Ospite – come sempre – nel salottino di Bianca Barlinguer per la trasmissione È sempre cartabianca, il famosissimo alpinista Mauro Corona si è lanciato in un lunga invettiva contro quella che definisce “mini-dittatura della salute” con un chiaro riferimento agli anni pandemici che ci hanno visti – prima – costretti a stare in casa ed indossare costantemente le mascherine e – in un secondo momento – a sottoporci alla vaccinazione contro il covid per ottenere il famigerato green pass; partendo – quasi ovviamente – dal recentissimo annullamento da parte del governo Meloni delle multe impartite in tempi pandemici per chi decise di non vaccinarsi con una scelta che lo stesso Mauro Corona definisce sacrosanta.
“Pagare le multe per un obbligo dittatoriale – ha chiarito immediatamente Mauro Corona – non aveva senso” generando nella sempre attenta e politicamente corretta Berlinguer non pochi pruriti, tanto che (inutilmente) ha provato più volte a riportare l’alpinista sul sentiero tracciato; ma dal conto suo il sempre critico 74enne è andato dritto, spiegando alla conduttrice che – dal conto suo – “è stato giusto annullare quelle multe” legate al fatto che “dicevano: ti sottoponi a un obbligo dittatoriale, oppure paghi la multa” precisando che già al tempo “mi sembrava una cosa ingiusta infliggerle”, sintomo di “un’imposizione dittatoriale”.
Mauro Corona: “Spero che un giorno tutte le nefandezze pandemiche vengano alla luce”
Dal conto suo – è bene metterlo in chiaro per evitare che si sollevino critiche su di un presunto conflitto d’interessi – in epoca pandemica lo stesso Mauro Corona si sottopose al vaccino, rimanendo anche a casa annullando le già programmate presentazioni dei suoi libri perché (disse già negli anni del green pass) “non voglio sentirmi un evaso dal carcere” parlando anche in quell’occasione di “dittatura infame” ai danni dei lavoratori lasciati senza stipendio perché “hanno paura o delle perplessità” sul vaccino.
Ma tornando al presente, nell’ormai caldo studio della Berlinguer, Mauro Corona ha anche raccontato che “io mi sono trovato la vita rovinata col vaccino” sostenendo che “non sono più stato lo stesso” dato che se “prima avevo 110 di salute (..), adesso ho 90”; ma senza dilungarsi su questo argomento – pur con la promessa che “prima o poi vi spiegherò anche i postumi che mi ha lasciato (..) il vaccino” – in chiusura ha auspicato che “le nefandezze perpetrate durante la pandemia, con le medicine, con i vaccini, con le mascherine, vengano alla luce”.