgimento sempre maggiore di veterinari compiacenti in grado – alla stregua dei più abili falsari al soldo della mala – di rimuovere i chip identificativi degli animali e/o produrre certificati vaccinali clonati da cani di razza ed età simile”.
Non si tratta di semplici teorie o ipotesi campate in aria: un professionista di Fidene rischia la radiazione dall’albo, già richiesta dalla Procura di Roma. “Una volta – ha dichiarato un investigatore di lungo corso – i ladri entravano in casa e miravano alle chiavi delle berline parcheggiate in giardino per rubarle, ora anche i cani sono diventati un obiettivo”. I malintenzionati puntano le prede facili, con particolare riferimento alle persone anziane, che spesso lasciano i loro cani liberi, spalancando letteralmente la porta al compimento dei furti.
BOOM FURTI CANI DI RAZZA A ROMA: COSA PREVEDE LA LEGGE PER I LADRI?
Sempre in merito ai furti dei cani di razza, va detto che i ladri sono interessati alle taglie più piccole, quindi a barboncini, maltesi, pinscher: tutti esemplari il cui valore d’acquisto va dagli ottocento euro in su. Poi, si legge su “Il Messaggero”, “i ricettatori possono rivenderli a cifre molto inferiori e allettanti, 3-400 euro, prediligendo specialmente i canali social e i market place di Facebook, mascherando il furto con messaggi capziosi”. Qualcuno racconta di non potersi prendere più cura dell’animale per via di un trasferimento lavorativo, altri dicono che i genitori sono malati e loro non possono tenere in casa loro il cane.
Ma cosa succede a chi viene accusato di furti di cani di razza e scoperto colpevole? “A fronte del grande dolore inferto al padrone e al maltrattamento subìto dall’animale – scrive il quotidiano – la legge prevede appena una denuncia a piede libero. E anche quando il furto arrivasse a dibattimento, l’autore è sempre pronto a giocarsi la carta: ‘L’ho trovato e me ne sono preso cura per un po””.