LItalia brucia! Lo slogan gridato da Beppe Grillo è stato il titolo scelto da Paolo del Debbio per la puntata di Quinta Colonna di ieri sera, lunedì 15 aprile 2013. LItalia brucia veramente, anche se la verità di un quotidiano che cede sempre di più alla crisi sembra non interessare i politici, occupati come sono dal tentativo di arrivare a nuove intese riguardo i nomi da proporre come candidati alla presidenza della Repubblica. Paolo del Debbio ha usato parole dure nei confronti dei leader di partito, accusandoli di un lassismo preoccupante oltre che di una mancanza di attenzione e rispetto se messi davanti alle necessità di un popolo che non ce la fa più. Cosa porteranno di nuovo le Quirinarie lanciate in rete da Grillo, quando il bisogno che emerge anche tra gli eletti del Movimento 5 Stelle appare ormai quello di rinunciare ad assurdi dogmatismi, sedersi attorno a un tavolo e cercare la via di un confronto che tutti sembrano aborrire come la peste?
Intanto i dieci saggi hanno lavorato, ma non è stato toccato il finanziamento pubblico dei partiti. Dopo le loro sagge riflessioni, sembra emergere una verità inquietante: i partiti sono sacri, non si possono toccare privandoli dei fondi necessari per tirare avanti. Eppure, oggi più di prima, lo sfacelo provocato dalla partitocrazia è evidente. Allora, di chi è la colpa? I sondaggi rilevati tra la gente danno le risposte più ovvie: Grillo, Bersani, Berlusconi…E se la colpa è veramente loro, cosa rimane da fare, agli italiani che per tirare la fine del mese devono fare conti che non possono trascurare nemmeno i centesimi? Dalle piazze in collegamento il clima che si respira è critico e duro. Il confronto tra chi ha votato uno schieramento piuttosto che laltro rinvia a un modo di affrontare le questioni politiche in maniera sempre litigiosa e incapace di trovare strade condivisibili per uscire dai problemi. La crisi è preoccupante e lultima che si ricorda di tale entità risale al fatidico 1929.
In studio Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori, ha commentato con fermezza la situazione partendo dal numero spaventoso di ore di cassa integrazione raggiunte in Italia. Un miliardo di ore sono una tragedia se messe in relazione a un tasso di disoccupazione che supera ormai il 12%. Sono questi i dati della catastrofe e dovrebbero bastare, oltre alla pesantezza tasse quali Imu, Tares, aumenti dellIva. A questo appello disperato ha tentato di rispondere Ettore Martinelli del Pd. Secondo il suo punto di vista, un governo esiste ancora, anche se delegittimato da una maggioranza andata in frantumi e che un governo si farà. Michela Biancofiore, interviene mettendo in evidenza unimpostazione politica preoccupante dimostrata da un giovane come Martinelli. Secondo la sua posizione, sarebbe ora di rinunciare ad assurde alchimie di partito per mettere mano ai problemi gridati dalla nazione. La lite che ne è seguita non ha fatto altro che porre in evidenza linadeguatezza di chi si è messo in lista senza averne i requisiti umani e intellettuali. LItalia sta bruciando veramente mentre i neoeletti litigano dimostrando come non cè niente di nuovo sotto il sole della nostra nazione.
Gianfranco Polillo, sottosegretario al Ministero dell’Industria, in collegamento da Roma, ha tentato una difesa estrema della politica seguita dal suo governo riconoscendosi consapevole del fatto che un programma di riforme come il loro avrebbe generato una serie di problemi a livello sociale. Nonostante l’unanimità delle proteste che hanno infiammato le diverse testimonianze, da Reggio Emilia a Paternò, quanto si domanda è un intervento deciso per evitare ennesime tragedie umane. L’Italia brucia! L’incendio va domato altrimenti a bruciare saranno sempre i soliti.