Chi è Federico Cinà, tennista di 17 anni che ha ricevuto una wild card per il tabellone principale del Miami Open 2025.
CHI È FEDERICO CINÀ: SULLE ORME DI JANNIK SINNER
Chi è Federico Cinà? I grandi appassionati di tennis lo conosceranno già: ha solo 17 anni, ma alla sua età si può già essere sulla bocca di tanti se arrivano risultati sorprendenti. Federico Cinà poi sta affrontando la transizione al mondo Atp in un momento che per l’Italia del tennis è propizio: la straordinaria ascesa di Jannik Sinner, diventato numero 1 del mondo e già vincitore di tre Slam, ha reso questo sport una sorta di “must” per tante persone che magari prima non erano troppo attratte, con la facile conseguenza di essere attenti anche a nuove leve che si stanno facendo strada.
Così, tra la crescita di Matteo Arnaldi e Luca Nardi e le speranze riposte nell’esplosione di Lorenzo Musetti e l’avvento di Matteo Gigante, sempre tenendo d’occhio il ritorno a grandi livelli di Matteo Berrettini (naturalmente tutto “propedeutico” a quando Sinner tornerà a giocare dopo la sospensione per doping), ecco che ci si chiede anche chi è Federico Cinà, ma in questo caso a ragion veduta. Infatti, la notizia è che il palermitano ha ricevuto una wild card per partecipare al Miami Open, che come Masters 1000 è secondo per prestigio al solo Indian Wells.
Ora, il fatto è che Federico Cinà è ancora minorenne ed è numero 441 del ranking Atp: non avrebbe potuto giocare nemmeno le qualificazioni all’Hard Rock Stadium, invece si troverà in campo nel tabellone principale. Che gli organizzatori del Miami Open abbiano pensato a lui per una wild card è certamente un grande dato a suo favore: stiamo parlando di un ragazzo che compirà 18 anni il prossimo 30 marzo – curiosamente, giorno della finale del Masters 1000. Il motivo? L’aver raggiunto la finale Challenger a Creta, persa contro Dimitar Kuzmanov ma dopo aver battuto Aslan Karatsev, uno che è stato nei primi 15 della classifica mondiale. Nel tennis si va e si viene, molto spesso, ma forse chi è Federico Cinà non ce lo chiederemo più tra qualche tempo perché sarà una grande realtà.
CHI È FEDERICO CINÀ: SPERANZE E PRUDENZE
Ecco: giusto parlare oggi di chi è Federico Cinà perché il suo nome ha assunto una rilevanza internazionale, il palermitano è già considerato come talento da tenere d’occhio nella nuova generazione e, quando è così, le pressioni aumentano. Lui intanto ha già eguagliato Sinner e Musetti nell’essere diventato un italiano in una finale Challenger prima della maggiore età; il suo cognome è anche noto agli appassionati perché è figlio d’arte, infatti papà Francesco è stato lo storico coach di Roberta Vinci e Federico Cinà era presente nel box della tarantina nello storico Us Open 2015, quello in cui Roberta sconfisse Serena Williams in semifinale e giocò la finale tutta italiana contro Flavia Pennetta.
Figlio d’arte dunque, anche se di allenatore; le aspettative su di lui magari non sono ancora così alte come per Sinner, o Carlos Alcaraz e ora Joao Fonseca (che ha solo un anno in più di Federico, e questo dice tanto), ma certamente ci sono. Dal punto di vista del carattere e della mentalità non ci azzardiamo a dire troppo: chi lo conosce descrive Federico Cinà come un ragazzo che non vive con l’ossessione del tennis – un po’ come Sinner – ma per l’appunto non approfondiamo. Diciamo invece che va bene la notizia, va bene dire chi è Federico Cinà ed è più che giusto che sia un osservato speciale al Miami Open, ma attenzione.
Storie del passato e del presente insegnano che è sempre bene non caricare di eccessiva pressione Federico Cinà, un ragazzo così giovane che deve ancora fare tutto nella sua carriera: restando al tennis, purtroppo giocatori come Diego Nargiso – che comunque ha avuto un percorso più che buono – ma soprattutto Gianluigi Quinzi, ritiratosi ben prima dei 30 anni, insegnano che il sentimento nazionalpopolare può essere utilissimo nel dare visibilità e motivazioni ma, d’altro canto, può anche essere controproducente se non incanalato nella giusta direzione. Noi tifiamo Federico Cinà, concedendogli tutto il tempo del mondo perché ne ha parecchio.