molto attesa la presenza di Erri De Luca a Che tempo che fa, il programma condotto da Fabio Fazio su Rai Tre. Lo scrittore napoletano, infatti, è reduce dalla sua ultima fatica letteraria, La musica provata, dopo essere comparso a lungo nelle cronache provenienti dalla Val di Susa per la sua partecipazione al movimento di protesta contro la Tav. Una partecipazione sfociata nel suo rinvio a processo, che però non ha comportato un suo diminuito impegno in tal senso. Erri De Luca è nato nel capoluogo campano nel maggio del 1950. Dopo aver studiato all’Umberto I, uno di licei classici più noti della città partenopea, è partito per Roma dove ha svolto il servizio militare. Proprio in questo periodo ha iniziato la sua militanza politica all’interno della sinistra extraparlamentare, partecipando alla costruzione di Lotta Continua, di cui è diventato responsabile del servizio d’ordine.
Dopo aver iniziato a lavorare, prima come operaio, poi in qualità di camionista e muratore, nel corso della guerra nella ex Yugoslavia ha deciso di attivarsi in favore delle popolazioni civili colpite dal conflitto adoperandosi come autista dei convogli umanitari organizzati per portare aiuti nell’area. Alla soglia dei quarant’anni ha deciso di diventare scrittore, pubblicando Non ora, non qui, in cui ha rievocato la sua formazione a Napoli. Il libro è stato tradotto in Francia, Spagna e Regno Unito ed è considerato una delle opere di debutto più importanti degli ultimi decenni. Dopo quel primo romanzo, ha dato vita a numerose opere che ne hanno fatto una delle voci più originali della narrativa italiana, tanto da spingere nel 2009 il critico letterario Giorgio De Rienzo a definirlo come lo scrittore dell’ultimo decennio.
Oltre all’attività di scrittore ha portato avanti collaborazioni in qualità di opinionista con Repubblica, Manifesto, Avvenire e Corriere della Sera. Proprio un suo articolo pubblicato su una rivista di Magistratura Democratica, nel quale De Luca ha mostrato un atteggiamento indulgente nei confronti dei cosiddetti anni di piombo, ha spinto Giancarlo Caselli a rassegnare le sue dimissioni dall’associazione che riunisce i magistrati progressisti. Nel’ultimo periodo ha naturalmente fatto discutere molto per le sue posizioni contro l’alta velocità in Val di Susa che gli hanno procurato un processo da parte della Procura di Torino. A questo proposito ha voluto rigettare le accuse relative all’istigazione a delinquere affermando di non aver mai fatto apologia del sabotaggio. Lo ha fatto dalle colonne dello stesso Huffington Post su cui erano comparse le parole incriminate, ricordando che la sua opinione in base alla quale l’opera dovrebbe essere sabotata non è incriminabile, in quanto si tratterebbe appunto di una semplice opinione e come tale non sanzionabile in una aula di tribunale.
Anche in questo caso lo scrittore napoletano si è trovato di fronte Giancarlo Caselli, come già avvenuto in occasione del suo scritto sugli anni di piombo. Proprio gli avvenimenti della Val di Susa, insieme al suo ultimo libro, saranno probabilmente al centro della consueta chiacchierata con Fabio Fazio, che non è del resto la prima, considerata la presenza di De Luca negli studi di Rai Tre in due precedenti occasioni.