-Tra pochissimo su Rai 3 va in onda ‘No – I giorni dell’arcobaleno’, il film storico che racconta del referendum indotto da Pinochet volto a giudicare la sua presidenza, da tempo criticata dall’opposizione nazionela ed internazionale. ‘No – I giorni dell’arcobaleno’ è stato presentato alla sessantacinquesima edizione del Festival di Cannes e, poco dopo, al Festival del film di Locarno. Uscito nelle sale cinamatografiche il 9 agosto 2012, il lungometraggio è arrivato nel nostro Paese l’anno seguente, quando è stato riconosciuto come il ‘Miglior film straniero’ ai Premi Oscar.Pablo Larrain è un rewgista e sceneggiatore cileno, nato a Santiago nel 1976. Figlio di due politici conservatori, Larrain ha unito in questa come in altre pellicole di successo la sua passione cinematografica a quella civica respirata in famiglia. Pablo Larrain ha diretto nel corso della sua carriera cinque film, quasi tutti vincitori di premi prestigiosi come quelli ottenuti al Festival di Cannes per ‘Post Mortem’, l’oscar’ per ‘No – i giorni dell’abbandono’e il ‘Gran premio della giuria’ al Festival internazionale del cinema di Berlino per ‘El club’.Vi ricordiamo che sarà possibile seguire ‘No – I giorni dell’abbandono’ su Rai 3 alle 21.15 oppure in diretta streaming sul sito di Rai TV cliccando qui.
Fra le particolarità del film NO I giorni dell’arcobaleno anche il fatto che sembra sia stato girato negli anni ’80 dato che le immagini sembrano vecchi e di un’altra epoca. “Abbiamo utilizzato lo stesso formato di quasi tutti gli archivi originali che si trovano nel film. In questo modo abbiamo ottenuto un’immagine identica a quella realizzata negli anni ’80, in modo che lo spettatore fruisca di questo immaginario senza capire quali siano i filmati di archivio e quale sia il girato del film. In questa maniera abbiamo evitato di rendere evidente l’uso del materiale di archivio, creando una perfetta combinazione del tempo, dello spazio e del materiale, con macchine da presa lkegami del 1983. Il formato in 4:3 e la scelta della tecnica di girare il film con delle macchine da presa analogiche, sono anch’esse un modo di resistere all’egemonia estetica dell’HD” ha detto il regista Pablo Larrain spiegando la scelta e il modo usato per rendere questo effetto.
Il film NO – I giorni dell’arcobaleno è una pellicola del 2012 per la regia di Pablo Larraín e con una durata di circa 118 minuti. La storia è liberamente ispirata al romanzo El Plebiscito scritto da Antonio Skármeta mentre la sceneggiatura è affidata a Pedro Peirano. Nel cast figurano Gael García Bernal, Alfredo Castro, Antonia Zegers, Néstor Cantillana, Luis Gnecco e Alejandro Goic. Il film ha vinto numerosi premi fra cui l’Oscar come migliore film straniero nel 2013, il premio come miglior film al Festival del Cinema di Frontiera dello stesso anno e il C.I.C.A.E. Award del Festival del Cinema di Cannes al regista nel 2012.
La storia è ambientata in Cile nel 1988. A capo della dittatura c’è Augusto Pinochet che ormai da quindici anni tiene saldamente il potere. Ma le pressioni internazionali si fanno sentire: Europa e Stati Uniti vogliono, infatti, spiegazioni a tanto autoritarismo. Per cercare di calmare le acque, allora, Pinochet decide di indire un referendum e chiedere alla popolazione se vuole concedergli un ulteriore mandato di otto anni come presidente. Il referendum è un’occasione troppo ghiotta per le opposizioni che sperano, così, di riuscire a convincere le masse a votare contro il dittatore, per un Cile più libero e democratico. Per riuscire in questa impresa, però, occorre creare una campagna di comunicazione che sia efficace, brillante e sbalorditiva: proprio tutto quello che dei burocrati vecchio stile non possono essere. Consapevoli che da soli non riusciranno mai, gli oppositori convincono René Saavedra, un giovane e spregiudicato pubblicitario, a creare e guidare la loro campagna di comunicazione. Le idee grandiose di Saavedra, però, si scontrano ben presto con una triste realtà: l’opposizione non ha denaro sufficiente per finanziare la campagna. Il giovane pubblicitario si trova, così, a dover ideare qualcosa di grandioso a budget zero e con il continuo controllo da parte del Ministero della Comunicazione che concede all’opposizione solo 15 minuti al giorno di visibilità in televisione ed esclusivamente nelle ore notturne.René Saavedra crea, così, la campagna “Chile, la alegría ya viene” che si basa su spot televisivi molto brevi che invece di battere sempre sullo stesso tema utilizzato fino ad ora (la violenza del regime dittatoriale cileno), punta invece a far percepire la gioia che il popolo cileno trarrà dal votare NO al referendum.Lo spot sarà un grande successo e cambierà per sempre le sorti politiche e sociali del Cile.