Chiara Poggi: l'avvocato di Andrea Sempio sostiene l'innocenza di Alberto Stasi ed espone per la prima volta la sua ipotesi sul delitto di Garlasco
“Alberto Stasi è innocente, non è mai entrato in quella casa. Ecco perché aveva le scarpe pulite“. Non sono le parole della difesa dell’ex fidanzato di Chiara Poggi, condannato in via definitiva per il delitto di Garlasco, ma le dichiarazioni di Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio (il 37enne amico del fratello della vittima e attualmente indagato per l’omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso reo).
Il legale ha esposto la sua ipotesi a Mattino 5 spiegando di non aver mai creduto alla colpevolezza di Stasi fin dal primo momento, cioè da quel 13 agosto 2007 in cui la villetta di via Pascoli – abitazione della famiglia della 26enne – divenne teatro di uno dei casi di cronaca più sconvolgenti e discussi della nostra storia recente.
Chiara Poggi, l’ipotesi dell’avvocato di Andrea Sempio sul delitto di Garlasco: “Un sicario in azione, Stasi forse copre qualcuno”
Secondo il difensore di Sempio, Alberto Stasi sarebbe innocente in merito alla esecuzione del delitto di Garlasco ma potrebbe “coprire qualcuno” da quasi 20 anni – beccandosi una condanna definitiva e il marchio indelebile di assassino – non si sa per quale motivo. L’avvocato Lovati ha parlato della sua ipotesi sostenendo che l’ex bocconiano, all’epoca fidanzato di Chiara Poggi, non avrebbe mai scavalcato il muro per accedere alla villetta di famiglia e quindi non sarebbe mai entrato in casa dopo l’omicidio. “Per questo aveva le scarpe pulite“.
Lovati ritiene verosimile uno scenario che desta sorpresa, non fosse altro per l’impossibilità di individuare un movente: Chiara Poggi sarebbe stata ammazzata da un killer professionista, da un “sicario” assoldato da un mandante per motivi che – dice ancora il legale dell‘attuale indagato Andrea Sempio – sono e resteranno ignoti così come l’identità di chi ha agito materialmente sulla scena del crimine.
“Questo non significa che Sempio sial il colpevole – ha precisato il legale –, ma dall’inizio c’è stato un vizio nell’indagine, un errore macroscopico” che avrebbe compromesso l’esito dell’inchiesta e la possibilità di arrivare alla verità storica. Lo “sbaglio” di cui parla Lovati sarebbe stato quello di non indagare da subito Stasi così da effettuare un esperimento giudiziale per appurare se avesse effettivamente scavalcato il muro per accedere all’abitazione (come da lui invece dichiarato): “Così si sarebbe potuta verificare immediatamente la presenza o meno di impronte“. Scettica l’avvocata Giada Bocellari, storico membro della difesa di Alberto Stasi, che definisce “fantasiosa” l’ipotesi del collega nonostante sostenga l’innocenza del suo assistito.