Perché Paola Cortellesi ha scelto il bianco e nero per il suo C’è ancora domani? Significati e curiosità sul film campione d’incassi
In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne Rai1 manderà in onda in prima serata un film che ha incassato 45 milioni di euro complessivi e ha fatto incetta di David di Donatello: si sta parlando di Cè ancora domani con la regia di Paola Cortellesi, che è anche protagonista insieme a Valerio Mastandrea ed Emanuela Fanelli.
La trama è semplice: è la storia di Delia sposata a un uomo che la picchia regolarmente e che piano piano trova il coraggio di ribellarsi dando un importante insegnamento a suo figlia Marcella, che rischia di commettere i suoi stessi errori del passato. Un film in bianco e nero che omaggia gli anni d’oro del Neorealismo e che è piaciuto sia al pubblico sia alla critica.
C’è ancora domani: il significato del bianco e nero nel film di Paola Cortellesi
Ma perché la regista/attrice Paola Cortellesi ha scelto il bianco e nero per il suo C’è ancora domani? Perché si parla del dopoguerra e di un’Italia che piagata dal fascismo deve ancora capire di essere libera e di poter sperare in un futuro migliore. È un chiaro omaggio ai film di Vittorio De Sica e Roberto Rossellini, che erano girati in bianco e nero, quindi il colore non avrebbe fatto altro che andare a distrarre il pubblico dai temi affrontati.

C’è solo una nota di colore nel finale dove le donne trovano il coraggio di andare a votare, contro le disposizioni dei loro mariti, uno schiaffo al patriarcato, mentre in sottofondo c’è ‘A bocca chiusa’ di Daniele Silvestri. Migliaia di persone sono uscite dal cinema con gli occhi pieni di pianto. Il cambiamento passa sempre dalle nostre mani.
