Vediamo di cosa si è parlato nell’ultima puntata di Che tempo che fa, andata in onda ieri sera su Rai 3. La puntata è iniziata con l’intervento di Stefano Bartezzaghi, il quale è stato invitato per presentare la sua ultima fatica letteraria, dal titolo “M. Una metronovela”. Lo scrittore ha spiegato qual è lo spirito del libro, affermando che si tratta di una “vera e propria mappa della metropoli milanese” e che la sua idea è stata quella di attraversare la città attraverso la metropolitana. Il motivo che lo ha spinto a scrivere questo tipo di libro? Il fatto che la metropolitana è una sorta di “crogiuolo” dove puoi incontrare qualsiasi persona, di qualsiasi estrazione sociale e ognuna con una storia diversa dalle altre. A questo punto Fazio ha voluto precisare il senso delle sue parole, pronunciate nella puntata di sabato in riferimento ai fatti di Milano e ha affermato che non era sua intenzione far passare il concetto che la città meneghina sia un luogo pericoloso. Quindi ha congedato Bartezzaghi, non prima di avergli rivolto un complimento: Fazio ha infatti affermato che ogni sua opera costituisce sempre una grande e bella sorpresa.
A questo punto sono entrati in scena Max Gazzè, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri, i quali hanno eseguito una versione unplugged di “L’amore non esiste” in cui hanno scherzosamente modificato una strofa. Dopo la pubblicità i tre hanno cominciato la chiacchierata con Fazio, affermando che la collaborazione tra loro è andata e va avanti senza intoppi, in modo del tutto naturale. Quindi, alla domanda di Fazio su come si riesca a creare un brano musicale lavorando in tre, si è scoperto come spesso tutto inizi da un’idea di Fabi, la quale viene poi lavorata da Daniele Silvestri, che lascia il lavoro di raccordo tra le varie sensibilità dei tre a Max Gazzè. Quindi i tre hanno suonato alcuni pezzi del disco che hanno composto insieme e Fazio ha poi chiesto loro di ascoltare il ritornello di almeno uno dei loro grandi successi da solisti: richiesta che i tre hanno accontentato per la gioia del pubblico presente in studio e dei telespettatori. Quindi è arrivato un annuncio che senza dubbio ha mandato in subbuglio tutti coloro che amano i tre artisti e che hanno seguito questo loro esperimento compositivo di gruppo che ha dato vita al disco che ha scalato le classifiche. Gazzè, Silvestri e Fabi hanno infatti reso noto che il concerto di Verona, che originariamente doveva essere quello conclusivo del loro tour, avrà un seguito, visto che vi sarà una data aggiuntiva che si terrà il 30 luglio al Rock in Roma. Il trio ha anche reso noto che chi ha acquistato il biglietto per il concerto nella città veneta potrà andare gratuitamente ad assistere a quello nella Capitale.
Quindi, prima di salutare il pubblico hanno eseguito alcuni pezzi di altre canzoni dell’album “Il padrone della festa”. E’ quindi arrivato il momento di Romano Prodi, il quale è da poco in libreria con “Missione Incompiuta”, che nelle intenzioni è una sorta di autobiografia politica. Prodi ha messo l’accento su quello che secondo lui è rimasto incompiuto, affermando che ciò che ancora non è stato ultimato è il sogno europeista. L’ex premier, nonchè ex presidente della Commissione UE, ha affermato che con gli anni della crisi è cambiato tutto e che questo ha inciso anche su quello che è il progetto dell’Unione Europea. Parlando di cosa è cambiato da quando nacque l’Ulivo, Prodi ha affermato che senza quell’esperienza oggi il PD non esisterebbe, ma ha messo l’accento su come molte cose in questi anni siano mutate. Ha ricordato come quella dell’Ulivo fosse “un’alleanza di centrosinistra”, mentre quella oggi al governo è un’alleanza di tipo diverso. Ha però respinto la nostalgia, affermando che “non è possibile vivere di ricordi e che ognuno va per la propria strada”. Parlando della sua esperienza politica ha voluto ricordare come, una volta caduto il suo governo, abbia fatto ritorno nella sua città natale “senza rompere le scatole a nessuno”. Quindi ha messo l’accento su come, pur essendo vero che vi è stato “un governo non eletto dal popolo” è altrettanto vero “che con i se e con i ma non si fa la storia”. Quindi, alla domanda se un suo errore non sia stato quello di non fare un partito “personale”, ha voluto ricordare come nelle primarie prese più di 3 milioni di preferenze.
Quindi ha affermato di essere persona che “unisce e non che divide”. Fazio gli ha poi chiesto come vedrebbe il nostro paese fuori dall’euro e Prodi ha risposto che una simile eventualità sarebbe un disastro, perchè “l’euro serve come motore dello sviluppo del paese”. Quindi ha messo in luce come secondo lui la Gran Bretagna, che non ha l’euro, sia una realtà molto differente dall’Italia. Parlando della situazione della Grecia ha criticato aspramente la Merkel, affermando che “premettendo che la Grecia ha falsato i conti, bastavano 30 miliardi di euro per risolvere il problema” e che ora sono divenuti 300 solo perchè la Merkel, all’epoca impegnata in campagna elettorale, “non voleva porre in essere una misura che le avrebbe tolto consenso”. A questo punto l’attenzione di Fazio si è spostata sulla lunga parabola politica di Romano Prodi.
Fazio gli ha chiesto verso chi ha rancori, affermando che è difficile non provarne dopo una parabola così lunga. Prodi ha scherzato, affermando che una sua caratteristica è quella di “non ricordare nulla” e che tale particolare condizione gli consente di vivere molto bene. Sulla mancanza di ruoli di responsabilità ha poi affermato che è qualcosa che oggi come oggi vede positivamente. Quindi, prima di salutare Fazio e gli ascoltatori, ha ripercorso brevemente i tumultuosi giorni che portarono alla sua bocciatura come candidato alla presidenza della Repubblica, non nascondendo una certa amarezza per coloro che, all’interno del PD, affossarono la sua candidatura. E’ quindi arrivato il momento di Luciana Littizzetto, la quale ha suggerito a Fazio di dare vita a un trio, sulla falsariga di quello composto da Gazzè, Fabi e Silvestri: la Littizzetto gli ha infatti lanciato l’idea di crearne uno con Vespa e Marzullo. Quindi, dopo aver scherzato su Prodi paragonandolo a Winnie The Pooh, ha parlato dell’Italicum, affermando come tra tutti i politici vi sia uno, in particolare, che è totalmente disinteressato rispetto alla questione, ovvero Berlusconi, “impegnato nella cessione del Milan e convinto che Italicum sia il nome di un liquore”. Quindi, prima di salutare il pubblico e dare a tutti appuntamento al prossimo weekend, la Littizzetto si è prodotta in alcune battute sulla chirurgia estetica.
Replica Che tempo che fa, puntata 3 maggio 2015: come vederla in video streaming – E’ possibile vedere o rivedere la puntata di Che tempo che fa in onda ieri grazie al servizio di video streaming proposto da Rai.tv, cliccando qui.