Caso Almasri, spunta l'email che conferma la versione Nordio e smentisce chi lo attacca: i documenti non sono stati trasmessi al ministro della Giustizia

Una mail conferma la versione fornita dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in Parlamento in merito al caso Almasri. Dopo le accuse di Elly Schlein al Guardasigilli di aver mentito, con la richiesta di dimissioni, Il Dubbio porta a galla una comunicazione dell’ex capo degli Affari di giustizia del ministero.

La vicenda riguarda il rimpatrio dell’ufficiale libico dopo la mancata convalida dell’arresto, nonostante il mandato di cattura della Cpi. Per questo si è ipotizzata una negligenza da parte di Nordio. La sinistra lo attacca sulla base di una mail in cui il capo di gabinetto del ministro invitava il magistrato a capo del Dipartimento Affari di giustizia a occuparsi con cautela della vicenda e a parlarne sull’app Signal. Da qui la tesi che Nordio fosse a conoscenza della vicenda prima del 20 gennaio.



Infatti, per Matteo Renzi, le ipotesi sono due: o Nordio ha mentito, o il suo capo di gabinetto gli ha nascosto delle informazioni. Questa narrazione viene smentita dall’email dell’allora capo degli Affari di giustizia del ministero, mandata a un altro funzionario e, in copia, al capo di gabinetto di Nordio, sul caso Almasri.



Il ministro della Giustizia Carlo Nordio in Senato durante il Question time, Roma, 10 Aprile 2025. ANSA/GIUSEPPE LAMI

La mail, diffusa dal sito giuridico, conferma la versione di Nordio nell’informativa di febbraio: l’atto completo del mandato d’arresto arrivò solo il 20 gennaio. La mail testimonia che il giorno prima l’atto che avrebbe permesso al ministro di autorizzare l’arresto di Almasri non era ancora arrivato al ministero; c’era solo un’informazione sommaria.

CASO ALMASRI, I FRONTI APERTI

Si spiega così la reazione di Nordio, secondo cui le recenti ricostruzioni sono in realtà sciocchezze. Ma comunque c’è la disponibilità a parlarne in Parlamento, tenendo conto – come evidenziato da Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento – che è stata aperta un’istruttoria: quindi, per poter affrontare la questione in Parlamento, dovranno esserci le giuste condizioni.



A giorni, il Tribunale dei ministri renderà pubblica la sua istruttoria. Nel frattempo, Nordio respinge le dimissioni, e l’avvocato Giulia Bongiorno – senatore della Lega e, al tempo stesso, legale di Nordio, Meloni, Mantovani e Piantedosi in questa vicenda – ha ottenuto il via libera per visionare gli atti dell’inchiesta sulla mancata consegna di Almasri.

Aperto anche il fronte della violazione del segreto istruttorio, perché sono emerse notizie sul procedimento: oltre a una denuncia al Tribunale dei ministri, c’è un’interrogazione presentata dal senatore Sergio Rastrelli di Fratelli d’Italia per fare chiarezza su questa questione, nello specifico su come Renzi abbia potuto riferire particolari del caso che non erano noti.