Arriva il primo sì alla proposta di legge Magi-Licanti circa la possibilità di coltivare un massimo di 4 piante di cannabis in casa per uso personale, depenalizzando quindi la coltivazione domestica della stessa pianta. Il testo è stato approvato dalla Commissione Giustizia della Camera e oggi darà mandato al relatore Mario Perantoni, esponente del Movimento 5 Stelle, di modo che lo stesso giunga in aula venerdì prossimo, 24 giugno. La proposta punta a «sostenere chi ne fa un uso terapeutico e per togliere terreno allo spaccio», spiega lo stesso Perantoni, presidente della Commissione, come si legge sul sito de Il Manifesto.
Oltre a permettere la coltivazione di un massimo di 4 piantine, riduce anche le pene per i fatti di lieve entità riguardanti la cannabis, portando la pena detentiva minima per lo spaccio di cannabis da 6 a 2 mesi, e dimezzando quella massima da 4 a 2 anni. Magi, esponente di +Europa chiede ora che «si arrivi rapidamente al dibattito e al voto in Aula». La Lega sembra però voler fare muro e il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha commentato: «Con tutti i problemi che hanno gli italiani, ci sono parlamentari che pensano alle canne».
CANNABIS, 4 PIANTE IN CASA, SOLDO: “POPOLARE RICHIESTA DI BUON SENSO”
Diverso invece il parere di Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale, secondo cui: «Questa giornata punta a confrontarsi, dibattere, divertirsi. Ma soprattutto fare pressione sulle istituzioni. Il 24 giugno arriverà dopo molto tempo in Aula il testo sulla coltivazione domestica di cannabis. È il momento che le istituzioni traducano quella che è una popolare richiesta di buon senso».
La stessa ha poi aggiunto: «Si tratta di recepire quello che le sezioni unite della Cassazione hanno detto da tempo e cioè che coltivare Cannabis per il proprio uso personale non può essere equiparato a un reato. Per non far passare in sordina questo importante appuntamento, che aprirebbe degli scenari futuri interessanti per una nuova proposta referendaria abbiamo chiamato a raccolta tutte le realtà che hanno promosso il referendum per una giornata di approfondimento, confronti, dibattiti, ma anche di divertimento, con oltre 80 ospiti e l’obiettivo di richiamare il Parlamento alle proprie responsabilità».