La memoria dell’acqua/ Da oggi al cinema il film documentario di Patricio Guzmán: il trailer, video (28 aprile 2016)

- La Redazione

La memoria dell’acqua, è il film in uscita oggi, giovedì 28 aprile 2016 in tutti i cinema: una pellicola con la storia del governo Pinochet, vediamo la trama, il cast e le curiosità.

Cinema_SalaR439 Il film al cinema (Infophoto)

Arriva al cinema oggi, 28 aprile 2016, il film ”La memoria dell’acqua” documentario diretto da Patricio Guzman. Ci troviamo di fronte a una traccia dei desaparecidos di Villa Grimaldi a Santiago in Cile, un centro di detenzione e tortura vigente sotto la dittatura di Pinochet. Un film che percorre la violenza che si sovrappone alla bellezza di una nazione. Da questo parte una storia che ci porta a raccontare alcuni spaccati di realtà davvero incredibili di un paese magico. Clicca qui per il video del trailer del film.

La memoria dell’acqua in uscita oggi nei cinema d’Italia, è un film, o forse sarebbe più giusto dire un documentario per la regia di Patricio Guzmán. In 82 minuti il regista cileno ci accompagna in un viaggio che passa dalla Francia e la Spagna per arrivare fino in Cile, e per tenere sempre accesa una luce sui fatti accaduti sotto il governo di Pinochet. L’acqua è alla base della vita, del mondo e dell’universo; un parallelepipedo di quarzo che contiene dell’acqua crea un gioco di luci e riflessi che ci aiuta ad illuminare sia le costanti che le sfaccettature della storia cilena. 

Quello che Patricio Guzmán vuole fare è un percorso a ritroso per raccontare il Cile, si parte dalla preistoria, con l’aiuto perfino dell’astrofisica si attraversa il tempo fino ad oggi per vedere cosa è successo a questo popolo che intorno all’acqua è nato ed ha costruito le sue prime abitazioni, fino a che i conquistadores non hanno raso al suolo tutto; e ancora nei pressi dell’acqua è risorto molte volte, fino ai tempi di Pinochet, dittatore responsabile di una strage di cileni colpevoli di essere comunisti, odiati e devastati al punto di gettare i loro corpi nel mare per negare ai loro cari la consolazione di piangere la loro morte. Sarà un piccolo bottone di perla trovato sul fondale dell’Oceano a dare delle risposte e ad aiutare il mondo a non dimenticare le barbarie perpetrate verso questa gente, verso la terra dell’autore stesso; un ricordo che può essere riassunto così: l’Oceano come culla, l’Oceano come sepolcro di questa popolazione che continua a risorgere senza mai allontanarsi dall’acqua.Lo scopo del documentario è molto chiaro e non ha bisogno di spiegazioni, è un viaggio indimenticabile attraverso una cultura a noi quasi sconosciuta, sono perle di una vita passata a ricostruire ciò che gli altri hanno devastato; è una storia di coraggio, di lacrime e di speranza. Vale sempre la pena veder rappresentato sul grande schermo un pezzo di storia, in questo caso è giusto che venga ricordata la dittatura di Pinochet, perché anche l’occidente porti sempre ben impressa nella mente l’immagine del Cile prima e dopo il regime, prima e dopo che qualcuno decidesse che chi si rifiutava di credere nella dittatura meritava non solo di morire, ma anche di essere buttato nell’acqua come fosse spazzatura.







© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori