Carosello Carosone è il biopic sul grande musicista napoletano interpretato da un bravissimo Eduardo Scarpetta: le tappe più importanti della vita del mito
Carosello Carosone, film su Rai 1 diretto da Lucio Pellegrini
Lunedì 25 agosto, la prima serata di Rai 1 alle ore 21.30 prevede la messa in onda del film biografico Carosello Carosone. Uscito nel 2021 per il centenario della nascita del grande Renato Carosone, è diretto da Lucio Pellegrini, autore di molti progetti televisivi, tra film e serie tv, e ha esordito al cinema nel 1999 con E allora Mambo!. Il biopic ripercorre la vita e la carriera del musicista italiano che ha avuto il più grande successo internazionale nella storia della musica, con ben tre singoli in testa alle classifiche americane. Chi non riconosce le celebri Tu vuò fà l’americano, Mambo italiano, Caravan Petrol: sono tutti successi di Carosone che hanno reso la sua produzione immortale. Soggetto e sceneggiatura sono di Giordano Meacci e Francesca Serafini, mentre la colonna sonora è curata dal grande Stefano Bollani, considerato uno dei pianisti jazz migliori al mondo che per questo film ha vinto un Nastro d’Argento.
Il protagonista che veste i panni di Carosone è Eduardo Scarpetta, attore che si è distinto per La serie L’amica geniale (per la quale ha vinto un Nastro d’Argento) e che è uscito nelle sale quest’anno, sempre con la regia di Lucio Pellegrini, insieme a Elodie e Adriano Giannini, nel film Gioco Pericoloso. Al suo fianco, Vincenzo Nemolato, nel ruolo dell’istrionico batterista Gegè Di Giacomo, con il quale ci sono i più divertenti scambi di battute. Completano il cast Nicolo Martino, Ludovica Pasetti, Flavio Furno e Davide Lorino. C’è poi un ruolo per lo stesso Bollani che interpreta Alberto Curci, il maestro di un giovanissimo Carosone.
La trama del film Carosello Carosone: ascesa di un mito della musica e il ritiro all’apice della carriera
Carosello Carosone si apre con Renato Carosone al pianoforte a New York nel 1958. Il musicista sta provando i brani per quello che sarà il grande concerto del Carnegie Hall, che segnerà la sua consacrazione a livello internazionale, e inizia a raccontare i momenti salienti della sua vita.
Comincia dal 1937, anno in cui si diploma al Conservatorio da privatista, seguito dal maestro Alberto Curci. Suo papà gli regala, per premiarlo di questo importante traguardo raggiunto, un giradischi, per mezzo del quale il giovane Renato si innamorerà della musica jazz che ispirerà il suo lavoro negli anni a venire. In seguito, il musicista incontra il capocomico di una compagnia che sta per partire per Massaua, in Eritrea (all’epoca colonia italiana) e così decide di unirsi al gruppo in cerca di una nuova esperienza.
In città il repertorio dei musicisti non sarà molto gradito perché napoletano, mentre gli avventori del ristorante in cui si esibivano erano del nord Italia. Così la compagnia si scioglie, ma Carosone continua a suonare in vari locali della città. Un giorno, si reca ad Asmara e sulla strada viene fermato da un gruppo di ribelli che lo scambiano per una spia: Carosone si salva suonando una fisarmonica che i rivoluzionari avevano scambiato per una ricetrasmittente. Giunto sul posto, il musicista inizia a suonare al Teatro Odeon e lì incontrerà l’amore della sua vita, Italia Levidi, della quale adotterà anche il figlio.
Con la fine dell’occupazione coloniale e della guerra, Renato torna a casa con la sua nuova famiglia ed è a Napoli che troverà la sintesi perfetta per la sua cifra musicale: la tradizione partenopea legata ai ritmi jazz che lo renderanno famoso in tutto il mondo. Metterà insieme un sestetto esplosivo e inizierà la collaborazione con gli autori di testi Mariano Rapetti e Nicola Salerno. All’apice della carriera, Carosone deciderà per il ritiro che avverrà nel 1959, per poi tornare sulle scene nel 1975.