Carolina Crescentini, nel salotto televisivo di “Bella Ma’”, programma di Rai Due condotto da Pierluigi Diaco, ha parlato di sé e del suo lavoro. Per un attore, innanzitutto, il carattere è più importante del talento: “A volte ti capita di girare una serie per 6 mesi e, di conseguenza, la convivenza con il resto del cast deve essere possibile. Serve ricordarsi che questa professione si fa in squadra e, se tu non vuoi farne parte, è dura per tutti. Non ci può essere l’attore che rende tutto più difficile”.
Per evitare di cedere il passo alla rabbia e per controllare le sue emozioni al meglio, Carolina Crescentini ha rivelato di avere un segreto: “Faccio 10 minuti al giorno di meditazione. Anche sul set, se non sono a casa: mi metto le cuffie, ho un’applicazione che mi guida e ‘me ne vado’. Fondamentalmente, è tutto basato sulla respirazione”.
CAROLINA CRESCENTINI, TRA UN “MARE” DI HATERS E “MARE FUORI”: “IL TEMPO DIETRO LE SBARRE DEVE ESSERE UTILE”
Nel prosieguo di “Bella Ma’”, Carolina Crescentini ha evidenziato che un tempo il divismo nel mondo della recitazione poteva esistere solamente attraverso una distanza rispetto al pubblico, ma “oggi questa distanza non c’è più, in quanto ti viene chiesto di essere presente sui social, anche per una questione promozionale. Il punto è che ci sono gli haters, odiatori di professione. Fortunatamente, io sono molto autoironica e riesco a sorvolare”.
Quando l’attrice ha scelto di recitare in “Mare Fuori”, l’ha fatto perché “ho trovato il progetto urgente, necessario, in quanto non si dice mai cosa succede in prigione. L’obiettivo è che queste persone detenute, scontata la pena, vengano reinserite nella società. Il tempo dietro le sbarre deve essere utile, deve consentire loro di crescere e di abbandonare quel pensiero che li ha portati lì. Tanti ex carcerati mi scrivono e alcuni li ho anche incontrati quando ero a Napoli. Mi dicono che in prigione hanno preso la terza media, che hanno imparato lavori utili, che si sono resi conto degli errori fatti”.