Giovanni Veronesi vive di cinema, dentro e fuori il set; è il compagno di Valeria Sorrentino che primeggia tra piccolo e grande schermo ed è lecito credere che il primo incontro nel 2004 sia stato propiziato proprio dalla passione in comune per il mondo della recitazione. Il talento di Giovanni Veronesi è precoce, un estro da regista che emerge da giovanissimo dato che il suo esordio dietro la macchina da presa risale all’età di 23 anni con il film “Tutta colpa del Paradiso”, nel ruolo di sceneggiatore.
Negli anni a seguire ha proseguito nel coltivare la sua passione nel ruolo di sceneggiatore: Giovanni Veronesi – compagno di Valeria Solarino – ha infatti collaborato con altri grandi nomi del cinema, da Massimo Ceccherini a Massimo Pieraccioni, fino ad arrivare al suo esordio da regista con il film “Maramao”. La vera e propria consacrazione arriva forse con “Che ne sarà di noi”, pellicola che effettivamente lo ha portato al meritato successo.
Giovanni Veronesi, il ruolo dell’amore nella sua vita: “Grazie a Valeria ho capito che…”
Giovanni Veronesi ha avuto una carriera ricca di soddisfazioni, impreziosita dalle emozioni uniche che solo il cinema e il set possono regalare. Numerose sarebbero le tappe da raccontare ma anche la sua vita privata è stata scandita da circostanze degne di nota. Come anticipato, è da diversi anni il compagno di Valeria Solarino ma in passato ha avuto anche un altro matrimonio sul quale – come riporta Tag43 – non ha mai raccontato dettagli aggiuntivi.
Il focus della vita sentimentale di Giovanni Veronesi è tutto dedicato a Valeria Solarino. Da oltre vent’anni è il suo compagno di vita, unione che forse si dimostra proficua anche per la reciproca ricerca e crescita costante dal punto di vista professionale. “Mi sono innamorato solo due volte, una della moglie dalla quale mi sono separato, la seconda di Valeria” – ha raccontato il regista in un’intervista per il Corriere della Sera – “E ho capito la differenza fra gli amori veri che durano nel tempo e quelli di due giorni che ti inventi per non stare solo”.