Debora Serracchiani del Partito Democratico e Giorgio Airaudo si sono confrontati ieri sera, giovedì 22 ottobre 2015, a Virus – Il contagio delle idee in merito all’assenteismo riscontrato dalla Guardia di Finanza tra i dipendenti del Comune di Sanremo. La Serracchiani ha detto che ciascuno dovrà rispondere in base alla propria responsabilità e al proprio ruolo. Tra l’incertezza delle regole e l’eccessiva tutela si è arrivati nella pubblica amministrazione a difendere tutto e tutti, anche gli indifendibili, senza valorizzare invece i più bravi. Giorgio Airaudo ha fatto notare invece che adesso chi non è stato indagato sta lavorando anche per gli assenteisti, perché gli uffici comunali devono comunque continuare a funzionare. Ad Agrigento c’è la casa di Luigi Pirandello. I custodi qui dovrebbero alternarsi giorno e notte, ma dei custodi sembra non esserci traccia. La direzione della struttura lamenta una carenza di personale ma assicura che tutto è sotto sorveglianza delle telecamere. I sindacati non vogliono sentir parlare di mobilità e poi c’è il problema dei giorni festivi, quando spesso si rimane chiusi perché i custodi non possono fare gli straordinari.
Eppure alla casa di Pirandello lavorano ben 14 custodi, mentre il Colosseo ne ha soli 27. Come è possibile? Airaudo e Serracchiani cosa hanno da dire in proposito? La Serracchiani mette in evidenza che la Sicilia è una regione a statuto speciale, quindi può normare autonomamente e spostare questi lavoratori da un’altra parte. Elisa Serafini, giornalista de ‘Linkiesta’ dice invece tante di queste persone corrispondono a nomine politiche e stanno togliendo il lavoro ad altri che lo farebbero in modo più efficace. Sorprendente non è il fatto che al comune di Sanremo ci siano 200 indagati, ma il fatto che siano stati assunti 200 dipendenti. Quando un’impresa è in crisi, dice Porro, reagisce riducendo a tutti lo stipendio. Perché lo Stato non fa la stessa cosa? La Serracchiani ha voluto prendere ad esempio il Friuli Venezia Giulia, dove appena arrivata lei ha tagliato subito le spese per la politica, a cominciare dallo stipendio del Presidente della Regione. A Roma c’è la Tpl, la parte privatizzata del trasporto pubblico a Roma. In città per molti ragazzi che vanno a scuola il trasporto è un problema e se i genitori si organizzano e cercano un privato come a Bergamo, si vedono rispondere che devono rinunciare perché non si può fare. La Serracchiani ha spiegato che anche la Regione Lombardia sta rivedendo alcune deleghe che erano delle provincie e ha lasciato ancora a queste ultime il trasporto pubblico locale, senza dare però i soldi per quel servizio. Questo comporta che poi i trasporti non funzionano. Ormai, dice la Serafini, siamo così abituati a doverci rivolgere a un privato per i servizi che non ci rendiamo conto neanche del fatto che lo stato sociale ha fallito.
Questo vale per i trasporti come per la sanità. Si possono togliere le auto blu ai politici, ma guai a togliere i biglietti gratis per lo stadio. I consiglieri comunali di Napoli hanno bocciato infatti questa proposta e si difendono dicendo che i privilegiati che possono andare gratis allo stadio sono davvero tanti e non appartengono solo alla classe politica. Sbagliato è inoltre pensare che i biglietti in questione possano essere passati a terzi solo a scopi clientelari. Alcuni adducono la scusa di dover ispezionare lo stadio per accettarne il corretto funzionamento. A Roma l’Atac è piena di buchi e i guasti sono ormai all’ordine del giorno. Proprio stamattina la linea B si è bloccata. Poi c’è la vicenda delle gare d’appalto. Esposito ha spiegato che c’è una classe dirigente che ha dimostrato di non saper fare il lavoro per cui viene pagata. Christian Rosso, autista dell’Atac, dice che nessuna vettura si può dire a posto, ma alla fine gli autisti ci girano lo stesso perché sanno che ci sono delle persone ad attendere e il senso di responsabilità comunque lo hanno. La manutenzione dei treni, dice un altro, non viene fatta, perché treni con dei guasti escono con gli stessi guasti di prima. Airaudo ha detto che l’Atac è stata usata per le assunzioni e la situazione ha cominciato ad essere drammatica dai tempi di Alemanno. Il guaio, ha detto Porro, è che manca la manutenzione nei trasporti. Riguardo ad Esposito, in quanto assessore dovrebbe fare di più secondo Airaudo. In ogni caso bisogna intervenire e la soluzione non è nel passaggio al privato. Riguardo all’innalzamento del contante a 3000 euro, Cantone dice che trova sbagliato il cambiamento continuo in questo campo, ora da 1000 a 3000 euro. A seguire abbiamo assistito al corpo a a corpo tra Daniela Santanchè e Luca Telese.
L’argomento in questione era l’uccisione del ladro da un pensionato milanese. È giusto mettere in atto la legittima difesa oppure dovrebbe essere lo Stato a difendere i cittadini? Le opinioni di Telese e della Santanché sono nettamente opposte. Il primo dice che è giusto che si faccia giustizia in merito a quanto è accaduto perché altrimenti si rischia di ritrovarsi in pieno Far West. La Santanchè invece sostiene che la proprietà privata debba essere considerata sacra e inviolabile e che semmai bisogna chiedersi come mai quella persona, che era stata espulsa, non si era ancora allontanata dall’Italia. Telese ha aggiunto anche che è facile cavalcare una situazione del genere per raccogliere voti, ma non è un atteggiamento corretto da parte della politica. L’intervista finale di Nicola Porro è stata diretta a Maurizio Stipe, il quale ha dichiarato che, a suo parere, la crisi in Italia non è ancora finita e andrà avanti per molto.
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