CARLO ACUTIS, IL PROSSIMO SANTO DELLA CHIESA E LA CENTRALITÀ DELL’EUCARISTIA: ECCO CHI È
Se qualche anno fa parlare di Carlo Acutis era una novità assoluta per i tanti “non addetti ai lavori”. oggi la figura del prossimo Santo della Chiesa Cattolica non solo è tra i Beati maggiormente conosciuti del pianeta ma è un punto di riferimento per la fede di migliaia di giovani che sono “impazziti” tutti di colpo davanti alle testimonianze del giovanissimo Beato morto nel 2006 a Milano. Torna oggi a “Domenica In” il vescovo di Assisi – mons. Domenico Sorrentino – a parlare del prossimo San Carlo Acutis, dai preparativi per la grande canonizzazione di domenica 27 aprile 2025 alle varie testimonianza che da ogni parte del mondo giungono fino ad Assisi dove è conservata (e venerata) la salma di Carlo Acutis da anni ormai considerato il “Santo di Internet”.
All’interno del Giubileo degli Adolescenti, convocato da Papa Francesco all’interno delle tante cerimonie previste per l’Anno Santo 2025 dedicato alla speranza, si terrà la cerimonia di canonizzazione per celebrare la Santità di Carlo Acutis, giovane testimone di fede morto a soli 16 anni per una leucemia fulminante: una delle ultime novità fornite dal Dicastero per l’Evangelizzazione del Vaticano è la richiesta particolare di realizzare le circa 400mila ostie (da consacrare durante la Santa Messa di canonizzazione) in un carcere in Basilicata. Nello specifico, sarà il laboratorio dedicato a Carlo Acutis nell’istituto penitenziario di Vallo della Lucania ad occuparsi della straordinaria richiesta giunta da Papa Francesco tramite il Dicastero: non solo per la canonizzazione del 27 aprile 2025 ma anche per le date del 25 e 26 aprile in cui si terrà l’intero Giubileo degli Adolescenti, il cui momento clou sarà proprio l’annuncio del nuovo Santo della Chiesa di Cristo.
UNA “BUSSOLA” PER I GIOVANI “PERSI” NEL MONDO DI INTERNET: LA CANONIZZAZIONE DEL BEATO CARLO ACUTIS
Come spiegherà ancora oggi a “Domenica IN” il vescovo di Assisi, la figura di Carlo Acutis è tutt’altro che “lontana” dalla fede viva, non è un ragazzo “anomalo” con il “pallino” del cristianesimo: era un ragazzo come tanti, buono e con le sue aspettative, ma che travolgeva chiunque avesse di fronte per la sua semplicissima schiettezza nell’ammettere che le sue passioni quotidiane (videogiochi, informatica, sport, matematica) avessero un legame inscindibile con il Signore.
Nel suo libro “Originali non fotocopie” dedicato al legame tra il prossimo San Carlo Acutis, San Francesco e Santa Chiara, il vescovo Sorrentino ricorda come sia il “cuore” il vero motore dell’esperienza cristiana. Nessuna “costruzione” teologica o razionalista, nessuno studiare a tavolino come “colpire” ed evangelizzare chi si ha di fronte: come i grandi Santi di Assisi, anche Carlo Acutis riusciva a trasmettere Cristo attraverso semplicemente se stesso, per il suo impegno verso gli ultimi ma anche per la sua costante vicinanza ai propri familiari (che si sono convertiti nuovamente, ad una fede viva e sincera, proprio vedendo come viveva il proprio incredibile figlio).
“Spogliato” di ogni cosa con la malattia, Acutis non abbandonò mai l’offerta al Signore della propria vita, del proprio essere, anche della sua sofferenza: come racconta il regista del film dedicato a Carlo Acutis che uscirà nella primavera 2025 in concomitanza con la canonizzazione, in un mondo come quello di oggi dominato da social, algoritmi e web, il Beato e prossimo Santo è colui di cui i giovani (e non solo) hanno strettamente bisogno. Carlo Acutis e la sua passione per l’informatica e la tecnologia lo rendono ancora oggi una guida, una “bussola” per i tanti che riscoprono la fede anche nelle pieghe di una vita passata molte ore davanti ad uno schermo: «La profonda devozione di Acutis a Cristo nell’Eucaristia, che ha ispirato il suo uso prudente della tecnologia, è un esempio per le persone di oggi», racconta alla CNA il regista Tim Moriarty.