Ultimo appuntamento questa sera con la seguitissima fiction di Rai 1 “Questo nostro amore”. La storia della coppia Costa-Ferraris, interpretata da Anna Valle e Neri Marcorè, dopo aver vinto la gara degli ascolti di tutte le sei serate, è ormai giunta all’ultimo capitolo. Questa sera, dalle 21.10, la prima rete Rai trasmetterà gli ultimi due episodi. Chissà se Francesca, la moglie di Vittorio, tornerà sulla scena e ostacolerà i piani della famiglia? E chissà se Benedetta e Bernardo riusciranno finalmente a riappacificarsi? Per ilSussidiario.net, abbiamo girato la domanda a Dario Aita, che nella fiction interpreta il giovane operaio.
Dario, qual è la ragione del successo di “Questo nostro grande amore”, fiction al debutto in prima tv che ha ottenuto ottimi ascolti, superando anche la già collaudata serie “Ris Roma”?
E’ una commistione di diverse ragioni. Innanzitutto penso che la sceneggiatura abbia avuto un grosso peso: Stefano Bises ha delineato personaggi interessanti calati in un intreccio inedito e avvincente. Sebbene sia una commedia e il tema centrale è l’amore, i protagonisti sono chiamati a superare molti ostacoli: è una storia vera, concreta. La regia di Luca (Ribuoli, ndr) è giovane e divertente e ha abbinato una colonna sonora altrettanto fresca. E non ultimo il cast che è formato da attori di qualità.
Come ti sei trovato nei panni di Bernardo, un ragazzo di metà anni ’60. Come hai affrontato questo personaggio, vissuto in un’epoca non lontana temporalmente ma che sembra un altro mondo?
Ho attinto dalla mia esperienza personale e dalle chiacchierate con mio padre e i miei zii e con le persone che hanno vissuto quel periodo. Da un lato, mi sono concentrato sul fatto che Bernardo vivesse nel ’67, ma, dall’altro, ho considerato i suoi lati “universali” e il fatto che è un ragazzo semplice che viene dalla provincia, grande lavoratore e che ha dovuto fare presto i conti con la vita. Considerando tutti questi aspetti, è possibile incontrare Bernardo anche oggi. L’aspetto, invece, che lo rende meno contemporaneo è lo scontro con Benedetta, ragazza moderna e aperta per quei tempi, soprattutto, rispetto a lui che ha una spinta verso la libertà, ma è molto meno progressista della sua amata. Su questo punto, ho lavorato molto sull’attaccamento a un certo tipo di valori e alla famiglia.
La sua maturità è stata dimostrata anche nell’occasione in cui Benedetta pensava di essere incinta. Bernardo era molto deciso a proseguire l’eventuale gravidanza e tenere il bambino. Pensa che possa essere un buon modello per i giovani di oggi?
C’è una frase di Moretti che in un suo film dice: “E’ triste morire senza figli” ed è qualcosa che io sempre condiviso. E’ il gesto creativo più sublime che possiamo fare nella nostra vita. Personalmente, non ho una compagna, ma ammiro molto le persone che hanno il coraggio di portare a termine una gravidanza, da giovani perchè è un gesto di grande responsabilità, soprattutto, in questi tempi di grande incertezza e precarietà lavorativa.
Attualmente sei in Puglia e ti trovi sul set del film “Anche no”. Vuoi parlarci di questo progetto?
E’ una commedia molto divertente diretta dal regista Alessio De Leonardis, alla sua opera prima. Io interpreto Gianluca, un ragazzo che vorrebbe fare l’attore, ma, in realtà, lavora come runner. E’ una pellicola corale ricca di personaggi, ognuno dei quali deve tentare di risolvere alcuni problemi durante un serata organizzata su un social network.
Stasera andrà in onda l’ultima puntata e restiamo tutti con il fiato sospeso per le sorti del rapporto fra Bernardo e Benedetta. Si chiariranno?
Sicuramente, si guarderanno ancora negli occhi.
La fiction ha avuto un grande successo e le premesse per una seconda stagione ci sarebbero tutte. Cosa hai percepito sul set?
C’è uno spiraglio, anche perchè “Questo nostro amore” è molto piaciuto al pubblico. Comunque, nulla di ufficiale.