Claudio Magris sarà ospite di Fabio Fazio nella puntata di Che tempo che fa in onda oggi, sabato 8 febbraio 2014. Magris è nato il 10 aprile del 1039 a Trieste, ed è un affermato scrittore, noto in ambito italiano per le opere di estrema qualità da lui scritte. Oltre a ciò, ha ricoperto anche la carica di Senatore tra il 1994 e il 1996. Il motivo per cui è più noto in Italia è per aver contribuito a diffondere la cultura mitteleuropea nel nostro Paese. Magris si è laureato presso l’Università di Torino, successivamente ha seguito un periodo di apprendistato presso l’Università di Freiburg, e infine è tornato a Torino, dove è stato docente universitario di Lingue e Letterature Straniere tra il 1970 e il 1978. Presso l’Università di Trieste è invece docente di Lettere e Filosofia. Come si può dedurre dal suo curriculum studiorum, l’interesse nei confronti delle commistioni tra la cultura italiana e quella asburgica è sempre stato al centro della sua attività intellettuale: la sua tesi di laurea aveva come titolo “Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna”, ed è stato uno studio di tale rilevanza da essere pubblicato poi nel 1963 dalla casa editrice Einaudi.
Attualmente, Magris è noto soprattutto per le sue numerose pubblicazioni, e per essere un costante collaboratore della testata giornalistica “Il Corriere della Sera”, anche se non manca di collaborare anche con altri nomi importanti della realtà editoriale italiana. L’eccezionalità e il carattere precipuo della sua figura deriva in gran parte proprio dalla sua città di origine, Trieste, da sempre luogo di confine tra l’Italia e il resto di Europa, in particolar modo l’Europa centrale, quella che deve fare i conti con l’importante, e pesante, eredità austro-ungarica. In questo senso, Magris è riuscito a veicolare i valori di questa “cultura di mezzo” non solo come docente e studioso, ma anche semplicemente come letterato e scrittore, regalandoci lavori interessanti e allo stesso tempo coinvolgenti.
In primis, egli è stato traduttore di autori che forse altrimenti sarebbero rimasti ignoti nel nostro Paese: Ibsen, Kleist, Schnittzler, e ha in seguito scritto numerosi saggi sia su questi autori, che sulla realtà mitteleuropea in generale. Per quel che concerne invece la sua attività di narratore, il suo esordio risale al 1984 con Illazioni su una sciabola. A seguire, pubblicò molte altre opere, ma quella che lo consacrò presso il grande pubblico è stato Danubio, dato alle stampe nel 1986, da cui in seguito fu tratto anche uno spettacolo teatrale. Un altro romanzo per cui è rimasto impresso nel pubblico dei suoi lettori, e non solo, è Microcosmi, del 1997, che gli è valso anche la vittoria del Premio Strega. Ma a parte questo riconoscimento, è difficile enumerare tutti i premi e le onorificenze che Magris è riuscito a collezionare nel corso della sua esistenza e della sua carriera. Solo per citare i più significativi, si può ricordare la medaglia d’oro per i benemeriti nella scienza e nella cultura, conseguita nel 1998, e il titolo di Cavaliere di Gran Croce consegnatogli nel 2001 dall’allora Presidente della Repubblica Ciampi.
Ma la particolarità più curiosa circa la sua biografia è che è stato uno dei pochissimi autori viventi a diventare oggetto del tema di un esame di maturità: infatti nel 2013 il Ministero della Pubblica Istruzione ha scelto come traccia per l’esame la prefazione di uno dei suoi testi, “L’infinito viaggiare”. È da poco uscito il suo saggio “Segreti e no” edito da Bompiani, un pamphlet dedicato a un tema molto attuale come la difesa dell’intimità della persona messa in pericolo dal nostro sistema mediatico.