Il cashback di Natale, tanto chiacchierato pochi mesi fa, ha dato in questi giorni i tanto attesi frutti: sono stati infatti effettuati, mediante bonifici sui conti correnti degli italiani aventi diritto, i rimborsi del 10% delle spese eseguite nel periodo incluso tra l’8 e il 31 dicembre scorsi mediante carte di credito o altre tipologie di pagamento virtuale presso negozi fisici. La comunicazione è giunta dalla Concessionaria servizi assicurativi pubblici (Consap), la quale ha reso noto ufficialmente che gli ultimi accrediti avverranno nel rispetto delle tempistiche bancarie, ma tutti i movimenti sono già stati portati a termine.
L’importo medio rimborsato si attesta a quota 69 euro, per un ammontare complessivo di 223 milioni di euro, ma c’è chi è rimasto scontento; una minima percentuale dei rimborsi, infatti, non è andata a buon fine per via dell’inserimento di codici IBAN sbagliati o per conti correnti bloccati o non esistenti. Parliamo dello 0,04% dei bonifici, una cifra irrisoria, ma comunque esistente: per i cittadini appartenenti a questo poco ambìto novero, tuttavia, recuperare l’importo loro spettante sarà ancora possibile, inserendo un IBAN valido mediante l’applicazione “Io”.
CASHBACK DI NATALE: PIOGGIA DI RECLAMI
Tuttavia, qualcosa pare non avere funzionato al meglio per quanto riguarda il discorso legato al cashback di Natale, dal momento che, come riferisce il quotidiano “Il Messaggero”, a detta del Codacons migliaia di utenti lamentano il mancato rimborso per via del non riconoscimento delle loro transazioni da parte del sistema: “Continuiamo a ricevere segnalazioni da parte di consumatori che, pur avendo registrato le proprie carte e compiuto operazioni valide, non hanno raggiunto la soglia dei 10 pagamenti minimi per ottenere il rimborso, a causa del mancato riconoscimento di alcune transazioni da parte del sistema”, ha spiegato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Per poi asserire: “Migliaia di cittadini sono stati esclusi dai rimborsi e i loro reclami inviati attraverso l’app Io non hanno ricevuto alcun riscontro. Abbiamo chiesto a Consap di svolgere un’approfondita indagine e fornire risposta a tutti coloro che hanno visto sparire operazioni correttamente eseguite, perché tali situazioni scoraggiano il programma Cashback e arrecano un danno sul fronte della fiducia dei cittadini”.