La puntata di martedì 29 ottobre 2013 della trasmissione Ballarò condotta da Giovanni Floris, ovviamente si occupa delle ultime tensioni politiche scaturite in seno alla maggioranza e che si rifanno al voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi come Senatore. In studio a dibattere di tale tematica e di tanto altro ci sono il Ministro per le Riformi Costituzionali Gaetano Quagliariello, lesponente del Partito Democratico Paolo Gentiloni, Irene Tinagli della formazione politica di Scelta Civica, la candidata alla presidenza della Regione Sardegna Michela Murgia, il giornalista Ferruccio Sansa della testata Il Fatto Quotidiano, il direttore del Tg4 Giovanni Toti e il presidente di RCS Libri Paolo Mieli. Come consuetudine, dopo la breve anteprima, si parte con al copertina curata da Maurizio Crozza che naturalmente incomincia dal fatto di maggior dibattimento in questi giorni e in particolare scherza con il Ministro Quagliariello sul come sia stato possibile che nonostante Berlusconi sia stato condannato in Cassazione, ancora non abbia presentato le dimissioni da senatore. Nella seconda parte del suo intervento, il comico ironizza anche sul fatto che gli americani hanno pensato bene di spiare anche gli italiani e inoltre commenta a suo modo prima le dichiarazioni dellesponente del Partito Democratico Massimo DAlema che ha paragonato Matteo Renzi, candidato alla segreteria del partito, a Virna Lisi in quanto con quel sorriso può dire tutto quello che vuole, e poi dei risultati delle elezioni amministrative svoltesi nellultimo week-end in Trentino Alto Adige. Clicca qui per vedere la copertina di Maurizio Crozza
La discussione in studio si apre proprio sulla questione relativa alla decadenza di Silvio Berlusconi con il Ministro Quagliariello che pone laccento sul fatto che comunque per legge il leader del Pdl sarà costretto a decadere per legge. Inoltre, il Ministro evidenzia nel proprio intervento come nonostante la sentenza con cui è stato condannato Berlusconi sia molto grave, comunque occorre dare stabilità politica a questo Governo in quanto lItalia non può permettersi un voto anticipato. Sul piano politico, a suo dire, rimarca come andare in questo momento alle urne, significherebbe mettere su un piatto dargento a Matteo Renzi la possibilità di vincere. Molto critico nei confronti del Pd è il direttore del Tg4 Giovanni Toti, il quale rimarca con decisione la forzatura che sta attuando in queste ore il partito e nello specifico come non sia mai accaduto nella storia repubblicana italiana, che un voto sulla decadenza fosse effettuato in maniera palesa ed ossia senza la consueta segretezza. Il direttore evidenzia inoltre le proprie remore sulla possibilità che questo Governo possa fare bene, visti i rapporti tra Pd e Pdl e conclude chiedendosi se non sia più opportuno una coalizione tra Pd e Movimento 5 Stelle dato che sulle tematiche relative alla giustizia sembrano avere diverse aspetti in sintonia. Quagliariello torna sulla decadenza, rimarcando come la soluzione migliore anche da un punto di vista politico, potrebbe essere data dallo stesso Berlusconi che rinunciando al ricorso in Cassazione per il discorso relativo ai due anni di inibizione dagli uffici pubblici, decadrebbe per legge e così facendo farebbe in modo che la legge Severino potrebbe essere abrogata più facilmente. Sansa, invece, in maniera polemica si chiede se la cosa migliore per gli italiani non sia proprio quella di propendere per un voto anticipato. Gentiloni, dal proprio canto, rimarca come sia arrivato il momento di spegnere il discorso relativo a Berlusconi ce pensare maggiormente alla problematiche del Paese, anche perché è del tutto evidente che con questa sentenza che ha condannato il leader del centro destro per evasione fiscale, non possa più pensare di assumere incarichi pubblici come fatto in passato. Viene quindi mandato in onda un servizio che parla prima della campagna di Matteo Renzi finalizzata alla conquista