Stasera, venerdì 19 giugno 2015, su Sky Atlantic torna in onda la seconda stagione di Banshee con il decimo episodio dal titolo Pallottole e lacrime. Prima di scoprire qualche anticipazione, ecco dove siamo arrivati la settimana scorsa: Job (Hoon Lee) intende risolvere la questione Rabbit (Ben Cross) da solo. Vola a New York, dove sa che il padre di Carrie (Ivana Milicevic) si sta nascondendo, ma soprattutto organizzando nuovamente per uccidere sia lei che Lucas (Antony Starr), e magari il resto della banda. Sa dove cercarlo e si precipita nella chiesa ortodossa dove Racine ci ha mostrato per la prima volta Yulish, il sacerdote spietato di cui anche Carrie ha terrore. Non c’è nessun al piano superiore e così Job si addentra nei meandri dell’edificio, che di spirituale ha davvero ben poco. Ecco finalmente spuntare Rabbit, ma Job è troppo avventato e si fa ben presto scoprire. Riesce a scappare grazie alle proprie capacità nel combattimento, ma una volta uscito dalla chiesa viene scaraventato in aria da un’auto.
Nel frattempo un flashback ci mostra come Rabbit sapesse tutto del tradimenti di Lucas e Ana, e che abbia dato lui l’allarme per la rapina in corso, ancor prima che l’allarme vero e proprio scattasse, allertando le forze dell’ordine. Job si risveglia in ospedale ed è terrorizzato che qualcuno degli uomini di Rabbit possa venire a ucciderlo. Non vuol rimanere lì ma non è in grado di mettersi in piedi. Chiama allora Lucas, che subito si mette in viaggio per andare a salvare l’amico. A Banshee Carrie prova in tutti i modi a riavvicinarsi alla sua famiglia, con Gordon (Rus Blackwell) però che non è mai riuscito a riprendersi dalle scoperte della passata stagione. Intanto parla con Brock (Matt Servitto) di quanto avvenuto alla famiglia di Proctor (Ulrich Thomsen). Il poliziotto ritiene che dietro tutto ciò ci sia la mano di Hood, che gli aveva parlato di quella stessa fabbrica, lasciando intendere che volesse fare qualcosa contro Kai il prima possibile, così da dargli un duro colpo.
Non crede dunque alla coincidenza degli eventi e Gordon gli chiede di tenerlo sotto osservazione ancora per un po’ e riportargli tutto. Brock si è introdotto nell’appartamento dello sceriffo a caccia di indizi, e ne consegna uno molto strano trovato sotto il suo letto. Si tratta di una foto di famiglia di Gordon, Carrie e i due figli. Lui sa di non essere il padre di Deva, dal momento che Carrie era già incinta quando l’ha incontrata e inizia a credere che Lucas possa essere suo padre, il che spiegherebbe il rapporto con Carrie. Kai ha scoperto di Juliet, che è l’unico testimone che potrebbe metter su un caso contro di lui. Lucas spiegherebbe infatti grazie a lei la perquisizione, ma se venisse fatta fuori prima del processo sarebbe tutto inutile. La donna continua a lavorare nello strip club di Proctor, credendo che nessuno sospetti di lei, mentre dietro le quinte Burton si prepara a farla fuori una volte per tutte. Rebecca (Lili Simmons) però, che istintivamente ha fatto il suo nome in carcere, in pratica condannandola a morte, si sente terribilmente in colpa e la raggiunge prima che possa farlo lo scagnozzo dello zio.
Chiude la porta del camerino delle spogliarelliste e la avverte, dicendole di fuggire il più lontano da Banshee, cosa che lei fa immediatamente. Sugar (Ulrich Thomsen) ha sfidato apertamente Kai nello scorso episodio, e ora che Lucas l’ha spedito in carcere inizia ad avere paura. Va da lui e scopriamo che è a causa di Kai che è finito in carcere a suo tempo. Proctor gli consiglia di scappar via, e che una volta scelta una fazione non si torna indietro. Dunque la sua vendetta colpirà tutti. Alex va da Rebecca e gli dice che ora è il tempo di distruggere suo zio una volta per tutte, e che collaborerà con la polizia pur di farlo restare in carcere. Nel frattempo Lucas continua a coltivare la propria relazione con Siobhan (Trieste Kelly Dunn), mentre Carrie finisce a letto con Gordon. Una telefonata però cambia tutto. Hood scappa dalla roulotte senza dare alcuna spiegazione alla donna, fiondandosi da Carrie, per dirle di andare a New York per salvare Job e magari uccidere Rabbit.
Gordon è furioso e minaccia di sparare a Lucas, che non si scompone e anzi mette fretta alla donna per partire. Lei allora decide di dirgli che è il padre di Deva, confermando i suoi timori. Gordon resta attonito e lascia andare i due, ma di certo tutto questo non farà che distruggere il loro rapporto. Arrivati in ospedale si ritrovano a fronteggiare gli uomini di Rabbit, che però Lucas e Carrie, tra il terrore generale, riescono a uccidere, portando in salvo Job. Mentre escono però, insieme a tutto il personale in fuga, arriva la polizia, tra cui il sergente che interrogò Lucas ai tempi della famosa rapina. L’uomo lo guarda distrattamente e si rende conto che non può lasciarlo andare, ma una volta uscito fuori dall’ospedale è già troppo tardi. I tre decidono di restare a New York e risolvere la situazione una volta per tutte. Lucas ha un amico in città e può chiedergli delle armi. Job non farà parte del colpo e il tutto sarà risolto da Carrie e Hood, o almeno così sperano.
Siamo all’atto conclusivo della stagione, e tutto ruota intorno allo scontro finale nella chiesa di Yulish. Lucas ha ottenuto le armi che voleva da un vecchio commilitone, e i due iniziano a far fuori i mafiosi presenti lungo il perimetro della chiesa, arrivando fin dentro, dove però si ritroveranno dinanzi uno stuolo di uomini invalicabile. Ci sarà infine il tanto atteso faccia a faccia con Rabbit, ma a salvare la giornata ci penserà un incredibile Job, claudicante per le ferite.