Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar, chi sono i tre 20enni morti a maggio nella tragedia del Natisone: cos'è successo? Oggi Le Iene Show
La diretta di questa sera della trasmissione Le Iene Show tornerà ad occuparsi dell’ormai nota tragedia del Natisone che è costata la vita a Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar – tutti e tre poco più che ventenni – travolti da una piena del fiume friulano lo scorso maggio a causa di una lunga trafila di errori partita dalla decisione stessa di recarsi in quella spiaggetta a bordo fiume e culminata con una serie di – per ora presunte – negligenze da parte degli operatori di soccorso: proprio su queste ultime si concentrerà il servizio di Le Iene Show per cercare di capire se Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar si sarebbero potuti salvare.
Partendo dal principio, è bene ricordare che lo scorso 31 maggio Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar si trovavano nei pressi del fiume quando l’improvvisa piena – piuttosto comune per quel corso d’acqua – li ha travolti: nonostante abbiano lanciato fin da subito l’allarme, i soccorsi impiegarono 41 lunghissimi minuti per arrivare sulla scena e quando furono sul posto non riuscirono a trarli in salvo in nessuno modo; mentre i loro corpi vennero trovati nei giorni successivi ormai – ovviamente – privi di vita.
Chi sono Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar: i tre 20enni morti nella tragedia del Natisone
Di fatto, trattandosi di ventenni su Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar non abbiamo grandissime informazioni: sappiamo per certo che la prima – 20enne – studiava Design e architettura all’Accademia delle belle arti di Udine, mentre la seconda – 23enne – era una sua vecchia amica d’infanzia romena che era in visita nell’udinese per incontrare lei e i suoi genitori assieme al fidanzatino 25enne – ovvero la terza vittima – che da tempo era residente in Austria.
La mattina della tragedia, Patrizia aveva sostenuto un esame universitario importante, decidendo – contro il parare della madre che le suggerì di restare a casa dato che era particolarmente stanca – di concedersi in un momento di svago con i due amici: la decisione ricadde proprio sulla spiaggetta del Natisone nei pressi del Ponte Romano di Premariacco ignorando il divieto di balneazione che vige nell’intera area legato alle insidie del tratto successivo al ponte; luogo nel quale vennero immortalati in quell’ultimo tragico abbraccio.