della carica di segretario del Pd e poi dellarrivo di Beppe Grillo in Senato, con lattacco al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del tentativo di ricucire lo strappo con i cosiddetti dissidenti del Movimento 5 Stelle. Mieli, fa presente come sia sbagliata la richiesta del Pd per un voto palese sulla decadenza di Berlusconi in quanto può suonare come un tentativo di cambiare le regole in corso, mentre sulla possibilità che si possa andare alle elezioni, Mieli evidenzia come a suo dire la corsa potrebbe essere essenzialmente tra il sindaco di Firenze Matteo Renzi e proprio Beppe Grillo, in quanto allinterno del centro destra ci sono al momento troppe difficoltà. Piccolo botta e risposta tra la Murgia e Toti, con la prima vorrebbe che si smettesse di parlare di Berlusconi ed il secondo che le ricorda il numero di voti ottenuti da questultimo nel corso delle ultime elezioni politiche. Si cambia discorso e si parla di economia con Toti che definisce alquanto deludenti le misure contenute allinterno della Legge di stabilità, troppo orientate a mantenere la barra a dritta rispetto i dettami dellUnione Europea. Quagliariello oltre a ribadire come dallabrogazione dellImu ci sarà un cospicuo risparmio per gli italiani, sottolinea anche come il suo pensiero politico è rivolto ad un nuovo modo di essere del centro destra senza che possa essere messa in discussione la leadership di Berlusconi. Il ministro parla poi dellimportanza di rivedere lattuale sistema che prevede circa mille deputati, mentre Gentiloni si dice convinto che il nuovo meccanismo di tassazione possa portare un aumento del gettito per gli italiani. Mentre Sansa attacca il Governo per aver fatto poco in termini di lotta allevasione fiscale ed alla corruzione, Mieli pone il focus sulla spesa pubblica che ancora non è stata tagliata. Nella parte conclusiva della trasmissione, la Ipsos di Pagnoncelli presente i sondaggi che vedrebbero il Pd rafforzare il primato con il 30,2% e il Pdl al 25,0%. Terzo il M5S di Grillo con il 21,3% mentre Sel si attesta sul 4,0%. A seguire la Lega con il 3,7% , Scelta Civica al 3,6% , Udc al 3,4% e Fratelli dItalia al 3,2%.
La copertina di Maurizio Crozza aprirà come sempre una nuova puntata di Ballarò. Certamente il caos sulla decadenza di Silvio Berlusconi potrebbe ispirare il comico genovese nel suo intervento. Ma anche le critiche alla legge di stabilità, arrivate in raffica nella giornata di oggi, potrebbe dargli qualche spunto. Così come i dati dell’Istat, che descrivono una situazione economica di certo non florida per il Paese. Temi che probabilmente saranno affrontati anche dagli ospiti di Giovanni Floris. Ricordiamo che la puntata può essere seguita in diretta streaming cliccando qui.
Il martedì sera di Rai Tre è come da tradizione riservato a Ballarò, il talk show politico condotto da Giovanni Floris da 11 anni. In apertura (ore 21.05) immancabile la copertina satirica di Maurizio Crozza. La puntata potrà spaziare per diversi temi. Il caos PdL, Berlusconi e il voto sulla decadenza da senatore; Grillo, Napolitano e la tensione tra il Colle e il leader penta stellato. E ancora, le riforme del governo Letta, la tanto criticata Legge di Stabilità, la rincorsa di Matteo Renzi, il Pd, larghe intese e il clima elettorale domineranno la scena. Linterrogativo è ormai uno e uno solo: Ma quanto manca al voto?.
Chiamati a provare a dare una risposta a questa e ad altre domande sulla turbolenta situazione politica italiana troveremo, coordinati da Floris, il ministro per le riforme costituzionali Gaetano Quagliariello del Popolo delle Libertà, Paolo Gentiloni del Partito Democratico, Irene Tinagli di Scelta Civica, la scrittrice Michela Murgia, candidata alla presidenza della regione Sardegna, il presidente di Rcs libri Paolo Mieli, il direttore del Tg4 Giovanni Toti, Ferruccio Sansa del Fatto quotidiano.
In conclusione non mancherà la classica finestra sui sondaggi con Nando Pagnocelli, presidente della Ipsos.