Questa sera su Rete 4 va in onda il film di guerra “Behind enemy lines”, con Owen Wilson e Gene Hackman. La pellicola, ambientata durante la guerra nei Balcani, racconta la stori adel pilota americano Chris Burnett. Chris viene abbattuto dalla contraerea serba mentre scatta delle fotografie del territorio nemico. Rimasto solo nei boschi e braccato dai soldati, cercherà di sopravvivere come può. Nel frattempo il suo comandante tenterà di salvarlo, contravvenendo agli ordini ricevuti. Ecco il trailer del film.
Su Rete 4 va in onda stasera “Behind Enemy Lines – Dietro le linee nemiche“, film di guerra del 2001 con Owen Wilson e Gene Hackman, di cui vi è stato un seguito, uscito direttamente in dvd, nel 2006. Ecco la trama. La storia ha come sfondo la guerra nella ex Jugoslavia e più precisamente la Bosnia. Nel corso del conflitto due giovani appartenenti alle truppe della Nato vengono inviati in una missione di tipo tecnico. I loro nomi sono Chris Burnett (Owen Wilson) e Jeremy Stackhouse (Gabriel Macht). I due soldati nel corso della missione di ricognizione intercettano un segnale e decidono quindi di cambiare rotta. Si avvedono che nella zona in cui si sono spostati vi sono un gran numero di appartenenti alle forze militari serbe.
Tuttavia, l’aereo viene notato dai soldati serbi e il dirigente dell’unità serba, il cui nome è Sasha (Vladimir Mashkov), ordina di colpire il mezzo. I due soldati riescono a salvarsi per un puro caso del destino e riescono a ritrovarsi in un bosco. Provano a mettersi in contatto con il proprio comandante, Leslie Reigart (Gene Hackman), di grado ammiraglio. Jeremy non riesce a tenere il passo del compagno e ben presto si ritrova accerchiato dai soldati serbi, che sono agli ordini dello spietato colonnello Miroslav Lokar (Olek Krupa), che ordina di eliminarlo senza pensarci due volte. Chris si ritrova quindi con i serbi alle costole e nel corso della fuga cade in una fossa comune, la quale si trova nella zona che lui e il suo sfortunato compagno avevano fotografato poco prima di essere colpiti dalle truppe di terra serbe.
La caccia al soldato prosegue e in più di una occasione Chris rischia di cadere prigioniero dei serbi o peggio di morire. Alla fine riesce a parlare con il proprio ammiraglio, il quale gli fornisce le coordinate del luogo adatto per procedere a quella che in gergo militare si chiama “estrazione”, ovvero l’operazione di salvataggio in territorio nemico. Tuttavia vi è un problema inaspettato, costituito dalla Nato, la quale ritiene impossibile salvarlo e quindi cerca di far saltare l’operazione, facendo circolare la notizia che sia ormai morto, ucciso dai serbi. Chris, nonostante il forte scoramento e la stanchezza, riesce a sopravvivere e a raggiungere, anche in virtù del sostegno ricevuto da un giovane ragazzo del posto, il punto in cui dovrebbe avvenire “l’estrazione”. Tuttavia la Nato lo ritiene ormai un caso chiuso, specie dopo la diffusione su tutti i mezzi d’informazione della (falsa) notizia della sua morte, notizia che è stata diffusa ad arte dai serbi.
Chris però non vuole abbandonare la speranza di riuscire a salvarsi e a tornare quindi a casa: riesce a tornare nella zona in cui è caduto l’aereo e a ridare vita al dispositivo che segnala la posizione del veicolo. Il segnale viene subito captato dalla portaerei al cui comando vi è Reigart. La missione per riportare a casa Burnett parte subito. Lui nel frattempo si rende conto di avere ancora Sasha alle calcagna. Quindi, deciso a chiudere i conti con colui che ha fatto uccidere il suo compagno, si nasconde e quando Sasha è abbastanza vicino si palesa: dopo una breve colluttazione lo uccide, vendicando così il proprio amico e compagno d’armi.
A questo punto arrivano però gli uomini di Lokar, i quali provano a farlo fuori e a impossessarsi di quelle che sono le prove schiaccianti dell’esistenza delle fosse comuni. Proprio quando la situazione sembra ormai mettersi male per Chris, dal cielo arrivano, in elicottero, gli uomini dell’ammiraglio. Alla fine Burnett riesce a recuperare le foto scattate dall’aereo prima che questo venisse colpito e abbattuto, riuscendo anche a salvarsi. Quindi, date le foto al proprio ammiraglio, decide di non lasciare la Marina, ritenendolo l’unico modo per onorare in modo degno la memoria dell’amico e commilitone che ha perso la vita nell’espletamento del proprio dovere. Il sacrificio del suo compagno e il calvario che ha dovuto affrontare non sono però stati vani, perchè grazie al materiale fotografico raccolto, Lokar viene alla fine catturato e dopo un processo per il gravissimo reato di genocidio, si vede condannato. Infine Reigart ottiene una promozione, che lo porterebbe a lavorare a Washington, ma senza pensarci su due volte declina l’offerta ricevuta, preferendo abbandonare con onore la Marina.