Questa sera va in onda su Rai 4 il film “Professione assassino” con Jason Statham, Ben Foster, Tony Goldwyn, Donald Sutherland, Jeff Chase, Mini Anden, James Logan, Eddie J. Fernandez, Joshua Bridgewater, John McConnell, Christa Campbell, Joel Davis, Mark Nutter, Ardy Brent Carlson, Lara Grice per la regia di Simon West. Il protagonista della pellicola è un killer di nome Arthur Bishop, famoso per la sua abilità nel far sembrare gli omicidi degli incidenti, dei suicidi o degli atti della criminalità. A procurargli il lavoro ci pensa Dean, il suo commerciale. Proprio lui gli affiderà il compito di eliminare Harry McKenna. Una volta al suo funerale, il killer conoscerà il figlio della vittima, Steve, che lo elegerà suo maestro
Stasera, martedì 5 maggio 2015, su Rai 4 andrà in onda il film intitolato Professione assassino. Vediamo di che cosa si tratta: mai mettersi sulla strada di un assassino, soprattutto se è fra i migliori. Irwin Winkler e Robert Chartoff, veterani della produzione cinematografica, tornano a confrontarsi con una loro celebre “creatura”, Professione Assassino (The Mechanic), contribuendo a dare alla luce nel 2011 questo remake dell’omonimo film del 1972 con Charles Bronson. Dietro la cinepresa troviamo questa volta Simon West, già avvezzo a pellicole d’azione con alcuni film riusciti come l’opera d’esordio Con Air (1997), Tomb Raider (2001) o successivamente I Mercenari 2 (2012). In Professione Assassino lo spettatore seguirà le vicissitudini di Arthur Bishop (Jason Statham), un glaciale sicario al soldo di una potente organizzazione internazionale in cui militano anche il suo grande amico e mentore Harry McKenna (Donald Sutherland) e Dean Sanderson (Tony Goldwyn). Dopo l’ennesimo contratto rispettato in maniera perfetta, con bersaglio un potente narcotrafficante colombiano, Bishop incontra Harry per il pagamento pattuito, ma ritornato a casa riceve un messaggio inquietante da Dean: il prossimo bersaglio sarà proprio Harry, forse l’unico uomo che Bishop sia in grado di definire amico. Alla richiesta di maggiori spiegazioni, Dean racconta come anni prima Harry abbia fatto il doppio gioco durante una missione in Sudafrica, causando la morte di numerosi agenti dell’organizzazione.
Arthur, riluttante, esegue il lavoro riuscendo a dissimularlo come omicidio a scopo di rapina. Alcuni giorni dopo lo stesso Arthur decide di dare un ultimo saluto all’amico di sempre, presenziando al suo funerale, e proprio qui conosce Steve McKenna (Ben Foster), figlio di Harry, e con il tempo i due iniziano a rispettarsi a vicenda e diventano amici. Steve, desideroso di vendetta per la morte del padre, viene ben presto a conoscenza del peculiare mestiere di Arthur pur non sapendo che proprio lui è l’assassino del padre. Bishop a sua volta, ritenendo Steve potenzialmente molto adatto a questo tipo di carriera decide di addestrarlo. Il sodalizio tra il metodico Arthur e l’impulsivo Steve procede fra alti e bassi, con il primo che spinge perchè tutti gli omicidi risultino puliti e sembrino incidenti o crimini casuali, mentre Steve, al suo primo vero obiettivo da assassinare, si prende grossi rischi e alla fine gli toglie la vita strangolandolo anzichè avvelenandolo con il Roipnol come da piano originale. Le cose si complicheranno enormemente quando Bishop incontrerà un uomo che in teoria, secondo il racconto di Dean, doveva essere morto anni prima in Sudafrica… Il film di West si inserisce a pieno titolo nel filone cinematografico delle vendette a ogni costo, inaugurato con successo dagli anni ’60-’70 e mai passato di moda. Rispetto all’originale, in questo la scelta del protagonista cade su un più “moderno” e muscoloso Jason Statham, laddove la pellicola di Winner del 1972 contribuiva invece a consacrare la fama di un bravissimo ma fisicamente più asciutto Charles Bronson.
L’esperienza di Statham, con più di 15 anni di film d’azione alle spalle, gli consente comunque di non sfigurare nel confronto con Bronson. Accanto a lui l’allora 31enne Ben Foster, attore poliedrico capace di districarsi bene in pellicole d’azione (X-Men Conflitto Finale, Alpha Dog) ma anche commedie (Una valigia piena di guai) e horror (30 Giorni di Buio, Pandorum). Qui dà vita al personaggio di Steve McKenna, talento naturale per l’assassinio ma con un carattere focoso da domare. Tony Goldwyn interpreta invece l’ambiguo Dean, e mette tutta l’esperienza maturata in film polizieschi e simili (Il Rapporto Pelican, Gli intrighi del Potere, Il Collezionista, Il Sesto Giorno). Oggi è tra i protagonisti della celebre serie tv Scandal. A chiudere il cerchio una vera e propria leggenda del cinema come Donald Sutherland dalla versatilità e dal carisma con pochi eguali nel mondo. Qui è nelle vesti dell’anziano Harry McKenna, mentore e amico del protagonista Arthur, e anche oggi è ben lontano dal ritiro essendo apparso anche nel ruolo ricorrente di Michel Dorn nella recente serie poliziesca Crossing Lines.