Chi è Martino, figlio di Enzo Iacchetti: sulle orme del padre vanta una carriera importante ma da giovane ha dovuto affrontare una tortuosa malattia.
Chi è Martino Iacchetti, figlio di Enzo Iacchetti: la carriera
La vita non può forse dirsi piena, se non alimentata da emozioni forti e pure. Forse anche a questo Enzo Iacchetti deve la grandezza della sua carriera. L’attore e conduttore ha scritto pagine importanti di televisione e, nel merito della sua vita privata, di certo non si è sottratto alla bellezza dell’amore fatto di rose e spine. Diverse sono state le storie importanti, in particolare il primo matrimonio con Roberta; unione dalla quale è nato il suo unico figlio Martino Iacchetti.
Enzo Iacchetti e suo figlio Martino pare abbiano un rapporto splendido; alimentato dal grande talento del ragazzo che pare si stia facendo largo nel mondo dello spettacolo seguendo proprio le orme e gli insegnamenti paterni. Martino Iacchetti è nato nel 1986 e fin da giovanissimo ha cercato la sua strada dal punto di vista artistico, sicuramente rendendo orgoglioso suo padre Enzo Iacchetti.
Enzo Iacchetti e la malattia di suo figlio Martino: “Non ha mai pensato di essere in pericolo…”
Dal teatro alla musica, passando per altri impegni artistici dal punto di vista televisivo; Martino Iacchetti è partito proprio dal mondo delle 7 note mettendosi in evidenza come frontman di una giovane band “Il Moro”. Le doti da cantautore sono state accompagnate nel tempo dalla passione per il teatro. Non a caso, proprio al fianco di suo padre Enzo Iacchetti ha avuto modo di primeggiare in “Vizietto – La cage aux folles”.
Martino Iacchetti – figlio di Enzo Iacchetti – tempo fa ha avuto modo di farsi conoscere anche al pubblico televisivo. Nel 2015 prese parte alla trasmissione “Stasera tutto è possibile”, proprio al fianco di suo padre. Quest’ultimo in passato ha anche raccontato di un periodo difficile vissuto in giovane età; suo figlio, nel pieno dell’adolescenza, ha affrontato con forza il calvario della malattia. “Sono stati anni difficilissimi ed è stato bravo perchè rideva, aveva fiducia: non ha mai pensato di essere in grave pericolo”.
