Il Conclave 2025 si svolgerà nella Cappella Sistina, luogo ricco di storia e tradizioni, famoso soprattutto per il Giudizio Universale di MIchelangelo
Il processo dell’elezione del nuovo Papa si articola attraverso fasi precise che si concludono con la riunione del collegio cardinalizio detta Conclave, che si svolge dal 1492 all’interno della Cappella Sistina. Luogo di enorme importanza storico artistica, che si trova nei Musei Vaticani e che ospita i celebri affreschi, commissionati da Papa Sisto IV della Rovere nel corso di una ristrutturazione di quella che precedentemente veniva chiamata Cappella Magna e che ora ha preso il nome del pontefice. Inizialmente la decorazione venne eseguita dal pittore Pietro Vannucci conosciuto come Il Perugino, in collaborazione con altri artisti tra cui Botticelli e Domenico Ghirlandaio.
Successivamente Michelangelo Buonarroti venne chiamato ad affrescare le volte da Papa Giulio II, concludendo l’opera del Giudizio Universale nel 1541. Attualmente la Cappella Sistina è in preparazione per l’evento del 7 maggio, e chiusa al pubblico dal 28 aprile per permettere il lavoro dei vari addetti, dai Vigili de Fuoco agli ingegneri. Al suo interno saranno preparate le varie postazioni con sedie e file di tavoli, che quest’anno saranno in numero nettamente maggiore rispetto ai precedenti Conclave, vista la presenza di 130 cardinali.
Gli affreschi della Cappella Sistina che rappresentano la storia dell’umanità dalla creazione al Giudizio Universale
La Cappella Sistina è in preparazione per accogliere i cardinali riuniti per l’elezione del nuovo Papa. Questo luogo, che da secoli ospita importanti rituali, tra cui appunto il Conclave, è anche la sede di una delle opere più celebri di Michelangelo Buonarroti, il Giudizio Universale. Un affresco che raffigura il momento dell’Apocalisse e Cristo con accanto la Vergine che inaugura il regno dei cieli poco prima del verdetto che decreterà la salita dei giusti in paradiso e la discesa dei dannati all’inferno. Una immagine che si compone di varie scene, nelle quali sono rappresentati anche gli angeli e vari santi.
Tra questi San Pietro, San Lorenzo, Santa Caterina d’Alessandria, San Sebastiano e San Bartolomeo nel quale Michelangelo si è autoritratto con il volto segnato dalla sofferenza. Tutti gli affreschi presenti nella cappella simboleggiano la storia dell’umanità, dalla creazione alla fine dei tempi, e offrono una visione suggestiva, che come scrisse Giovanni Paolo II nell’omelia dell’8 aprile 1994: “è profondamente pervasa da un’unica luce e da un’unica logica artistica: la luce e la logica della fede che la Chiesa proclama confessando: Credo in un solo Dio… creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili”.