Fabio Fazio ieri ha condotto una nuova puntata di Che tempo che fa su Rai 3: ecco che cosa è successo. La puntata ha preso il via con l’esibizione di Selah Sue, la quale ha deliziato il pubblico con la sua “Reason“. Fabio Fazio le ha poi chiesto se si aspettasse di riscuotere un tale successo e la giovane cantante belga ha affermato di “non essersi montata la testa nonostante gli ottimi riscontri sia dal punto di vista della critica che del pubblico”. Ha quindi ringraziato tutti quelli che hanno contribuito a portarla al successo. Quindi ha spiegato come mai ha deciso di scegliere “Reason” come titolo del suo disco, affermando di essere una persona che “cerca di essere razionale, pur essendo di indole molto emotiva”. Dopo l’intermezzo musicale è entrata in studio Carlotta Fruttero, la quale è stata invitata per presentare l’ultima opera del padre, Carlo Fruttero. Il titolo di questo libro, che esce postumo, è “Da una notte all’altra” e l’argomento affrontato è stato proprio quello della bellezza dei libri e del leggere. In questo libro l’autore ha svelato quali sono i libri che, nel corso della sua vita, lo hanno più colpito, spiegando i motivi per cui lo hanno fatto.
La figlia ha raccontato come abbia “spronato il padre a dedicarsi a questo progetto” anche se all’epoca era già assai debilitato fisicamente e di come il padre si sia sempre fatto paladino della totale libertà per quanto riguarda la lettura. Carlo Fruttero era dell’idea che bisognasse lasciare a tutti la libertà di leggere quel che si voleva. Parlando poi del rapporto del padre con i libri, la figlia ha raccontato come mancasse totalmente un ordine nella sterminata libreria paterna, ordine che alla fine ha provveduto lei a mettere. Quindi Fazio ha raccontato di quando l’idea era non quella di fare un libro, ma un programma e ha poi parlato delle schede dei libri che sono andate perse a causa di un guasto informatico. Dopo la pubblicità è arrivato il momento dell’intervista con un giudice molto noto, Nicola Grattieri. Il magistrato, di stanza nella difficile realtà di Reggio Calabria ha parlato della sua ultima opera, dal titolo “Oro bianco”, la quale si caratterizza per essere una storia del mondo fatta parlando della cocaina. Tuttavia l’intervista non è potuta che iniziare citando quanto accaduto al Tribunale di Milano. Il magistrato ha affermato che personaggi come l’uomo che ha compiuto la strage sono la regola in un palazzo di giustizia, perchè non è raro che vi siano persone che hanno in corso più cause civili o penali e che cominciano a pensare a persone ben determinate come il motivo della propria situazione esistenziale alla deriva. Il magistrato ha poi ovviamente posto l’accento su come il problema reale sia il fatto che i Palazzi di giustizia non siano adeguatamente sorvegliati. Grattieri ha poi affermato che il problema dell’Italia è che ci si strappa sempre dopo una strage i capelli e che non si fa prevenzione.
Quindi, parlando dell’Expo, ha affermato come sia ovvio che l’ndrangheta sia riuscita in qualche modo a infiltrarsi anche in questo affare. Parlando dei metodi per velocizzare la macchina giudiziaria, ha ricordato come l’informatizzazione sia dal suo punto di vista una delle strade da seguire. Il discorso si è poi spostato sul suo libro e il magistrato ha raccontato come si sia documentato “sul campo” relativamente ai meccanismi con cui funziona il mercato della droga e come dopo aver fatto ciò, abbia chiesto lumi all’Onu su come ciò possa concretizzarsi. Quindi ha lanciato una critica all’Onu, affermando che questa istituzione è troppo lenta nell’affrontare i problemi. Quindi, dopo aver auspicato la concessione di poteri maggiori all’Onu nella lotta alla droga, il magistrato ha poi snocciolato alcuni numeri sul giro di affari che la droga genera nel nostro paese e come solo la procura di Reggio Calabria arrivi a sequestrare il 10% del totale della droga sequestrata a livello nazionale. Quindi ha criticato l’atteggiamento di quei parlamentari stranieri al Parlamento Europeo, i quali affermano che negli altri paesi europei la mafia non esiste, quando è ad esempio noto che l’ndrangheta è arrivata anche in Germania. Quindi, prima di salutare Fazio ha spiegato di essere contrario alla liberalizzazione delle droghe leggere, perchè a suo avviso “non si può liberalizzare qualcosa che fa male”. Dopo la pubblicità ha fatto il suo ingresso in studio Nanni Moretti, il quale ha parlato del suo ultimo film, “Mia madre”.
Il regista ha voluto elogiare Margherita Buy, protagonista della pellicola, affermando come sia stata perfetta nel ruolo e come la giudichi, da un punto di vista attoriale, una delle più validi interpreti del nostro cinema contemporaneo. Quindi ha svelato come più il tempo passa e più si sente inadeguato nella vita quotidiana e parlando del film, ha messo l’accento sul fatto che “mostrare quella che è la propria fragilità non vuol dire per forza non riuscire a descrivere certi stati d’animo senza pudore”. Quindi, parlando delle reazioni del pubblico una volta terminata la visione di questa sua nuova pellicola, si è detto contento del fatto che escano dalla sala con addosso un sentimento di commozione, perchè è conscio di “non aver voluto commuovere forzatamente”. Ovviamente si è parlato della morte della madre del regista, che ha dato il via all’idea di questo film e Moretti ha raccontato di quando si è ritrovato a leggere i diari della madre.
Quindi, dopo aver descritto quello che per lui è necessario per essere dei buoni registi, ha parlato di John Turturro, protagonista maschile della sua ultima pellicola e di come l’attore americano abbia aggiunto qualcosa di suo al proprio personaggio. Quindi il regista ha affermato di non apprezzare molto “le teorizzazioni sui propri lavori”. E’quindi arrivato il momento di Luciana Littizzetto, che ha scherzato sul nome della casa di produzione di Moretti, che si chiama “Sacher Film”. La comica ha detto che “non si può non provare stima per chi sceglie il nome della sua torta preferita come denominazione della propria casa di produzione”. Quindi ha scherzosamente ricordato che ormai sono 10 anni che lei e Fazio collaborano e ha ironizzato sulla moda di tatuarsi il nome del fidanzato/a sul polso. Quindi, tornando seria, ha parlato dei fatti di Cuneo e ha attaccato i genitori che hanno difeso i propri figli, accusati di aver sottoposto ad atti di bullismo un compagno ubriaco. La Littizzetto si è chiesta come “sia possibile pensare di non punirli” e di non capacitarsi “dei genitori che difendono i propri figli affermando che loro hanno solo guardato”. Quindi, prima della chiusura della puntata Carlotta Fruttero ha letto uno stralcio dell’opera postuma del padre.
Replica Che tempo che fa, puntata 12 aprile 2015: come vederla in video streaming – E’ possibile vedere o rivedere la puntata di Che tempo che fa grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.