Carlo Ancelotti a Dribbling: l'allenatore del Real Madrid si racconta in un'intervista tra vita privata e i segreti del "metodo" che conquista i campioni
Carlo Ancelotti si racconta a Dribbling in un’intervista esclusiva che sarà l’occasione per far scoprire di sé anche dei lati inediti, soprattutto per quanto riguarda la sua vita privata. Recentemente ha fatto parlare anche di sé per un eventuale ritorno in Italia, voci che ritornano ciclicamente per l’allenatore del Real Madrid, anche per via del suo successo all’estero. Negli ultimi giorni si è parlato timidamente di Roma e Milan, accomunate dalla necessità di un progetto di rilancio, ma per il momento queste voci non sono approdate in Spagna, dove Carlo Ancelotti tira dritto.
Di sicuro, se il suo appeal resta alto è per la capacità di far coesistere in campo i campioni, i giocatori più bravi, senza far venir meno l’equilibrio tattico e difensivo. Avere i migliori in squadra è il sogno di ogni allenatore, ma è anche una sfida, e la carriera di Carlo Ancelotti dimostra che ha saputo vincerla, infatti è uno dei tecnici che può vantare l’essere riuscito a farsi seguire dai campioni, puntando sempre sul dialogo. Qualcuno si è addirittura sbilanciato parlando di “metodo Ancelotti“, di sicuro è un punto di riferimento in tal senso.
CARLO ANCELOTTI, L’ALLENATORE DEI CAMPIONI
Una delle sue qualità quella di saper toccare le corde giuste. Lo ha dimostrato, ad esempio, nell’intervallo della finale di Champions League contro il Borussia Dortmund. Recentemente è stato diffuso un video in cui si vede Carlo Ancelotti parlare con decisione con la squadra, ma senza intaccarne la suscettibilità, spiegando cosa stava funzionando e cosa invece andava migliorato, per individuare insieme la soluzione migliore.
Alla fine ha azzeccato tutte le mosse e si è preso la 15esima coppa con le merengues. Una lettura del match importante, ma che non stupisce, se pensiamo che Ancelotti ha saputo conquistare fuoriclasse del calibro di Cristiano Ronaldo, che di certo non è noto per avere scarsa personalità. Infatti, è uno dei pochi allenatori che è riuscito a impressionare il campione portoghese, a entrare nella sua testa e in quella dei giocatori che allena.
DA ASSISTENTE DI SACCHI AL SUCCESSO
Eppure, la sua scesa non è stata affatto facile. Carlo Ancelotti inizia come assistente di Sacchi in Nazionale, poi la chance con la Reggiana in Serie B, arrivando a conquistare la promozione nella massima serie e a conquistarsi un’occasione con il Parma, dove arriva la svolta, perché trascina i ducali fino al secondo posto e li porta in Champions League. Non sono mancati i bassi nella sua carriera, come alla Juventus, dove non lascia un buon ricordo, nonostante due secondi posti. La seconda svolta importante è col Milan, che porta sul tetto più alto d’Europa e del mondo.
Si fa amare anche in Premier League, ma col Chelsea non finisce bene, quindi riparte dalla Francia, con il Paris St Germain, che lascia per dissidi con la dirigenza. Arriva la grande occasione, il Real Madrid, con cui arricchisce il palmares, un po’ meno fortunata l’esperienza al Bayern Monaco, ancor meno quella con il Napoli, poi dopo l’esperienza all’Everton ritorna al Real Madrid, in una fase nuova, di rinnovamento della rosa. Una nuova sfida.
